Un mago di nome Merlino

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Il bagno dei Prefetti di Serpeverde era sempre stato il suo preferito. Anch'esso situato sotto il lago aveva le pareti totalmente di vetro, circondato dall'acqua del Lago Nero dava la sensazione di essere del tutto sommerso nelle sue acque cristalline e pure.

C'era sempre qualche sirena curiosa che ogni tanto andava a sbirciare gli ignari Prefetti intenti a farsi un bagno e non era raro vedere i tentacoli della piovra gigante che passava vicino alla stanza. A parte questi spiacevoli inconvenienti, era il posto più tranquillo dove riflettere, oltre alla biblioteca ovviamente.

Nonostante i suoi voti alti e l'ineccepibile comportamento che aveva a Hogwarts non era stato scelto come Prefetto né, tanto meno, come Caposcuola; ma a Severus dei titoli non era mai importato molto.

Sapeva che poteva avere una certa influenza sugli studenti del primo o del secondo anno, ma quelli più grandi non l'avrebbero mai preso troppo sul serio, non avrebbe mai trasmesso fierezza come Malfoy. Nessuno l'avrebbe seguito come lui aveva inseguito Lucius nei primi anni a Hogwarts.

Ma, nonostante tutto, riuscire a farsi dare la parola d'ordine dal Prefetto della sua Casa era sempre stato fin troppo facile e c'erano sere, anzi notti, dove si concedeva un lungo bagno profumato in quella bolla di silenzio immerso nelle acque del lago.

Non lo sapeva nessuno, ma ancora oggi, da professore e poi da Preside, lo faceva ancora.

Sempre di notte, quando nessuno poteva vederlo o scoprire la sua presenza in quella stanza e solo quando ne sentiva l'effettiva necessità.

Il mago aprì gli occhi trovandosi in quella stanza dalle pareti di vetro, appoggiato al bordo della vasca con la schiena e immerso nell'acqua fino alla vita. Le bolle volteggiavano attorno a lui, ogni tanto qualcuna scoppiava rilasciando il suo intenso profumo.

Severus sospirò rilassato poggiando la testa sulle piastrelle verdi chiaro che ricopriva il pavimento del bagno, l'acqua gli accarezzava il corpo in una morbida, calda carezza profumata di agrumi e cannella.

Chiuse gli occhi e per la prima volta nella sua vita riuscì a non pensare a nulla. Tutto sembrava lontano e dimenticato.

Tutto gli sembrava meraviglioso e un il futuro non era più un punto di domanda circondato dalla vita di tutti i giorni. Vedeva possibilità infinite, sogni realizzati e obbiettivi raggiunti.

Riuscì a sorridere mentre le bolle gli volteggiavano attorno.

- Oh... Mocciosus che sorride è una visione inquietante.

- Vedo che hai imparato una parola nuova, Black. - sibilò lui senza aprire gli occhi, stranamente a suo agio.

Il Preside sentì l'acqua muoversi attorno, avvertì una piccola onda calda colpirgli li petto e finire fuori dalla vasca, inondando il pavimento di schiuma.

- Black non sei neppure capace di entrare con grazia in una vasca.

Sentì le mani dell'uomo sul petto e sorrise sollevando le palpebre, alzò la testa incontrando gli occhi scuri di Sirius.

I suoi occhi di tenebra erano nulla in confronto allo sguardo di Black. Nei suoi occhi si vedeva tutta la sua vita di sofferenze, di odio e rancore che gli cresceva dentro come una pianta parassita.

Ne era attratto in modo quasi morboso.

- Ma so entrare in altri posti. Vero, Severus? E in quel caso non serve essere aggraziati.

- Volgare e del tutto inappropriato.

- Allora puniscimi, Preside.

Severus sollevò del tutto la testa, mise una mano dietro la nuca di Sirius intrecciando i suoi ricci scuri con le dita pallide, poi con uno scatto annullò la distanza che separava le loro bocche in un bacio famelico e possessivo.

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