cap.11

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-Morire non è nulla, non vivere è spaventoso-

Allison pov

Spesso si sente dire che la vita sia il dono più grande che una persona possa ricevere...quando rifletto e penso all'importanza che essa possa avere, mi rendo conto che la vita non é altro che un vortice, nella quale puoi perderti se non ti aggrappi a qualcosa...e quel "qualcosa' é il coraggio. Esso puó sembrare un semplice aggettivo ma per quello che è il *mio* concetto di vita ha un significato molto più profondo e coinciso. Volete sapere perché la vita equivale ad avere coraggio? Perché bisogna avere coraggio di prendere una decisione...quale? Quella di non perdersi nel buio di quel vortice che ti affianca sempre, aspettando solo il momento in cui tu ti arrenda per prenderti e per mettere fine alle tue sofferenze ma per dare un inizio alle sofferenze di altri. Quel vortice mi ha giá presa e portata con se tanto tempo fa, so cosa significa soffrire, so cosa si prova a sentirsi soli ed é per questo che cerco sempre di far sentire qualcuno parte di qualcosa...quando ho sentito la scenata che Astoria ha fatto a Mattheo non ci ho più visto, ad alcuni è potuto sembrare qualcosa di esagerato, essendo che Mattheo é da poco entrato ad Hogwarts ma in lui vedo qualcosa che non ho mai visto in nessuno, ma non mi riferisco alla bellezza, anche se devo ammettere che non sarebbe male farci una scopata, ma parlo di una specie di muro che si é creato attorno a sè, quando mi guarda anche solo per un secondo sento con lui un affinitá, un legame che non ho mai percepito, neanche con Pansy.
Dopo aver lasciato andare Astoria prendo per mano Pansy e con lo sguardo comunico a Draco di seguirci, erano ormai le due del mattino e alla festa erano rimaste solo poche persone, mentre del mio "gruppo" eravamo rimasti solo in cinque, io, Pansy, Draco, Ginny ed Harry. Saluto i miei amici Grifondoro, mentre con mio cugino e con la mia migliore amica, ci rechiamo nella mia stanza, che é anche quella di Pansy, e dopo aver varcato la porta faccio segno ai due di sedersi sul borso del letto, e cosi fanno, mentre io dopo essermi liberata da quei fastidiossisimi tacchi, mi dirigo verso il cassetto della scrivania, prendendo da uno scompartimento segreto che si trova al suo interno, una bustina, contenente una polvere bianca.

Sentivo la sostanza appena aspirata, entrare nel mio corpo, fondendosi con esso, la mente iniziava ad annebbiarisi, cosi come il mio essere cosciente di quello che stava per succedere. La mia mente era invasa da idee una piú pericolosa dell altra, ma ce n'era una che brillava più di tutte, che mi invitava a seguirla e cosí ho fatto...
Iniziai ad avvicinarmi li dov'erano seduti Draco e Pansy, arrivata di fronte ad essi poggiai i palmi delle mani ai fianchi della mia migliore amica che in quel momento per me era solo diventata il mio desiderio perverso, trovandomi con il suo viso di fronte al mio, e con le sue labbra che sfioravano le mie, guardai prima i suoi occhi, e anche nel suo sguardo potevo leggere l eccitazione che cresceva, perciò non persi altro tempo, feci cadere il mio sguardo sulle sue labbra e dopo qualche secondo le catturai fra le mie, cercando subito un contatto con la sua lingua, e come se mi avesse letto nel pensiero Pansy fece scontare le nostre lingue, iniziando così un vero scambio di eccitamento e desideri perversi. Senza staccarmi dal bacio, mi misi a cavalcioni su di lei, mettendole una mano attorno al collo e l altra fra i capelli, gesti che servivano entrambi per ricambiare meglio il bacio, dopo non so quanto tempo, ci dovettimo staccare per la mancanza di fiato, tolsi la mano con cui la tevevo per i capelli, ovvero la destra, e iniziai a seguire la gamba di Draco, che fino a quel momento era rimasto li a guardare, portai cosi il palmo della mia mano sopra la sua erezione e iniziai  a fare movimenti dal basso verso l alto molto lentamente, stringendo l erezione ogni tanto dove si celava il suo punto più sensibile, ripreso il fiato, ri-iniziai a baciare Pansy, questa volta prendendo a dondolarmi su di lei, essa assecondó i miei movimeti portando le sue mani sul mio sedere, seguendo cosi l ondulamento dei miei fianchi.
Mi staccai di nuovo dal bacio, fermando tutti i miei movimenti, sia quelli su Draco, che quelli su Pansy. Roteai il capo verso destra, dove appunto si trovava Draco e con voce eccitata gli parlai <Draco, che ne dici se ti siedi sulla poltrona dietro di noi e segui il nostro spettacolo da lí....> esitò un attimo perció continuai a parlare < e non era una domanda>, decise finalmente di alzarsi in piedi e andarsi a sedere dove gli avevo appena indicato, continuai a guardarlo perchè non avevo ancora finito di parlare <fin quando non ti dico io cosa fare, tu dovrai stare fermo, non dovrai toccarti ne sopra i pantoloni, ne sotto, non voglio vedere nemmeno un movimento, devi solo stare fermo e guardare...non ti conviene disubbidirmi cugino, non sai di cosa sono capace>, lui non fiató, non emise un suono, e non compì nessun movimento, cosí mi rigirai verso Pansy e scostandole i capelli dietro l' orecchio, le lasciai il collo libero, che iniziai subito a baciare, mordere e leccare, sentivo sotto di me Pansy eccitarsi sempre di piu e ne ebbi la conferma quando, con la mano sinistra scesi dal collo, ai seni palpadoglieli e facedo pressione con il pollice e l indice sui capezzoli, per poi scedere sotto il vestito e passando due dita sopra le sue mutandine, e cazzo se era eccitata, aveva le mutandine fradice, scesi da sopra di lei, solo per farla stendere sul letto, l aiutai a liberarsi del vestito e con le mani la presi da sotto le ginocchia facendole piegare le gambe, trovandomi cosi la mia migliore amica in intimo con le gambe aperte eccitata per me e per Draco che fino a quel momento era rimasto fermo a guardarci, con l erezione che fra poco scoppiava, cosi mi allontanai dal letto, avvicinadomi a quest'ultimo, mi poggiai con entrambe le mani sui braccioli della poltrona e guardandolo negli occhi mi impossesai del suo labbro inferiore tra i denti tirandolo, ma senza fargli male, poiché il mio intento non era quello di fargli male, ma era quello di eccitarlo, e in base al suo respiro, che era divetato più pesante ci ero riuscita, presi la sua mano fra la mia, portandola sul mio seno, che lui inizió a massaggiare e toccare a suo piacimento <spogliami del vestito> gli dissi, e lo fece, si alzó in modo lento dalla poltrona, e io intanto mi girai cosicché lui si potesse trovare alle mie spalle, portó le sue mani sui miei fianchi attirandomi a se, portando cosi il mio sedere sulla sua erezione, che sentivo pulsare al di sotto della stoffa dei pantaloni, con un gesto rapido mi liberó dal vestito, e con altrettanta velocità, mi rigirai, spingendolo di nuovo sulla poltrona, <ricorda, non devi toccarti>
Ed è li che mi incamminai per tornare da Pansy, mi rimisi a cavalcioni su di lei e non persi altro tempo, le tolsi le mutandine e mi ritrovai con la sua intimitá fradica davanti a me, le mie di mutandine fecero la stessa fine di quelle di Pansy, e cosi facendo le nostre intimitá si trovarono una a contatto con l'altra poiché mi ci ero appena messa sopra in modo diagonale, presi la gamba di Pansy e alzandola la portai più in alto iniziando cosi uno strusciamento fra il mio e il suo clitoride, iniziammo a gemere entrambe, e senza girarmi verso Draco gli dissi di iniziare a toccarsi anche lui, non riuscivo a vederlo poiché era di spalle, ma riuscii benissimo a sentire il rumore della cintura e della zip dei pantaloni, ed e cosi che ci ritrovavano noi tre, io e Pansy a godere una del piacere che l altra dava, e Draco che si masturbava, nutrendosi della nostra scopata, sentivo una sensazione di benessere che iniziava a crescere dentro di me, iniziai a sentirla su tutto il corpo, specialmente nel basso ventre, segno che l'orgasmo stava arrivando, e come se fossimo collegati da qualcosa all unisono tutti e tre pronunciammo la frase <sto per venire> e dopo poco i nostri orgasmi riempirono la stanza, io non smettevo di muovermi per non far placare quel piacere che in quel momento aveva invaso il mio corpo, Pansy gemeva e si contorceva sotto di me, mentre Draco imprecava dicendo parole che messe insieme non riuscivano ad avere un senso compiuto. L'orgasmo era terminato a tutti e tre poiché io e Pansy smettemmo di muoverci e Draco come noi ansimava con il fiato corto. Mi sollevai da Pansy e mi misi accanto a lei invitando anche Draco a unirsi a noi. Perciò eccoci qui, dopo aver assunto droga, che ci trovavamo insieme nel letto dopo che ci eravamo provocati un orgasmo.

•solo tu riesci a capirmi• Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora