La rosa ed il lillà la storia d'amore di Oscar ed Andrè

LA TEMPESTA NEL CUORE

Era quasi l'imbrunire. Oscar e André cavalcavano verso Parigi per raggiungere la caserma della Guardia Metropolitana, quando un gruppo di ribelli sbarrò loro la strada con il chiaro intento di rubare i fucili. Erano riusciti a fuggire evitando il conflitto a fuoco ma un sasso lanciato da un ribelle aveva colpito André alla tempia facendogli perdere i sensi.

Oscar prontamente aveva afferrato le briglie di Alexandre e trascinato cavallo e cavaliere al sicuro sulla sponda opposta del fiume.

"André... André... ti prego dimmi qualcosa..." sussurrò Oscar sottovoce per non farsi sentire dai ribelli che ancora li cercavano.

Senza perder tempo si inoltrò nel folto della vegetazione al riparo dalla vista e stese a terra le coperte che Nanny aveva dato loro quando avevano lasciato palazzo Jarjeyes.

"Oh nonna se tu fossi qui..." pensò mentre con la forza della disperazione liberava i piedi di André dalle staffe e lo fece letteralmente rotolare a terra.

L'assurdità del gesto le strappò un sorriso... André non era certo un fuscello ma la preoccupazione subito si impadronì di lei...

"André... André... svegliati ti prego!" continuò a chiamarlo mentre il rigolo di sangue dalla tempia si stava allargando sempre più. Richiamò a sé tutta la freddezza tipica del soldato che era e gli sollevò i capelli per capire quanto estesa fosse la ferita.

E i ricordi presero il sopravvento...

"André perché non mi rispondi?? Non ci credo che il pugno che ti ho dato ti ha steso così!! Ah, ah, ah... e dai che dobbiamo riprendere a batterci!!" . Nelle sue orecchie adulte sentiva ancora l'eco della sua risata cristallina e canzonatoria nei confronti di lui...

Risata trasformatasi poi in trepidazione quando si era accorta che André, steso a terra, non si muoveva.

Lì si che ebbe paura....

"André giuro che se è uno scherzo te la faccio pagare! Altro che le mestolate della nonna..." e non appena l'Oscar adolescente si chinò su di lui venne travolta dalle sue braccia e scaraventata a sua volta a terra.

"Visto!!?? Alla fine ho vinto ioooooo..... ah, ah, ah!!!!"

" ANDRE' NON SEI LEALE!!!!!!!!" gli urlò contro e finirono per azzuffarsi nuovamente ridendo come matti.

Ma ora non era il momento di abbandonarsi ai ricordi.

André era ancora incosciente... e lei non sapeva che fare...

Da tempo si era resa conto dei sentimenti che provava per lui...per il suo André. Per il suo compagno di avventure e di marachelle, il suo confidente, la spalla su cui piangere... Colui che aveva sempre considerato come un fratello...

Amore... una parola immensa per il suo cuore di soldato...

Eppure quella sera di alcuni giorni prima in camera sua André le aveva urlato il suo amore strappandole un bacio...

Un bacio di rabbia ed amore sofferto... un bacio che forse lei avrebbe voluto da Fersen...

Ed i giorni seguenti si era resa conto che non era stato il gesto ma le parole dell'innamorato respinto a ferirla maggiormente...

"Rossa o bianca che sia una rosa rimane sempre una rosa... Una rosa non può diventare un lillà... Ti amo Oscar. Ti ho sempre amato e sempre ti amerò..."

E con le lacrime agli occhi era uscito dalla sua camera. Lei era rimasta lì, sdraiata sul suo letto, sul viso una maschera di dolore...

Ma non solo dolore per quel gesto ma anche rabbia...tanta rabbia...

Era stata cresciuta come un uomo, costretta a pensare e comportarsi come tale. Molti l'ammiravano altri ancora la temevano e non pochi, soprattutto i suoi affetti più cari, la guardavano sospirando.... Come aveva potuto suo padre farle questo? Rubarle la sua fanciullezza per crescerla a sua immagine e somiglianza? Trasformare i suoi giochi in continue sfide e duelli che avevano plasmato non solo il suo corpo ma anche la sua anima in quello che ora era!!??

Già ma all'improvviso il suo cuore si era ribellato...forse troppo tardi il suo essere donna aveva fatto capolino, facendole accelerare i battiti per un uomo... un uomo che però aveva occhi solo per un'altra donna...per la Regina.

Non era in grado di affrontare questa sua ritrovata femminilità e così Oscar decise di soffocarla... respingendo tali sentimenti nell'angolo più profondo del suo cuore...

Sarebbe tornata ad essere il freddo Colonnello Oscar François de Jarjayes, rispettata e temuta...

Ma André le aveva ricordato che lei era una donna...

Quel bacio rubato, quella camicia strappata avevano ferito il suo amor proprio ma erano state le sue parole a trafiggerle il cuore. Le aveva ricordato che era una donna... Le aveva confessato i suoi sentimenti...

E quando, tempo dopo, lui aveva fermato il braccio armato del generale, di quel padre che l'aveva cresciuta come un uomo, pronto a sacrificare la vita di quella figlia che aveva osato infangare col suo comportamento il buon nome del casato, Oscar aveva guardato André con occhi diversi... Forse già consapevole dell'amore che provava per lui...

Ricacciò indietro una lacrima e tornò ad essere il freddo colonnello Jarjeyes. Prese una pezza dalla bisacca, la intinse nell'acqua fredda del fiume e la passò sul viso del suo André.

Tamponò più volte la ferita finché non smise di sanguinare... e finalmente lui si svegliò... Spalancò l'occhio cercando di mettere a fuoco l'immagine che aveva d'innanzi a sé.

"Non sforzarti André... anche se la ferita è meno grave di quello che sembra hai ricevuto un brutto colpo... per lo meno non sanguina più. Ci vorrebbe del ghiaccio ma l'acqua fredda del fiume è stata un buon rimedio... Certo che un bel mal di testa non te lo leva nessuno!!!"

Oscar cercò di sdrammatizzare ed accennò un flebile sorriso, anche se alquanto forzato, e la cosa non sfuggì a lui.

"Che hai? Perché bisbigli ed hai quello sguardo?"

"Ormai i ribelli si sono allontanati ma la prudenza non è mai troppa..." gli sussurrò.

E no cara la mia Oscar, non me la dai a bere... c'è altro che ti preoccupa...

"Conosco quello sguardo... è una vita che ti sono accanto e per me sei un libro aperto... Oscar cosa ti preoccupa?"

André si mise seduto e prepotentemente fissò lo sguardo nel suo.

Il verde della prateria nell'azzurro tempestoso del mare...

Ed infatti la tempesta non si fece attendere...