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Conteggio parole: 2650
Canzone per il capitolo: Cleptomania- Sugarfree

Quella domanda mi tormentò anche in seguito. Dal momento in cui l'aveva pronunciata, mi ritornava in mente mentre i giorni diventavano settimane e lei mi insegnava come sedurre. Non potevo fare altro che rendermi conto che non conoscevo ancora una risposta. Potevo prendermi la responsabilità? Sapevo dal primo giorno di volere di più da Vivienne: più affetto, più attenzioni, più dettagli della sua vita. Ma se fosse accaduto, che tipo di futuro avrei avuto con una donna del genere?

<<Stai sognando di nuovo ad occhi aperti, Natalie>>, disse Vivienne muovendo le dita davanti ai miei occhi. Alzando lo sguardo, mi resi conto che attendeva una mia reazione.

<<Dove sei andata? Ho bisogno che tu rimanga qui>>, mi prese in giro con un tono divertito. Almeno, non l'avevo infastidita, anche se eravamo nel bel mezzo di una lezione di "Come essere una cortigiana". 

<<Qual è il prossimo passo? Mettersi in posa per un nudo? Ho la sensazione di essere troppo vestita>>, la stuzzicai a mia volta, facendo riferimento al suo abbigliamento: la vestaglia era di velluto, così trasparente da permettermi di vedere perfettamente il suo reggiseno in pizzo rosso con dei richiami neri, mentre la cintura in vita ricadeva fino a coprire la parte inferiore. 
Mi morsi il labbro inferiore per trattenere la mia risata, poiché lei mise i pugni sui fianchi e sbuffò in maniera annoiata.

<<L'hai detto tu che non devo essere per forza identica alla mia antenata. Non son una escort, ma una donna rispettabile>>, dissi, piegando la testa di lato. Strinse le sopracciglia.

<<Perché credi che siano due cose differenti?>>, domandò. 

<<Okay, hai ragione>>, glielo concessi.

<<La discendenza è indispensabile per Il Cerchio>>, mi ricordò. Da quando ne avevo conosciuto il nome, quel gruppo misterioso sembrava ancora più intimidatorio. Il pubblico non conosceva la loro esistenza, dunque il fatto che avessimo informazioni su di loro, ci dava un punto di vantaggio. 

<<Dunque...>>, e richiamò di nuovo la mia attenzione alzando il tono della voce. <<Devi credere che la tua antenata fosse una donna potente ed importante. Perché lei lo era. Comportati di conseguenza>>, disse poi, con un tono di voce così basso e serio da sembrare un ordine piuttosto che un consiglio. Non mi andava di ubbidire.

<<Dimmi qualcosa di lei che dovrei rispettare, a meno che tu non voglia che ti creda sulla parola. Come sempre>>, mormorai. In fin dei conti, a Parigi era andato tutto a puttane proprio perché l'avevo seguita ciecamente. Forse, in quel modo, avrei cambiato le cose.
Vivienne alzò un sopracciglio, tuttavia non avrei saputo dire se fosse scontenta o meno. Aprii il mio quaderno, osservando i disegni della cortigiana e il suo nome scritto sulla prima pagina: Alessandra Fonti.

<<Chi eri?>>, chiesi.

<<Una donna di cultura, tant'è che dicevano fosse un genio con la penna. Catturò il cuore di molti, anche se non era considerata una vera bellezza per il suo periodo>>, disse Vivienne.

<<Davvero? E' sexy per me>>, dissi prima di potermene rendere conto. Rise, sedendosi sul braccio della poltrona al mio fianco. 

<<Non riguarda il corpo, tesoro. La seduzione non inizia qui>>, sussurrò ed io mi congelai quando premette le dita contro il mio petto: non era esattamente inappropriato, quanto intimo.

<<O qui>>, mormorò e il palmo della sua mano si posò sui miei occhi per poterli chiudere.

<<Inizia proprio qui>>, terminò, toccando scherzosamente la mia fronte. Quando aprii di nuovo gli occhi, dovetti lasciarmi andare all'indietro sulla poltrona per poter incontrare il suo sguardo. 

Queen of thieves (libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora