terzo

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Quando izuku finì di bere, un grande sbadiglio fece sbattere ripetutamente le sue palpebre e voltatosi su di un fianco strinse nelle manine la maglia di Tomura ...

I: "andiamo a dormire? Io... Io ho sonno... Ma...la mamma mi faceva sempre le coccole prima di dormire... Ma ormai non c'è più... Puoi... Puoi stringermi tu Tomura? P-per favore... Mi manca la mamma"

S: "sono qui izuku... Vieni, andiamo a letto, ci sono io con te sta notte... E anche Dabi... Non sei solo "

Il verdino sorrise, stropicciandosi gli occhi con la mano, mentre i due ragazzi si alzarono per dirigersi verso la camera da letto, con izuku stretto fra le braccia del maggiore...

Nonostante l'eccentrico comportamento che di solito lo caratterizza, il corvino, in questo momento, non può fare a meno, di rimanere in silenzio, a guardare la scena con un triste sorriso sul volto...

Perché Dabi sa, gli anni trascorsi al fianco di Tomura, gli permisero di capire quell'intruglio di apparente apatia e distacco che caratterizzavano il minore...

Imparò che il suo realizzarsi da solo, il suo rifiuto verso chiunque gli si avvicinasse, la carenza affettiva, che tramutava in una disperata richiesta di attenzioni e protezione, appena qualcuno riusciva ad oltrepassare le sue barriere... Tutto...  era una conseguenza, dovuta al continuo rifiuto della famiglia, alle continue punizioni, ai continui colpi inflitti, ai continui soprusi, mascherati da misera educazione...

abbandonato a sé stesso fin da tenera età, Tomura non conosceva altro modo, se non puntare i piedi e rimboccarsi le maniche, per ottenere quello che voleva...
Ma comprendeva anche la paranoia che lo assillava, tutte le volte che decideva da per sé...
Ogni scelta compiuta da bambino corrispondeva ad una tortura...
E quando ogni passo che compi serve solo a tranciarti il piede, arrivi ad un punto, in cui anche la scelta più banale può risultare terribilmente complessa e piena di possibili scenari futuri...

E vederlo stringere a sé quella creaturina... Trattandola semplicemente come avrebbe voluto essere trattato lui qualche anno prima, proteggendola e curandola come ogni bambino meriterebbe, fece stringere il cuore di Dabi in una morsa, mentre anche lui, in quel cucciolo, rivedeva il suo fratellino...

fin dal primo momento in cui il suo dito venne stretto fra quelle manine, dabi decise che avrebbe donato alla piccola alga,  l'amore che non riuscì a manifestare con shouto, creandosi da sé, un ulteriore passo, verso una redenzione che desidera, nonostante la ferma convinzione di non meritarsela...

Perché alla fine,  l'unico desiderio di Dabi, è essere amato, per il suo essere, senza aspettative, senza pretese e se il suo Tomura riuscì a riaccende la speranza per quel desiderio,
in poche ore, izuku, gli regalò un ulteriore battito nel suo cuore, un calore famigliare che credeva di aver spento da anni e l'istinto protettivo, per donare tutto se stesso, alla sua nuova famiglia... ad una famiglia che questa volta non avrebbe sofferto...

Arrivati in camera da letto, i due ragazzi si stesero uno di fronte all'altro lasciando il piccolo izuku nel mezzo, che portò la testolina a posarsi sul braccio di Tomura mentre le manine non si staccavano dal tessuto della sua maglia, per poi essere stretto dal braccio del maggiore che iniziò ad accarezzargli i capelli,
Mentre Dabi, fece posare la schiena del verdino sul suo petto ed allungò il braccio a circondare il suo corpo e quello del compagno...

Tomura sospirò leggermente e la mano di dabi si spostò ad accarezzargli il volto...

D: "va tutto bene?"

S: "sì... È solo... Strano... Non avrei mai pensato che la presenza di un bambino scatenasse in me tutto... Questo... Io... Io non so nemmeno se sto facendo la cosa giusta, non ho mai avuto una famiglia, non so nemmeno di preciso cosa faccia, una famiglia, per prendersi cura di un bambino... Eppure, quando si è stretto a me la prima volta... Io... Io non potevo lasciarlo andare... Sarebbe stato come voltare le spalle al piccolo tenko shimura e sia lui che questo bambino... Ne hanno già passate troppe... Non si meritano tutto questo..."

Un ulteriore carezza ai capelli e nel sonno, izuku si strinse ancora di più al corpo del maggiore...

S: "mi chiedo solo... Perché abbia scelto me... Andiamo..., kurogiri l'ha salvato, tu ti sei avvicinato per primo... Io, invece, mi ero persino rifiutato di vederlo, Eppure guardalo, una cozza si staccherebbe più facilmente da uno scoglio rispetto a lui in questo momento..."

Dabi sorrise nell'osservare la scena, mentre un lembo della maglia finì fra le labbra del verdino che prese a succhiarlo leggermente...

D: " magari anche lui si è sentito connesso con il piccolo tenko no?... Perché non provi a chiederglielo domani? Sono sicuro, che a modo suo, ti lascerà a bocca aperta..."

S: " solo se capiterà l'occasione, non voglio risvegliare in lui ricordi che lo facciano soffrire, la perdita di sua madre è fin troppo dolorosa per un bambino della sua età...per adesso, mi basta saperlo fra le mie braccia... 
Tu invece? Come stai?
Anche a te ha ricordato lui... Vero?"

D: " sì..., non posso negarlo, hanno la stessa dolcezza e la stessa innata curiosità... Prima... Prima di tutto ovviamente, ma questa volta, non commetterò di nuovo lo stesso errore... Non permetterò che niente e nessuno vi faccia del male..."

S: "sai che non è colpa tua per quello che ti è successo ed io ti... Ti amo così come sei... Per quello che sei"

D: "grazie... Ti amo anch'io Tomura"

Entrambi sorrisero guardandosi negli occhi, prima di stringersi tutti e tre in un abbraccio e chiudere definitivamente le palpebre, su quella strana giornata, che risvegliò in loro emozioni forti e contrastanti dalla solita monotonia.

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