Un'offerta che ho dovuto rifiutare

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- Ho proprio toccato il fondo. – pensò guardandosi disgustato.

Severus si ritrovò agghindato con un pesante vestito di velluto blu con i bordi in oro, i pantaloni a sbuffo con sotto una scomodissima calza maglia bianca, le scarpe d'oro si arricciavano sulla punta ed erano troppo strette, la giacca lo stava soffocando mentre il cappello con la piuma bianca era troppo largo, in più la ruvida camicia bianca sotto la giacca gli dava un odioso prurito.

Il mago sospirò di nuovo e, per un attimo, si ricordò del rosso Weasley e l'orrido vestito da cerimonia che aveva indossato per il Ballo del Ceppo. Provò stranamente pietà per lui.

- Esci Severus! - urlò Patricia dall'altra parte della porta, lei si era vestita in un'altra capanna usando vecchi vestiti di Lady Marion.

- No! - gridò l'uomo cercando qualcosa con cui coprire quel ridicolo abbigliamento, o un paio di forbici per farlo a pezzi.

- Avanti non può essere così terribile!

Severus gemette piano tirando la giacca, sbuffando contro la piuma che, insistentemente, gli cadeva davanti al naso adunco.

- Io entro,- dichiarò la strega dall'altra parte – sei avvisato!

Patricia aprì la porta ed entrò nella capanna dove avevano dormito quella notte.

Severus si ritrovò a corto di parole, aveva indossato un sontuoso vestito verde smeraldo che avrebbe fatto invidia ad ogni ragazza o donna della Casa Serpeverde. Aveva delicati ricami d'argento ed era sorretto da due spalline riccamente ricamate con gemme che riflettevano la luce.

Anche senza trucco e con i capelli semplicemente raccolti sembrava una nobildonna.

La strega lo fissò con gli occhi sgranati e, notando la sua occhiataccia, riuscì a trattenere le risate.

- Perché il tuo vestito è più bello? - si lamentò tornando a torturare la giacca blu. - Tu sei bellissima.

- E tu sei ridicolo. – sorrise lei dando un colpetto alla piuma del cappello con due dita - Non ce n'era uno meno pomposo e meno... blu...

- L'altro era giallo canarino. – rispose con una smorfia – Mi ha ricordato Allock, ho optato per questo meno sgargiante.

- Siamo pronti? – urlò Robin strofinandosi le mani entrando nella capanna, aveva indossato un lungo mantello nero e un paio di occhiali da sole, visto di sfuggita sembrava un cieco – Oooh Milady siete splendida e anche lei Messer Piton state proprio bene!

Piton ringhiò qualcosa di incomprensibile, certamente non erano ringraziamenti per avergli dato quell'orrido vestito.

Uscirono dalla capanna dove trovarono una carrozza trainata da un paio di cavalli. Nonostante la carrozza avesse lo stemma di una nobile famiglia sulla piccola portiera si vedevano i segni del tempo, in alcuni punti la vernice era scheggiata o del tutto mancante. In più i due animali che la trinavano sembravano due brocchi prossimi a percorrere il loro ultimo tragitto.

- Benissimo andiamo! – disse entusiasta Robin Hood.

Salirono sulla piccola carrozza diretti a Nottingham.

* * * *

Arrivarono alla città verso metà mattina, Severus e Patricia si guardarono attorno. Intorno a loro c'era solo gente povera, chiedevano del cibo, un po' d'elemosina, bambini soprattutto e anziani malati.

E tutti si voltarono a fissarli, all'inizio pensarono che quella carrozza malandata attirava l'attenzione poi si resero conto che Robin, vestito ancora da cieco, stava guidando i cavalli.

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