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Conteggio parole: 2889
Canzone per il capitolo: Happier than ever- Billie Eilish

Notai la preoccupazione nel suo sguardo, mentre la mano infilata nella borsa cercava agitatamente i suoi preziosi gioielli. Nel momento in cui sembrò toccare qualcosa, ritrasse la mano mostrando un corallo a forma di papavero. 

<<Tu!>>, ringhiò con così tanto odio e veleno che quasi mi vennero i brividi. Quasi.

<<Mh, strano. Non dovresti tenere le cose di valore nella borsa, sai?>>, chiesi con noncuranza, piegandomi indietro verso lo schienale della sedia per poter prendere la collana che si trovava nella mia tasca.

<<Quando...come?>>, urlò.

<<Il secondo in cui mi hai dato le spalle per poter parlare con il tuo maggiordomo>>, ammisi con un'alzata di spalle. <<Però, se può farti piacere, cercavo le chiavi della tua macchina a dire il vero. Tuttavia, credo che prenderò questa invece>>, dissi, mettendomi in piedi. <<Hai ragione, comunque. Lavoro ancora con i Gilded Poppy, solo che non avevamo intenzione di prendere la collana come prima cosa. Avevi anche ragione sul fatto che io fossi la distrazione ma, vedi, ogni tua singola proprietà sta venendo derubata da cima a fondo proprio in questo istante>>. Allora, anche lei si alzò dalla sedia, con uno scatto così brusco che questa cadde a terra.

<<Sicurezza! Sicurezza!>>, urlò, mentre io continuavo a guardarla con un sopracciglio inarcato. Prese il telefono, sicuramente per chiamare la polizia, ed io non provai a fermarla. Il cellulare non inoltrò nemmeno la chiamata, dopotutto, sarebbe stato difficile trovare segnale con i dispositivi di Zoe che lo bloccavano in tutta la zona. Le porte vennero aperte e due uomini fecero il loro ingresso. Celine, che in un primo momento stava sorridendo, spalancò gli occhi in preda al panico quando vide Nikolai e Remy. 

<<Natalie, è ora di andare>>, disse l'uomo dagli occhi azzurri.

<<Al momento, la sicurezza non può intervenire perché ha le mani...legate>>, disse il biondino, ghignando in direzione di Celine. Vidi il colore abbandonare le sue guance.

<<Ci hai permesso di andare via, Celine. E lo apprezzo così tanto che ti restituisco il favore: nessuno ti farà del male>>, dissi. 

<<Non la farete franca!>>, esclamò.

<<Eppure, l'abbiamo già fatto>>, mormorai, prima di uscire accompagnata dai due uomini. Le urla della principessa ci seguirono per tutto il corridoio. Ebbi persino l'impressione che avesse battuto il piede a terra in segno di frustrazione, ma non mi voltai a controllare. Nemmeno quando ci disse che eravamo inutili o che l'avremmo pagata cara.
All'esterno, la macchina di Leon ci attendeva, perciò ci affrettammo ad avvicinarci. Vivienne era lì con lui, perciò mi aiutò ad entrare mentre gli altri occupavano i sedili restanti. 

<<Ti darei una pacca sulla spalla per congratularmi, ma mi servono le mani per portarci via da qui>>, disse Leon, facendomi un occhiolino. Partii a tutto gas, prendendo quasi subito una curva in maniera troppo brusca, così terminai quasi completamente contro le gambe di Vivienne che dovette afferrarmi di scatto.

<<Attenzione. Non vogliamo che ti faccia male proprio ora che la parte difficile è stata completata>>, mi stuzzicò.

<<In realtà, è stata la cosa più facile che io abbia mai fatto!>>, ammisi, allungando la mano per poterle mostrare la collana. Emise un verso sorpreso, poi mi strinse tra le sue braccia.

<<Come?>>, chiese.

<<Frugavo nella sua borsa ed eccola lì>>, mormorai. Avevo avuto modo di osservare lei e Remy all'opera, trovando affascinante il modo veloce e discreto con cui si muovevano e prendevano ciò che desideravano. Anche se il mio intento era stato quello di prendere le chiavi della sua macchina, ero felice di aver seguito il mio istinto che mi aveva suggerito che potevo farcela anche io con la stessa abilità mostrata dai due.

Queen of thieves (libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora