Un fuoco che brucia dentro

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- Dobbiamo uscire. – ripeté Patricia.

Severus annuì.

- Nessuno dei sue si sta muovendo però. – la strega sorrise per stemprare un po' la tensione.

Il mago serrò con forza gli occhi.

- Non farlo.

- Non fare cosa?

- Non sorridere più. Ti prego. Io... io... non farlo più...

- Va bene. – ripose lei guardando altrove – Cosa facciamo?

- Dobbiamo andarcene. - il mago di guardò attorno, c'erano pochi metri tra lui e la porta, eppure sembrava troppo lontana, provò ad ordinare alle gambe di muoversi, ma sentiva, sapeva che si sarebbe mosso solo verso Patricia – Non... ci riesco.

- Neppure io. - ammise la strega – Se mi muovo so che potrei solo venire vero di te. Cosa ci sta succedendo?

- Deve essere successo qualcosa tra queste mura probabilmente molti, molti anni fa. Credo che si troviamo in una sacca di energia magica, forse la maledizione di cui tutti parlano è questa. Quando entri si è costretti a rivivere quello che è accaduto, forse ci sono degli spettri intrappolati qui a rivivere le ultime ore della loro vita.

- Come ce ne liberiamo?

C'era una parte di Severus che non era del tutto certa di volersene sbarazzare. Era bello desiderarla, era bello poter pensare di amarla, di essere suo in qualche modo.

Scoprire questa sua parte lo innervosiva e imbarazzava.

- Di solito... di solito queste bolle si esauriscono da sole. In altri casi...

- In altri casi?

Deglutì ritrovandosi la gola arida.

- Bisogna aiutare gli spiriti a finire quello che avevano iniziato.

- Oh.

Era arrossita fissando il pavimento, torturandosi un labbro con i denti. Il corpo di Severus si tendeva nella sua direzione. Poteva dirle di non sorridere, ma non poteva chiederle di non arrossire in quel modo così innocente e sensuale o di non torturarsi le labbra.

Quelle sue perfette, morbide, calde labbra...

Successe tutto in un lampo, in maniera così veloce che non se ne rese neppure conto. Un istante prima fissava la sua amica dall'altra parte della stanza lottando contro quel desiderio che non sapeva più se fosse proprio o di quella presenza, l'istante dopo assaporava ancora le sue labbra.

- Io non vado da nessuna parte. - mormorò Severus tra un bacio e l'altro – Non ti lascio sola qui, con lui. Tu sei mia.

Patricia sorrise mordicchiandogli un lobo dell'orecchio.

- Non possiamo... - mormorò al suo orecchio – non... - la frase fu interrotta dalle mani del mago che cercavano di sbottonargli la camicetta – Dobbiamo... fermarci.

- Non posso. – sibilò il mago slacciando l'ultimo bottone della camicetta. – Non voglio. – le disse fissandola negli occhi verdi.

Patricia sentì il corpo in fiamme, abbracciò Severus baciandolo con passione, si sentì sollevare da terra e non si fece più domande quando lui l'adagiò sul letto impolverato.

Le mani di entrambi si muovevano cercando di eliminare ogni ostacolo che si frapponeva tra loro. Il pozionista scese a baciarle un seno coperto solo dall'intimo.

- Severus...

- Patricia...

In quel preciso istante la porta della stanza si aprì da sola, con un colpo così forte che fece sussultare entrambi.

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