Sei tu

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Patricia osservò con preoccupazione la pozione che bolliva in un pentolino di rame. Ricordava molto bene il colore della pozione che Merlino le aveva fatto prendere, era di un bel verde, quasi trasparente. Il risultato che aveva ottenuto lei era un verde marcio, densa che a malapena si staccava dal cucchiaio.

Non era certa che facesse effetto, ma non poteva farne altra.

Era nella cambusa assieme al cuoco, aveva trovato gli ultimi ingredienti che le servivano tra i rifiuti della cucina e nella dispensa. Merlino parlava di ossa di animale, ma lei aveva solo trovato delle lische di pesce. Merlino aveva descritto anche un'erba aromatica, non era certa di aver trovato quella giusta, aveva aggiunto quello che più somigliava alla descrizione scritta.

Con una smorfia disgustata la mescolò mentre i vapori la facevano sudare e il cuoco le urlava di pelare altre patate.

Sapeva che la pozione doveva riposare almeno un'ora, chiuse il coperchio e mise la pentola dove il cuoco non l'avrebbe vista.

Aveva pensato ad un piano mentre pelava le patate nei giorni precedenti.

Viaggiavano da qualche giorno e il Capitano l'aveva affidata alle cure del cuoco in modo che non potesse fare pasticci sul ponte o sottocoperta.

Quella notte avevano trovato sul loro percorso una tempesta, la nave oscillava da ore, il vento frustava le vele così forte che aveva paura che potesse strapparle da un momento all'altro. La pioggia picchiava così forte che sul ponte sembrava di stare sotto una pioggia di sassi. I tuoni rimbombavano nel cielo scuro e i lampi illuminavano il mare nero.

Sapeva che si erano avvicinati molto all'Isola della Bella Addormentata, mancava una mezza giornata di navigazione.

Non poteva più aspettare o temporeggiare oltre.

Severus iniziava a peggiorare e le aveva detto che non era certo di voler scendere dalla nave, che la Jolly Roger poteva essere la sua nuova casa.

Avrebbe fatto bere la pozione a Severus, avrebbero rubato la bussola e nuotato fino a terra.

Non sapeva se la pozione avrebbe funzionato.

Non sapeva come rubare la bussola.

Non ricordava neppure se Severus sapeva nuotare. E con quella tempesta potevano morire.

Ma doveva rischiare o sarebbe impazzita anche lei su quella nave.

Dopo mezz'ora a sbucciare patate e tagliare cipolle, il grasso cuoco si era addormentato sullo sgabello davanti ai fuochi in attesa che lo stufato cuocesse nel modo giusto o, comunque, in modo commestibile.

Patricia ne approfittò per sgattaiolare all'amaca che usava come letto, aveva bisogno di una bottiglia vuota e ne aveva viste parecchie attorno alle cuccette degli altri marinai. Non osava rubarne una dalla cucina, il cuoco non era un intelligentone, ma poteva anche essere il tipo d'uomo con una memoria fotografica invidiabile. Non voleva correre rischi inutili.

Presa la bottiglia vuota, andò alla sua cuccetta solo per assicurarsi che le borse fossero ancora dove le aveva lasciate. Mentre verificava velocemente che tutto fosse in ordine notò nella sacca di Severus una piccola tasca esterna che non aveva notato prima, era quasi invisibile, dello stesso colore della borsa, con cuciture sottili che quasi sparivano tra la stoffa.

Velocemente l'aprì trovandosi mano un sacchetto di tessuto. Quando vi guardò dentro avrebbe voluto gridare dalla gioia.

- Non dirò mai più che la tua fissazione per le pozioni è noiosa, Sevvy.- mormorò mettendo il sacchetto in tasca.

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