Sudava in quel letto come se qualcuno gli avesse acceso un fuoco sotto il materasso o direttamente in corpo.
Sudava e si dimenava mentre raccapriccianti Dissennatori con le labbra tumefatte si avvicinavano per baciarlo, e le loro mani morte cercavano di toccarlo e trascinarlo in un mondo vuoto e privo di emozioni.
Si dimenava e gemeva mentre sentiva la risata di Patricia esplodere attorno a lui, mentre figure femminili con addosso vestiti da principesse gli urlavano che quella era la sua meritata fine.
I cattivi non vincono mai. Nessun felici e contenti per l'assassino Severus Piton.
Severus aprì gli occhi di scatto. Sudava e tremava nel suo letto al sicuro a Hogwarts.
Si sentiva bollente e, contemporaneamente, ricoperto da gelido sudore.
Tentò di spostare le lenzuola e mai gesto così semplice e abituale gli sembrò difficile e impossibile come in quel preciso momento.
Riuscì con la sua ferrea forza di volontà a mettersi seduto.
Il contatto con il pavimento gelido gli fece battere violentemente i denti.
Quando riuscì, dopo vari tentativi inutili, ad alzarsi la sua stanza vorticò così velocemente che dovette aggrapparsi con forza ad una sedia per non cadere o per non vomitare tutto quello che aveva nello stomaco.
Si mosse piano, con gli occhi socchiusi, nella stanza illuminata solo dalle braci di un fuoco morente nel camino.
A tentoni prese la bacchetta sul comodino, la mosse cercando di appellare la vestaglia, ma si sentiva troppo debole e quell'incantesimo di appello, che gli riusciva ogni mattina anche dopo aver ricevuto violenti Cruciatus, non riuscì e la vestaglia restò inanimata ai piedi del letto.
Sentiva la pioggia fuori dalle mura del castello, sentì i tuoni e la testa che rimbombava ad ogni colpo. Reggendosi ai mobili, un passo alla volta, combattendo contro le vertigini e la nausea si avvicinò alla sua personale dispensa alla ricerca di una pozione ricostituente che l'aiutasse a riprendere le forze e preparare una pozione antinfluenzale.
Non si fidava molto delle pozioni di Poppy.
Era un pozionista ex spia e, come tale, si fidava solo del suo lavoro.
Con lo sguardo appannato dalla febbre spostò le ampolle che tintinnarono fastidiosamente tra di loro rimbombandogli nella testa in modo doloroso.
Cercò un paio di volte, combattendo contro la vista doppia e le gambe che sembravano volessero cedere da un momento all'altro. Quando si convinse che non c'era la pozione che stava cercando, andò con molta calma nel suo personale laboratorio. Per fortuna era nella stanza accanto e solo una porta lo sperava dal suo prezioso calderone.
L'odore delle pozioni e degli ingredienti, solitamente un odore gradevole per il suo naso, gli provocò un conato di vomito e gli ci volle una gran forza di volontà per non usare il calderone come secchio.
Un insulto a tutto quello che rappresentava.
Concentrandosi il più possibile si sedette sull'unica sedia presente, quella dove, solitamente, abbandonava mantello e casacca per lavorare e mosse con un gesto stanco la bacchetta.
Il fuoco si accese debolmente sotto il pentolone nero. La fiamma non era abbastanza alta, ma quello poteva sistemarla.
Alcuni ingredienti volteggiavano fino al tavolo dove un coltello tremante iniziò a tagliarli.
Severus chiuse un attimo gli occhi cullato dal rumore ritmico della lama che cozzava contro il tavolo di legno.
Sospirò di sollievo quando il mal di testa e la nausea scemarono e aspettò che il coltello finisse il suo lavoro.
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Once Upon a Time
FanfictionSeverus Piton non è il Principe Azzurro. Severus è un cattivo. E per i cattivi non esiste un "per sempre felici e contenti"