Capitolo 32

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Mattia aveva permesso a Dario e Luigi di rimanere, non che i due amici gli avessero chiesto se se ne dovessero andare, ma in fin dei conti non poteva biasimarli. Negli ultimi anni avevano condiviso ogni cosa, tranne quell'aspetto di se stesso che il biondo teneva nascosto per paura e ora, che gli si stava palesando così l'opportunità di coglierne i più vari aspetti, non se la stavano lasciando sfuggire.

Il vero problema, però, era l'incapacità dei due ragazzi di starsene con la bocca chiusa.

Quando Christian aveva suonato alla porta e subito dopo gli si era buttato tra le braccia, non aveva calcolato minimamente di striscio i suoi due amici, totalmente concentrato su quel viso triste, che non avrebbe mai voluto vedere conciato in quelle condizioni. Forse Mattia aveva una concezione totalmente distorta del moro, dato che riusciva a vederlo perfetto anche dopo tutte le cose che era successe, ma davvero lo credeva e per questo non aveva smesso un istante di abbracciarlo, nonostante sapesse che il silenzio dei propri amici alle sue spalle, fosse troppo strano. Quando aveva portato Christian ad accomodarsi sul divano del salotto per farlo calmare, aveva sentito i due ragazzi che, come delle vallette, li seguivano, osservando la scena in silenzio. L'ansia stava crescendo nel petto di Mattia, non solo a causa di quei due, ma anche, e soprattutto, per il moro, che era stato fin troppo vago nello spiegarsi.

"Mi spieghi bene cos'è successo?" provò ad approcciarsi quando sentì il petto del ragazzo calmarsi tra le sue braccia. Sentiva l'agitazione montargli dentro come non mai, come se fosse stato colpito direttamente e la trovò una cosa strana, dato che non gli era mai capitato. Nemmeno quando aveva ricevuto brutte notizie. Tutto gli era passato addosso liscio, come se non lo riguardasse davvero, eppure, in quel momento, sentiva le mani tremare e il respiro spezzato all'idea che Christian potesse star soffrendo.

Quando quegli occhi verdi tornarono a guardarlo, rossi per le lacrime, il respiro gli mancò totalmente e prese quel dolce viso tra le mani, per poi poggiargli sulle labbra un bacio leggero. Non importava che nella stessa stanza ci fossero Dario e Luigi che stavano ad osservare, sentiva che quello fosse ciò di cui avevano bisogno sia Christian che lui stesso.

"Sono venuti a farmi delle domande, io gli ho detto che era tutto vero e... - mi hanno costretto a rimettermi insieme a Serena"

Come se la sua bocca gli avesse dato la forza di farlo, Christian alla fine aveva detto la verità, una verità che fece spezzare in mille frammenti il cuore di Mattia, che si allontanò di scatto dal suo ragazzo, lasciando cadere anche le mani intorno al suo viso. Il moro cercò di allungare una mano verso di lui, ma venne bloccato dalle dure parole provenienti da una voce diversa da quella del biondo.

"Avevo notato da parecchio tempo che le cose tra di voi fossero strane, ma puntualmente vedevo il perfetto Stefanelli tornare dalla sua perfetta Serena e il mio amico sempre più distrutto. Ma adesso mi è tutto chiaro. Hai ancora intenzione di giocare con il mio amico? Guarda che non me ne frega un cazzo se sei frocio, ti spezzo comunque le braccia"

Mattia si voltò verso Luigi, sgranando leggermente gli occhi a quell'affermazione, stupendosi della non indifferenza che stesse provando per la prima volta nella sua vita, dicendo esattamente quello che gli passava per la mente. E si meravigliò ancor di più che volesse proteggerlo. Ma non era quello di cui aveva bisogno al momento.

"Luì..."

"Non è assolutamente così. Non ho mai usato Mattia e non ti permetto di insinuare certe cose. Lo amo, l'ho sempre amato e così sarà per sempre"

Non aveva nemmeno fatto in tempo a finire la frase che Christian di era alzato in piedi e stava fronteggiando Luigi, che veniva trattenuto solo da Dario, che lo stava maledicendo alle sue spalle. Si alzò immediatamente in piedi, colto dalla paura che quella testa calda potesse davvero fargli del male e trascinò via il moro afferrandolo per le spalle e obbligandolo a salire le scale insieme a lui per raggiungere la sua stanza. Una volta che furono soli, fissò qualche istante Christian, come se fosse un animale selvatico pronto a saltargli addosso, perché aveva in mano le redini della situazione e non aveva idea di come potesse ferirlo ulteriormente. Eppure, nonostante quello che gli avesse detto, se ne stava ancora nella sua casa, era scappato dai suoi genitori ed ora era lì, con lui, nella sua stanza.

Tutto questo doveva avere per forza un senso.

Poi Christian si voltò verso di lui, con il volto furioso e, come se fosse davvero un animale selvatico, gli si attaccò addosso, spingendolo contro la porta che produsse un rumore forte, che Dario e Luigi percepirono sicuramente. Eppure Mattia non riusciva a pensare ad altro se non a quel nuovo sguardo con cui Christian lo stava affrontando, al suo modo intenso di guardarlo e sentì le gambe cedere sotto quella forza che lo piegò, come se potesse diventare più basso di lui, nonostante fossero alla stessa altezza.

"Non è detto che se loro mi costringano, io lo faccia, che ti sia chiaro. Posso farne quel cazzo che voglio della mia vita. Forse dovresti dirlo ai tuoi amichetti o avrei potuto dirglielo io, se non mi avessi chiuso qua dentro. E che ti sia chiaro, nella mia vita non voglio quell'approfittatrice di Serena, pensavo fosse chiaro che amo solo te e che ti voglio con me per tutta la mia cazzo di vita"

Mattia deglutì piano, annuendo altrettanto lentamente, non sapendo come poter reagire di fronte ad una situazione simile. Si stava eccitando, eccome se lo stava facendo.

E forse quella fiamma fu colta nelle iridi del biondo, perché Christian gli si premette contro il cavallo, muovendo la coscia contro il suo pene, che prese ad irrigidirsi. Il fiato di Mattia divenne pesante in qualche istante e abbandonò la testa sulla spalla del suo ragazzo, mentre con le mani dietro la sua schiena, andava incontro al movimento per creare l'attrito perfetto.

"Ti prego, Chri..."

"Vuoi che ti scopi?"

"Si..."

"Questa volta no"

Mattia staccò il volto dalla sua spalla e lo fissò in viso, mentre un sorriso beffardo aleggiava su quelle labbra rosee che aveva sognato per tantissimo tempo e che, finalmente, baciavano lui, ridevano con lui, amavano lui. La lingua altrettanto candida passò su quelle labbra e poi i denti afferrarono la carne, mandando in estasi il biondo, che dovette trattenere un gemito, mentre la coscia di Christian ancora si muoveva, forse in modo ancora più veloce.

Poi il moro si fece di nuovo vicino, senza smettere di muoversi, di eccitare se stesso per l'immagine di Mattia in estasi e di eccitare il proprio ragazzo, arrivando fino al suo orecchio, dove prese il lobo tra i denti e lo succhiò, facendo spalancare al biondo la bocca, alla ricerca di un po' di aria per i suoi poveri polmoni in carenza d'ossigeno.

"Manda via i tuoi amici, Mattia. Oggi sarai tu a scoparmi"

Ancora sveglio - Remake [Zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora