Il piccolo Izuku dopo essersi fatto coccolare e dondolare sull'altalena da dabi, mentre rimaneva sulle gambe di tomura, tornò a giocare con gli altri bambini, quando uno in particolare catturò la sua attenzione...
Seduto in un angolo con le gambe rannicchiate e la fronte posata sulle ginocchia, un bambino se ne stava tutto solo, senza guardarsi in torno, senza giocare ed il verdino, spinto dalla curiosità, si avvicinò a lui...
E quando gli fu di fronte si piegò leggermente allungando una manina e sorridendo verso di lui
I: "ciao"
Solo allora il bambino alzò la testa, i capelli che sembravano sfidare la gravità erano di un' intensa tonalità di viola, così come i suoi occhi, contornati però, da profonde occhiaie, lucidi, arrossati e velati da una nebbia che non lasciava trapelare nessuna emozione...
Il bambino guardò per qualche secondo il più piccolo ad occhio e croce dovevano avere tre anni di differenza, si soffermò prima suo suo volto, così luminoso, così...vivo... Per poi abbassare lo sguardo sulla mano tesa di fronte a lui...
Non sembrava un bambino cattivo,
Ma stanco e provato da quella giornata, non aveva voglia di sentirsi dare del mostro ancora una volta...X: "vattene"
Il verdino ritirò la mano, il sorriso si spense sul suo volto, ma vedendo le condizioni in cui era ridotto, izuku, in quel momento, si promise che lo avrebbe fatto sorridere, almeno una volta, prima di tornare a casa...
Si sedette di fianco a lui e posò la testolina sul suo braccio...
X: "ho detto vattene"
I: "ma io voglio stare con te... Mi chiamo izuku... Tu come ti chiami?"
Il viola sospirò, tornandolo a guardare, mentre il sorriso era nuovamente presente su quel volto e gli occhi brillavano di speranza...
X: "Hitoshi... Mi chiamo Hitoshi..."
Il sorriso di izuku sembrò allargarsi ancor più, mentre felice alzò le braccia per poi stringerle intorno a quello del maggiore...
Tanto da far apparire una piccola curva divertita sulle labbra del violetto...Per poi tornare subito serio... Quella farsa non sarebbe durata a lungo, quando avrà scoperto il suo quirk, sicuramente, sarebbe scappato via spaventato e disgustato...
I: "e dimmi perché sei qui tutto solo? In ogni caso non ti preoccupare, ora ci sono io con te, giochiamo insieme?"
Ecco la domanda... Hitoshi sapeva che rispondendo sarebbe tornato nuovamente solo, per un attimo pensò persino di mentire, forse poteva godersi un pomeriggio di serenità, ma se il suo quirk si fosse arrivato per sbaglio? No, non poteva fare soffrire quel bambino... Piuttosto sarebbe rimasto nuovamente solo...
H: "tutti i bambini mi considerano un mostro, un villain, non ho un bel quirk izuku e tutti hanno paura a starmi vicino... Ed anche tu dovresti"
Il piccolo Izuku sgranò gli occhi, per poi alzarsi...
Il maggiore, sospirò rassegnato, era sempre stato così, poche parole di introduzione, quelle poche parole con cui tutti lo presentavano, tanto taglienti da essersi convinto lui stesso della loro veridicità e chiunque, adulti o bambini, se ne andavano, lasciandolo solo, lo avevano fatto i suoi genitori, come poteva pretendere che un bambino, un estraneo, si prendesse cura di lui...
Eppure, questa volta fu proprio hitoshi a rimanere sorpreso, nel sentire una piccola fonte di calore, ai lati del suo volto...
Alzò lo sguardo per trovarsi di fronte, il piccolo izuku, con le mani a coppa sulle sue guance che lo osservava serio negli occhi, come se riuscisse a leggerci dentro...
H: "c-cosa?"
I: "hai mai fatto, volontariamente, male a qualcuno? O detto cose brutte su un altro bambino o adulto? "
Sempre più confuso il maggiore rispose quasi balbettando, senza però riuscire a distogliere lo sguardo da quegli smeraldi
H: "n-no ma-"
I: :" hai usato il tuo quirk per ferire qualcuno volontariamente?"
H: "n-no..."
Il sorriso sul volto di izuku si allargò, per poi legargli le braccia al collo
I: "allora non sei un mostro, né tantomeno un villain e se i bambini non vogliono giocare con te... Bhe... Ci sono io adesso, io voglio giocare con te Hitoshi"
Con gli occhi spalancati, il violetto stava per ricambiare l'abbraccio... Quando un unico pensiero lo fece desistere...
Lui non sa ancora il mio quirk
Così, mordendosi le labbra a sangue, Hitoshi sputò fuori quelle parole, doveva allontanarlo da lui, prima che fosse troppo tardi, prima che il suo cuore, prendesse a battere di nuovo...
H: " controllo mentale... Questo è il mio quirk... Posso controllare la mente di chiunque mi parli... Compresa la tua"
Izuku si allontanò leggermente dall'abbraccio, quel tanto che bastava per guardarlo in volto...
Ancora una volta, Hitoshi si aspettava di vederlo scappare, ma ancora una volta, ciò che si ritrovò davanti, fu il più puro dei sorrisi
I: " perché dici che è brutto? Io lo trovo fortissimo!"
H:" m-ma potrei farti fare quello che voglio?"
I: "vuoi farlo?"
H: "n-no però..."
I: "allora non vedo il problema... "
Le braccia del verdino tornarono a stringersi al suo corpo
I: "giochi con me Hitoshi?"
E con le mani che tremavano il maggiore strinse a sé quel corpo, nel suo primo, vero abbraccio, mentre una lacrima solcava la sua guancia e la consapevolezza di essere capito ed apprezzato semplicemente per ciò che era, fece riacquistare un battito, al suo cuore ormai spento da anni...
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my little tragedy
FanfictionIn un mondo, in cui né la più grande forza del male, all for one, né la più grande difesa del bene, One for all, esistono, un piccolo Izuku di tre anni viene lasciato davanti alla porta di un bar il cui proprietario, insieme ai suoi due ragazzi si p...