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Conteggio parole: 2835
Canzone per il capitolo: Sous le ciel de Paris- Edith Piaf

Così, il nostro giro panoramico terminò nel momento in cui Vivienne decise che doveva portarmi a fare shopping. A detta sua, per potermi integrare, dovevo cambiare il mio outfit con qualcosa di tipicamente parigino. Fu in questo modo che ci trovammo in una piccola boutique degli Champs Elysees, perciò mentre io ero intenta a lamentarmi perché non avevo potuto vedere l'Arco di Trionfo, lei mi aveva già messo tra le mani diversi capi d'abbigliamento. Man mano che li provavo, poi, rischiavo una sincope per i prezzi stratosferici che vedevo impressi sui cartellini. Alla fine, mi guardai allo specchio mentre osservavo la combinazione finale di tutti i vestiti che avevamo scartato. Indossavo un top nero che lasciava lo stomaco scoperto, con le maniche che si fermavano agli avambracci. Un pantalone dello stesso colore stringeva le mie gambe, slanciando la mia figura. Inoltre, siccome non ero brava come Vivienne a camminare sui tacchi, indossavo dei semplici anfibi per non essere scomoda. 

<<Tutto questo è troppo>>, sussurrai, perché costava tutto troppo.

<<E' abbastanza>>, mi corresse Vivienne, poggiandomi una giacca di pelle sulle spalle. <<Girati e guardami>>, ordinò a quel punto, assicurandosi che non mi guardassi più allo specchio ma incontrassi il suo sguardo. Così, chiuse la zip fino a metà petto. Di nuovo, qualcosa sembrò nascere nei suoi occhi, ma lasciò che l'emozione morisse ancor prima che potesse formarsi completamente in essi. 

<<Sai che non posso permettermelo, vero?>>, le feci notare. 

<<Quando siamo insieme, non devi pagare assolutamente niente>>, disse con decisione. Dovetti mordermi il labbro per evitare di dire di più. Controllo che durò meno di cinque secondi, perché terminai per dirle quello che pensavo.

<<Okay, ma credi davvero che questi anfibi mi stiano bene?>>. Prese una mia ciocca di capelli, avvolgendoci intorno il dito con estrema calma, come se non fossimo nel bel mezzo di un negozio ma in una camera in cui c'eravamo solo noi due e lei desiderasse attirarmi a sé. 

<<Non eri tu quella che voleva che le dicessi esattamente cosa fare?>>, mi ricordò. <<E questo non riguarda anche farti indossare quello che voglio, tesoro?>>, continuò, inarcando un sopracciglio. "Tesoro", di nuovo. Strinsi la mascella, sentendomi furiosa all'idea che stesse flirtando con me come se fossi un obiettivo. 

<<Mi...mi piacciono i vestiti>>, risposi alla fine.

<<Bene. Perché quei pantaloni ti stanno benissimo>>, affermò, indicando poi la porta alle sue spalle con il pollice. <<Adesso, perché non esci mentre io mi occupo dell'uomo alla cassa? Non fare con calma, mi raccomando>>, disse, dandomi una leggera pacca sulla spalla prima di recarsi verso il cassiere. Notai il modo in cui cambiava il suo corpo mentre iniziava a parlare con lui, in un francese veloce e fluente, con un sorriso ammaliante impresso in volto. Per quanto mi sarebbe piaciuto rimanere ad osservare, uscii dal negozio e rimasi nelle vicinanze, in attesa che uscisse. Quando la vidi arrivare, notai subito il modo in cui aggrottava le sopracciglia. Mi afferrò per il polso senza nemmeno fermarsi, camminando con più velocità.

<<Perché eri ancora così vicina al negozio?>>, borbottò.

<<Aspettavo che pagassi?>>, dissi, facendola suonare più una domanda che un'affermazione. Vivienne si fermò per un attimo, mi guardò in maniera sorpresa e poi scoppiò a ridere, scuotendo la testa.

<<Non avevo intenzione di pagare assolutamente niente. Dovevo distrarre il cassiere mentre tu ti allontanavi>>, mi fece notare. Una pausa, poi sussultai, abbassando lo sguardo verso il mio nuovo outfit. 

Queen of thieves (libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora