Sono a casa di Marco, non vedo l'ora di abbracciarlo. Sto suonando il campanello da dieci minuti ma nessuno risponde. Strano. Eppure la luce di camera sua è accesa. Provo a bussare con forza ma non c'è niente da fare. Ora che ci penso, Marco mi ha dato una copia delle chiavi di casa da quando vive nel suo nuovo appartamento. Apro la porta. In sala è tutto buio, le luci sono spente. Forse è in camera che ascolta la musica, potrebbe non aver sentito il campanello perché il volume è troppo alto. Salgo le scale. Mi immagino la faccia che farà quando mi vedrà. Alice mi ha consigliato di fargli una sorpresa ed effettivamente, non è una brutta idea. Sento dei rumori di sopra, sicuramente è come pensavo. Okay, ci siamo. 1, 2, 3... Apro la porta.
"Marco, amore!"
Eccolo, l'amore della mia vita. Ecco il ragazzo più dolce del mondo. La luce dei miei occhi. È bellissimo, steso sul letto. Con Giulia.
Giulia, Marco.
Marco, Giulia.
Nel letto.
Insieme.
Il mio ragazzo si sta facendo la mia migliore amica.
La mia migliore amica si sta facendo il mio ragazzo.
Non riesco a parlare. Non so cosa dire. Ora capisco la voce tremolante di Giulia e le chiamate senza risposta di Marco. Non sapevi dove fosse, eh? Bella stronza. E tu, amore mio, quanta sincerità nei 'ti amo' che mi hai detto nelle ultime settimane. Chissà da quanto va avanti questa storia. Sono pietrificata, ferma, all'ingresso di quella che un tempo era la camera dove io e Marco facevamo l'amore.
Urlo.________________________________________
Mi sveglio completamente sudata. Era un sogno. Dio, era così realistico. Com'è possibile che io abbia sognato una cosa simile? Dai, Marco e Giulia non lo farebbero mai. Okay, devo ammetterlo, è stato strano il modo in cui mi ha parlato Giulia in questi giorni. E Marco non si è praticamente fatto sentire. Beh, magari oggi pomeriggio posso provare a chiamarlo. Intanto mi conviene prepararmi per andare a scuola.
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"Ciao, bella."
"Ciao mr simpatia"
"Come stai? Ti stai allenando con i tacchi o hai intenzione di farmi fare qualche figuraccia?"
"Sempre simpatico."
"Beh, intanto il simpatico qui presente ti ha rifatto il guardaroba."
"Cosa saranno mai un vestito e un paio di scarpe! Su, non sei andato in bancarotta"
"Neanche ti conosco e devo pagarti le cose. Tutto perché spendi soldi in libri."
"Si chiama cultura. Ne hai mai sentito parlare? Forse sul pianeta da dove provieni non esiste niente di simile. E poi non sei stato tu a dire che dato che sono stata invitata da te, era giusto che pagassi tu?"
"Avrei dovuto scegliere un'altra ragazza, effettivamente"
"È una buona idea, ridammi il mio braccialetto e non vediamoci più"
"Troppo facile, bella. Siamo solo al terzo favore."
"Dio, non farmici pensare"
Entra in classe la prof di storia e inizia a spiegare con quel suo accento strano. Ogni volta che pronuncia la S sembra di avere un serpente in classe. Per non parlare della sua mania. Si tocca in continuazione gli occhiali. Prima o poi li consumerà, ne sono certa.
"Ragazzi oggi interrogo per tutta l'ora."
Scorre il dito sull'elenco. Si sistema gli occhiali. Controlla il foglio dei voti. Si sposta gli occhiali. Ci guarda. E indovinate che fa? Si raddrizza gli occhiali. Tre volte nel giro di un minuto. La manderanno al Guinnes World Record.
"Interroghiamo Bucci."
"Prof, mi giustifico."
"Ecco, iniziamo. Sono stanca di questa storia. Si giustificano sempre tutti"
Ma io dico, che cazzo esistono a fare le giustifiche se poi non le possiamo usare? A 'sto punto non datecele, no?
"Va bene, allora interrogo Moretti."
Mattia si alza e va alla cattedra senza dire nulla. Strano, pensavo si sarebbe giustificato anche lui.
L'ora passa abbastanza in fretta, per fortuna.
"Matti, quanto hai preso?" Gli chiedo.
"Matti non si può proprio sentire. Se devi storpiare il mio nome, fallo almeno in modo decente, chiamami Tia."
"Tia ti sembra decente? Sembra il nome di un criceto."
"Se. Ho preso otto, comunque. Non che siano affari tuoi."
"Com'è che sei così bravo a scuola? Tra una tipa e l'altra hai tempo anche per studiare?"
"Ancora con questa storia? La fai finita?"
"Ma dai, è la verità. Ammettilo e ridici sopra."
"Sono tutte stronzate"
"Quando ci siamo scambiati gli zaini e son venuta da te, la ragazza in piscina cos'era? Un ologramma?"
"Era solo un'amica di famiglia."
"Questa non l'avevo mai sentita" rido.
"Bella come scusa"
"Non sai un cazzo di me, Emma." Mi sibila contro Mattia. Il suo tono gelido mi lascia impietrita.
Suona la campanella. Che tempismo. Esce dalla classe e non mi guarda nemmeno.
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Ciao bellissimi, dopo due giorni ho aggiornato. Dai, non vi faccio nemmeno aspettare tanto. Ci tengo a dirvi che le cose stanno per cambiare decisamente. Ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia. Ringrazio anche Ouiam che mi ha fatto sapere quanto le piace la mia storia. Ti ringrazio! Un abbraccio a tutti,
Eleonora.
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Esprimi un desiderio.
Teen Fiction"Allora, qual è l'ultimo favore che devo farti?" Sono stanca di questa situazione, un ultimo favore e poi basta. Non dovrò più vedere Mattia. Mai più. "Faresti qualsiasi cosa per togliermi di torno, vero?" Cazzo, sì, farei qualsiasi cosa. "Voglio...