Capitolo 23

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EMMA'S POV

Ieri sera è stato meraviglioso. Okay, devo smetterla di esagerare. In fondo, abbiamo solo passato la serata a baciarci stesi sul mio letto. Solo?

È rimasto da me a dormire, come prevedeva l'accordo. In realtà, ha dormito sul divano. Ha detto che non vuole mettermi sotto pressione e che non vuole affrettare le cose. Dio, che carino. Come fanno gli altri a dire queste cose su di lui? Devo ammetterlo, non me lo immaginavo così. Non riesco ancora a credere che lui abbia scelto me. Eppure non ho assolutamente niente di speciale. Non sono mai stata una di quelle che ti lascia a bocca aperta. Non sono mai stata quella invidiata dalle primine per la linea o il taglio di capelli, e tutto sommato, non mi interessa esserlo. Mi basta essere così e piacere a qualcuno per come sono veramente. Prima, qualcuno mi amava. O almeno credo, non sono più sicura di niente. Marco diceva sempre di amarmi. Se poi fosse vero non lo so, non ho più certezze. Il mio ragazzo e la mia migliore amica sono andati a letto insieme. Come dovrei fare a fidarmi ancora di loro? Ora che ho il mio braccialetto forse avrò un po' più di fortuna.
Già, e come lo hai riavuto, Emma?

Chissà se con i tappi per le orecchie smetto di sentire anche questa maledetta vocina nella mia testa.

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MATTIA'S POV

Non posso credere di averlo fatto. No, non posso crederci. Dove ho trovato il coraggio? Io non sono così, di solito. Come dovrei comportarmi ora? Emma mi piace, sul serio. Ha un bel carattere, è intelligente, spontanea e non ne manda a dire. È un tipo di ragazza che oggigiorno è difficile trovare. Non fidarti. Non cascarci di nuovo.

Vorrei tornare a fidarmi di una ragazza. Forse lei è quella giusta. Forse no, forse ti farà solo soffrire. Dovrei provare per scoprirlo, no? Fai attenzione. So che devo stare attento, stupida vocina. Devo vestirmi e prepararmi per andare a scuola, ma avendo dormito sul divano il mal di schiena mi impedisce di alzarmi. Sento dei rumori provenire dal piano di sopra, forse anche Emma è sveglia. Con poca voglia e tanto dolore, mi alzo.

"Emma?" Alzo la voce per farmi sentire senza dover salire.

"Tia, son sveglia"

"Tra quanto dobbiamo uscire per arrivare in tempo a scuola?"

"Abbiamo mezz'ora!" Guardo l'orologio.

"Sicura? Sono già le 7:35"

"Merda, ho visto male l'ora! Sbrigati Tia, abbiamo cinque minuti" cazzo.

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EMMA'S POV

Abbiamo fatto tutto di corsa. Siccome non prendo il pullman, ci vuole un po' ad arrivare a piedi fino a scuola. Per fortuna, siamo arrivati prima che la campanella suonasse. Mi guardo intorno cercando Alice che ultimamente mi aspetta all'ingresso prima di entrare e quando finalmente la vedo, mi lancia un'occhiata furba e ammica verso Mattia. Cazzo, siamo arrivati insieme, chissà cos'hanno pensato tutti. Mi guardo intorno, ma per fortuna nessuno ci nota, da quel che sembra. Mattia è in piedi vicino al muretto accanto a me.

"Vado da Alice, ora..." Dico senza guardarlo. Improvvisamente tutto quello che mi circonda è diventato interessante, pur di non guardarlo negli occhi.

"Ne parliamo quando usciamo?" Mi guarda con un sorriso stampato sulla faccia.

"Parlare di cosa?"

"Di me e di te" un colpo al cuore.

"Certo" è l'unica parola che riesco a dire, balbettando.

Ha ragione, dobbiamo parlarne. Dopo quello che è successo ieri sera... Non voglio stare con nessuno, adesso. Non dopo quello che è successo con Marco. Devo spiegare a Mattia che non voglio avere una relazione in questo momento.

"Mi sa che devi raccontarmi qualcosa, tu" Alice mi guarda e la sua faccia furba aspetta le mie spiegazioni.

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Ci sto provando. Provo a seguire le lezioni, ma non ci riesco. Continuo a pensare a Mattia e non riesco ad ascoltare quello che i prof dicono. Finalmente suona la campana e anche questa giornata di scuola è finita. Mi giro verso Mattia e lui mi sta guardando. Cambio subito direzione e osservo con finto interesse il banco vuoto di Esmeralda, la mia compagna di classe, mentre metto via i libri in cartella.

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"Dove andiamo?"

"Dove preferisci, Emma. Possiamo andare da me se vuoi" non mi sembra una buona idea

"Andiamo da me, è meglio"

"Perfetto"

Camminiamo e durante tutto il tragitto nessuno apre bocca. Forse lui è agitato quanto lo sono io. Finalmente siamo davanti alla porta di casa mia. Cerco le chiavi nella tasca dello zaino e ripeto mentalmente il discorso che mi sono preparata. Non possiamo uscire insieme, siamo troppo diversi e io non voglio una relazione, al momento. Sì, lo dirò così, tutto d'un fiato.

"Vuoi qualcosa da bere?" Mi giro a guardarlo e dopo appena due secondi, mi bacia.

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Ciao belli, non è lunghissimo come capitolo, lo so, abbiate pazienza. Ve l'ho già detto e ve lo ripeto: le cose stanno per cambiare ma non è così scontato come sembra, fidatevi.
Vi ringrazio tutti.
Ho deciso che pubblicherò il prossimo capitolo solo quando riceverò almeno 3 commenti. Un bacione a tutti,
Eleonora.

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