Come ti elimino gli altri

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La maratona di Ballo si stava dimostrando lunga ed estenuante. Severus non sapeva più quanti giri avevano fatto della pista. Ormai era notte fonda, le stelle brillavano sopra le loro teste; si intravedeva il cielo attraverso il tetto di vetro dell'auditorium.

Molte coppie avevano ceduto durate il ballo, alcuni erano caduti vittima dei crampi alle gambe, in alcuni casi delle zampe.

Altri erano svenuti dalla troppa fatica, addirittura un paio si erano addormentati mentre ballavano ed erano stato squalificati.

Lui e Patricia reggevano il ritmo con invidiabile calma, restando abbracciati, forse un po' più vicini di quanto avessero immaginato all'inizio di quell'avventura, volteggiando con passo lento per la pista. Avevano superato i giramenti di testa e la conseguente nausea, avevano parlato per qualche minuto per poi decidere di non perdere fiato prezioso con inutili parole.

A volte si fissavano negli occhi e sembrava che non esistesse nulla al di fuori di loro.

C'era stato un tempo, all'inizio di quella strana ed inaspettata amicizia, in cui Severus vedeva Lily in quegli occhi verdi che lo scrutavano con attenzione. Un tempo in cui la ferita per la perdita dell'amata amica era ancora fresca ed ogni istante senza di lei era un'agonia.

Ora, invece, non c'era più traccia di quella malinconia mentre fissava Patricia nei suoi occhi. Certo Lily gli mancava, quando si era svegliato al San Mungo, vivo e con uno squarcio nel collo, aveva maledetto la Morte per non averlo voluto. Ma in quel preciso momento, con la sua amica tra le braccia, vestita come una principessa delle fiabe che lei tanto amava, forse quel destino, quel viaggio, quella vita non era poi così male.

- Stai sorridendo. - gli sussurrò Patrica.

- Non è vero. - rispose lui spostando lo sguardo oltre la spalla dell'amica e contando velocemente le altre coppie – Sono rimaste solo quattro coppie.

- Davvero? - domandò sorpresa lei – Non... non ci avevo fatto caso.- arrossì di nuovo e Severus dovette ammettere con se stesso che quando Patricia arrossiva era adorabile – Inizio ad essere stanca di questa gara. In principio era divertente, ma ora... dobbiamo trovare il modo di sbarazzarci di loro!

- Finalmente fai uscire il tuo lato Serpeverde, mia cara. - sorrise Severus.

La strega si guardò attorno e la prima coppia che notò era formata da due bambini vestiti in modo semplice; la bambina teneva appeso al braccio un piccolo cestino di vimini e lasciava cadere bricioline di pane. Si rese conto che i due percorrevano sempre lo stesso cerchio.

- Hansel e Gretel. - mormorò all'orecchio di Severus.

Aumentando l'andatura avvicinandosi a loro, non calpestarono le briciole, ma con il bordo del vestito di Patricia, che quasi sfiorava la pista, riuscirono a spostarne molte fuori dal bordo, per disorientarli. Ci vollero pochi minuti, Hansel e Gratel seguivano ciecamente il sentiero senza accorgersi che era stato leggermente spostato, cadendo così dalla pista.

Eliminati.

Mentre pensavano a come mettere fuori gioco la seconda coppia, che riconobbero come Pollicino e Pollicina, i due furono spazzati via una folata di aria uscita da un bocchettone a cui si erano azzardati ad avvicinarsi troppo.

Eliminati.

Severus osservò con interesse la terza coppia, lei aveva una lunga coda bionda, così lunga che toccava il pavimento.

- Raperonzolo.- spiegò al suo orecchio la donna seguendo il suo sguardo – Hai in mente qualcosa?

- Forse,- valutò Severus – tu seguimi.

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