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Conteggio parole: 2443
Canzone per il capitolo:  Break free- Ariana Grande

Anche se non ero mai stata a Parigi, avevo letto del luogo in maniera quasi ossessiva. Come Nikolai mi aveva detto, e come evidenziavano i miei genitori, ero una romantica persa e l'idea di poter visitare la città...a malapena riuscivo a distinguere le emozioni che mi danzavano nel petto. Perciò, il ricatto poteva non essere un modo corretto per iniziare una relazione, un lavoro, un'amicizia o realizzare uno dei miei sogni, ma la vita me l'aveva offerto su un piatto d'argento ed io avevo accettato. Certo, sarei potuta rimanere, farmi arrestare e col tempo sarebbero cadute le accuse contro di me, tuttavia sarei dovuta tornare di nuovo a casa ed ammettere sconfitta. Salire su quell'aereo, dunque, era stato quasi naturale per me.

In quel momento, mi ritrovavo intenta a guardarmi intorno con gli occhi spalancati. La presenza di corpi in movimento. Gli odori. I rumori. La Senna che accoglieva i raggi del sole, ormai al tramonto, e che brillava per tutta la lunghezza del ponte. Una meravigliosa strada mostrava gli stessi mattoni con cui era stata costruita secoli prima. "Oddio", pensavo tra me e me, rendendomi conto che era tutto reale. Ero lì, per davvero. 

<<E' meglio di ogni mio singolo sogno>>, esclamai a voce alta.

<<Sogni di essere rapita?>>, chiese Remy in maniera divertita, mostrandomi un piccolo ghigno. 

<<Non esageriamo ora>>, commentò Vivienne prima di avvicinarsi a me. Con la gola secca e le guance arrossate, fui costretta ad alzare la testa per poter incontrare gli occhi scuri di Vivienne. Non mettevo in dubbio che fosse più alta di me- non ci voleva molto per essere più alti di me- ma ero sicura che i tacchi le dessero altri centimetri di vantaggio. A quel punto, terminai per chiedermi come diavolo poteva camminare stando al passo con quelle stiletto. 

<<La nostra amica non è stata costretta. Ha potuto scegliere>>, rettificò le parole del suo compare. Posò delicatamente il dito sotto il mio mento, perciò compresi di avere la bocca spalancata e la chiusi con così tanta forza da sentire i denti sbattere.  <<Non è così, tesoro?>>.

<<Sembrava la cosa giusta da fare>>, ammisi, alzando le spalle. 

<<Ma certo>>, mormorò, posando brevemente la mano sulla mia spalla. Giusto il tempo per darmi una stretta, poi la sua mano si allontanò. 

<<Avrà tempo di visitare Parigi in secondo momento. Adesso, dobbiamo portarla alla base>>, disse Nikolai. Una base super segreta? La mia mente prese a viaggiare, creando diversi scenari sull'ambiente che avrei trovato da lì a breve. I Gilded Poppy erano estremamente privati e segreti e mi avevano appena concesso l'ingresso nel loro santuario...Quale luogo, a Parigi, poteva essere degno di loro? Magari, c'era un mondo sotterraneo nelle fogne o le catacombe? Al mio fianco, Vivienne prese a ridere.

<<C'è una piccola luce quasi maniacale ogni volta che inizia a fantasticare>>, disse.

<<Sì, sembra tipo Jett. Quando gli consentiamo di far fare "boom" alle cose>>, esclamò Zoe, sorridendo ampiamente. 

<<O Leon quando vede una bella macchina>>, si aggiunse Remy. Ironicamente, l'uomo era proprio intento a guardare un'auto rossa parcheggiata sul marciapiede di fronte a quello su cui camminavamo noi. 

<<Oh, infatti, eccolo qui! Vogliamo andare a fare un giretto, amore?>>, chiese Jett, dandogli una gomitata nelle costole per attirare la sua attenzione. In tutta risposta, l'altro alzò le spalle larghe.

<<Non ne vale la pena>>, rispose Leon. <<E' bella solo esteriormente>>.

<<Quindi come Jett>>, scherzò Nikolai. 

Queen of thieves (libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora