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Conteggio parole: 2543
Canzone per il capitolo: Dangerous woman- Ariana Grande

In seguito a quelle parole, Vivienne mi guidò nella città. Ancora una volta, non potetti evitare di chiedermi come diavolo faceva a camminare così velocemente con quei tacchi, soprattutto perché a malapena riuscivo a starle dietro. Tenendo stretta la sua mano, faticavo a contenere la mia risata.

<<Cos'è che ti fa ridere?>>, domandò con tono divertito. 

<<Tu. Tutto intorno a te, c'è un'aurea un po' maliziosa al momento>>, l'avvertii.

<<Non c'è sempre intorno a me?>>, mi stuzzicò.

<<Ma diventa più forte quando vuoi commettere qualcosa di illegale. Perciò...dove dobbiamo irrompere?>>, chiesi. Il suo sorriso divenne ancora più ampio, dunque mi strinse al suo petto e mi baciò la guancia, lasciando l'impronta del suo rossetto. 
Alcuni minuti dopo, scavalcammo una serie di cancelli e iniziammo a passeggiare nel giardino più bello che avessi mai visto. Le luci erano ancora accese, fioche, certo,  tuttavia mi consentivano di vedere cosa c'era intorno a me.

<<E' come essere in una foresta incantata>>, sussurrai.

<<E' uno dei miei luoghi preferiti ad Hong Kong. E' aperto al pubblico solo di giorno, ma per me è un crimine nascondere la vera bellezza del giardino>>, disse. Inginocchiandosi accanto ad un fiore perlescente, Vivienne mi fece cenno di avvicinarmi. 

<<Guarda: ci sono numerosi fiori notturni>>, mormorò. Stupita, allungai la mano per toccarlo, come se avessi bisogno del contatto diretto per assicurarmi che fosse reale. Tuttavia, sembrava così delicato che avevo paura di maltrattarlo, in qualche modo. 

<<Perché piantarli se nessuno potrà vederli?>>, domandai. Vivienne passò un braccio intorno alla mia vita, posando il mento contro la mia spalla. 

<<Chissà. Magari il proprietario ha un pessimo senso dell'umorismo. Sembra quasi un segreto, perciò quando l'ho scoperto...ho avuto come la sensazione di aver risolto un puzzle che nessuno conosceva>>, disse.

<<Sono bellissimi>>, ammisi. 

<<Ce ne sono altri da vedere>>, mi avvisò. Mi prese per mano, allora, portandomi in giro per il giardino e prendendosi il suo tempo per parlarmi di alcuni fiori. Mi fermai alla vista del fiore più complesso che avessi mai visto: era attorcigliato come un origami, oppure la piega di un vestito, in una vaga forma a spirale con soffici petali bianchi. 

<<E' un fiore di luna e tu hai tre tentativi per dirmi perché si chiama così>>, disse. 

<<Sboccia solo al chiaro di luna, giusto?>>, chiesi, tuttavia conoscevo già la risposta.

<<Sembri sicura>>, notò.

<<Credo di averlo letto da qualche parte. Ma non sapevo fossero così belli>>, ammisi.

<<Hanno bisogno di notti più lunghe per sbocciare completamente, dunque la luna è al suo massimo splendore quando si aprono del tutto. Prosperano al buio...come me>>, disse. Melodrammatica.

<<Hanno anche un ottimo profumo. Sono velenosi?>>, chiesi. 

<<No, a meno che tu non sia allergica>>, mi prese in giro, colpendomi scherzosamente con la spalla. Dopo alcuni secondi, emise un piccolo verso dispiaciuto. <<La cosa peggiore dell'essere in continua trasferta è che non posso comprare molte piante. Sono poche le persone di cui mi fido che hanno l'incarico di occuparsene quando ci spostiamo. Forse, è proprio questo l'aspetto positivo delle piante: hanno bisogno di poche attenzioni e quando muoiono, possiamo semplicemente buttarle via. Ammetto, però, di avere un debole per le piante che richiedono più cure>>, continuò.

Queen of thieves (libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora