Si svegliò di soprassalto col cuore in gola. Nel sogno André era sdraiato al suo fianco e le accarezzava il viso. Si passò le dita sulla guancia come per trattenere quella sensazione ma le ritrasse bagnate. Senza accorgersene stava piangendo.
Si alzò, si rinfrescò nella toilette, spazzolò i capelli e senza far rumore sistemò la sua sacca. Ma era ancora presto per la partenza. Il cielo si stava appena colorando di rosso ed il sole non era ancora tramontato del tutto. Si sentì soffocare in quella stanza. Doveva uscire!!
Ma per andare dove? pensò.
Charlotte riposava ancora, il respiro pesante e le coperte che si alzavano e abbassavano ritmicamente le confermarono che la donna era ancora immersa nel sonno.
Decise di uscire dalla camera e con cautela scese le scale. In cuor suo ringraziò il corrimano che diede sicurezza alle sue gambe. Le sentiva sempre così deboli e dolenti. Il dottore le aveva detto che era una conseguenza della tisi... Sbuffò... Quella mancanza di indipendenza la frustrava parecchio.
"Avete bisogno di qualcosa monsieur?" la voce solerte dell'oste la fece sussultare.
"Ecco... no, no grazie buon uomo... è che non riuscivo più a riposare e non volevo disturbare Charl... mia madre" si ricordò in tempo della menzogna raccontata per giustificare il loro viaggio.
"Capisco... Forse una boccata d'aria fresca fa al caso vostro. Se uscite dalla porta di legno che si trova nel retro vi troverete in cortile. Una volta la mia povera mamma si dedicava con tanto amore al giardino. Le piante ed i fiori erano la sua passione ed era orgogliosa del suo lavoro. Ma poi si ammalò di vaiolo e poco dopo morì. Nessuno più ha voluto occuparsene e piano piano le erbacce hanno preso il sopravvento. Però, stranamente, un piccolo cespuglio di rose è sopravvissuto all'incuria. C'è anche una piccola panchina di pietra dove potreste sedervi e riposare un poco nell'attesa della partenza..." lo sguardo dell'uomo era molto caloroso ed Oscar decise di seguire il suo consiglio.
"Vi ringrazio di cuore... credo che ne approfitterò per ammirare le rose. Sapete!? E' il mio fiore preferito... la rosa bianca..."
Anche il mio André adorava le rose bianche si ritrovò a pensare.
"Certo certo...andate pure..." l'oste la scrutò da capo a piedi.
Che strano personaggio pensò si vede che non sta affatto bene ma nonostante questo ha uno sguardo fiero e limpido... Anche se i lineamenti così delicati lo fanno somigliare più ad una donna che ad un uomo!!
"Scusate... ehmmm...." si era distratto nell'osservarla e non aveva capito cosa gli avesse detto.
"Dicevo... che vorrei saldare il conto..." armeggiò nella tasca interna della mantella ed estrasse sei monete d'oro.
L'uomo spalancò gli occhi alla vista di tutto quel denaro : "No no... è troppo! Sono sufficienti tre monete..."
"Prendete. Valgono tutto il servizio reso ed il vostro buon cuore!" lo rassicurò lei.
L'uomo annuì commosso da tanta generosità. La guardò mentre con passo un po' incerto si dirigeva verso il cortile ed in cuor suo rivolse una preghiera al Buon Dio affinché guidasse i suoi passi.
Il cortile era piccolo. Un pozzo di pietra dominava nel centro e tutto attorno le erbacce crescevano indisturbate. Spostò lo sguardo e lo vide. Un cespuglio all'apparenza disordinato, invaso dall'edera, ma carico di boccioli bianchi. Si avvicinò di più e si sedette sulla panchina.
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La rosa ed il lillà la storia d'amore di Oscar ed Andrè
FanfictionQuesta storia è destinata a tutti gli appassionati del manga di Lady Oscar e, soprattutto, a chi ha sempre desiderato un finale diverso per il grande amore di Oscar ed Andrè. Due giovani cresciuti negli sfarzi della Corte francese del 1800, tra intr...