Capitolo 17

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Dal giorno del pompino, Mattia non aveva lasciato più andare Christian. Da che a parlare con lui fosse solo Luigi, si era ritrovato ad avere una persona in più a gironzolargli attorno, che gli sorrideva e gli regalava discorsi che non includessero sempre la droga o una ragazza. Si era ritrovato a sorridere in più di una circostanza, ritrovando la fame e mettendo da parte qualsiasi tipo di sigaretta.

Passavano insieme interi pomeriggi a studiare e il biondo era felice di poter stare insieme al moro anche solo in quel modo. Molto spesso era Christian stesso a chiedergli di andare a casa sua nei pomeriggi dopo scuola, nonostante, poi, si ritrovassero a mangiare, studiare dieci minuti e strusciarsi per il resto delle ore come conigli in calore. Ogni giorno, però, quando Christian stava per togliere i pantaloni a Mattia, accontentandolo finalmente come si deve, arrivava qualcuno a disturbarli. La maggior parte delle volte si trattava di Serena che chiamava il proprio fidanzato, altre volte era Luigi per chiedergli dove fosse sparito quel giorno e perché non si facesse più vivo quando gli chiedeva di andare a qualche festa.

Con in mente la paura di essere bloccato, quindi, quel giorno Mattia si trattenne dal saltare addosso a Christian, esattamente come faceva ogni giorno.

Si era abituato a vedere i suoi denti scintillanti e le sue labbra morbide muoversi mentre gli spiegava qualcosa e adorava quando si arrabbiava perché non capiva un determinato concetto. A volte lo faceva apposta a non comprendere, così che smettesse di spiegare e iniziassero quei momenti che lui tanto amava, in cui lo prendeva e lo baciava, tastandogli il corpo, sentendolo reagire istantaneamente.

"Capito?" fece Christian, risvegliandolo dai propri pensieri. Mattia scosse il capo, rendendosi conto di essere bloccato a fissare il moro che parlava di fronte a se, muovendo quelle labbra meravigliosamente gonfie. Il moro sospirò, poggiando una mano sul solito tavolino su cui si mettevano a studiare e si tirò su in ginocchio, arrivando fino alla bocca del biondo, su cui lasciò un leggero bacio. Mattia sorrise, abbassando la testa e prendendo in mano la penna, cercando di riportare attenzione all'argomento svolto. Se prima la voglia di studiare non era presente per via del suo modo di essere, delle cose che faceva, ora non c'era perché era distratto per via di quello che avrebbe voluto fare e farsi fare da Christian.

"Riprendiamo" fece, allora, perché quel giorno voleva davvero impegnarsi, per non sentirsi deluso nel momento in cui qualcuno sarebbe arrivato a rompere la propria bolla. Mattia aspettò qualche istante che Christian riprendesse a parlare e quando non sentì provenire alcun suono, alzò la testa, trovando il ragazzo che lo osservava con il volto piagato di lato.

"Che succede?"

"No, che succede a te"

Mattia lasciò andare la penna e strinse le proprie mani tra di loro, cercando di trattenere il prurito percepito sui palmi. Voleva toccarlo, voleva essere toccato e voleva baciarlo. Nonostante non fosse l'unico a farlo, nonostante non avessero mai parlato di cosa fossero e non ci fosse nessuna delle stabilità che aveva sempre desiderato. Voleva solo Christian, in qualunque modo lui gli si sarebbe concesso. Comunque, glielo aveva fatto capire il moro stesso: non se ne sarebbe potuto andare in qualunque modo e glielo aveva dimostrato riportandogli la sua scatola di biscotti, che era stata riempita di nuovo.

"Matti, sono qui con il cazzo che scalpita. Saltami addosso, santo cielo!"

Il biondo sollevò lo sguardo ormai non stupendosi più nel sentire quelle parole provenire dalla bocca di Christian, ma un brivido gli percorse la schiena pensando che lui non gli avesse mai fatto nulla se non qualche strusciata ogni tanto. Eppure si sentiva bloccato.

"E se dovessero interromperci?" chiese, così, mettendo in mostra la sua paura e Christian di tutta risposta, tirò fuori il cellulare dalla tasca spegnendolo e poggiandolo sul tavolino.

"Fai la stessa cosa anche tu"

Con qualche attimo di esitazione, Mattia fece davvero la stessa cosa, tirando fuori dalla tasca il cellulare e spegnendolo, poggiandolo sul tavolino. Tornò ad osservare Christian, che nel frattempo si era allontanato leggermente dal tavolo, pur rimanendo sempre a terra e che gli sorrideva, anche se determinato.

"Ora vieni qui?"

Guardò la posizione che il moro prese, nel portare le mani appoggiate sul pavimento dietro la schiena e incurvandosi in avanti, così da mostrare l'erezione che gli svettava tra le gambe. Si chiese come fosse possibile che fosse eccitato, forse per via delle cose che facevano in quella stanza e, forse, quella di cui avrebbe più voluto vantarsi, che gli bastasse solo la sua presenza per eccitarsi.

Si tirò su in ginocchio e gattonò fino al suo fianco, dove lo fece sdraiare di schiena e lo prese a baciare, questa volta sicuro che nessuno avrebbe potuto bloccarli. La porta era chiusa a chiave, i telefoni erano spenti e nessuno era in casa: tutto era dalla loro parte. Mattia gli si sedette addosso, sentendo l'erezione premergli contro l'ano. Erano state svariate le volte in cui credeva che Christian finalmente si fosse deciso a scoparlo, ma ancora non lo aveva fatto. Così, come molte volte faceva, staccandosi dal suo bacio, lo abbracciò e prese a strusciargli il sedere sull'erezione, mentre la sua si trovava così incastrata contro la pancia di Christian.

Le mani del moro andarono a finire sul sedere di Mattia per aiutarlo nel suo movimento, mentre entrambi si ritrovarono ansimanti e sempre più velocizzati dall'eccitazione senza controllo che cresceva sempre più.

"Chri..." sussurrò Mattia e fu quello a bloccare Christian decidendosi a togliere gli abiti al biondo. Sotto il suo sguardo lussurioso, infatti, gli tolse i pantaloni e le mutande insieme, lasciandolo nudo dalla vita in giù e, mentre Mattia si sdraiava sul pavimento da solo, il moro fece fare la stessa fine anche ai propri abiti, che si mischiarono agli altri presenti sul pavimento. Ora senza costrizioni e Mattia sdraiato a terra pronto a riceverlo, Christian gli si mise addosso, petto contro petto, afferrando entrambe le loro erezioni e pompandole, mentre si muoveva sopra di lui. Prese ad ansimagli nell'orecchio, provocandogli brividi in tutto il corpo.

"Scopami, ti prego" si ritrovò a miagolare Mattia, sentendo il bisogno di stimolare anche la propria prostata, esattamente come faceva ogni volta che si masturbava pensando a Christian, questa volta con qualcosa di ben diverso dalle sue semplici dita. E il moro si fermò per qualche istante, con l'erezione svettante tra di loro a guardare il proprio interlocutore, chiedendogli con lo sguardo se fosse sicuro di quella cosa.

"Ti prego" gli ripetè Mattia cercando di convincerlo e perdendo ogni sorta di dignità, mentre allargava le gambe davanti al ragazzo che si era leggermente scostato. Osservò Christian che abbassava lo sguardo e si leccava le labbra mentre portava una mano verso il basso, lì dove il suo ano se ne stava rosso e scalpitante, abituato ad essere maneggiato durante il suo stato di eccitamento. Un dito della mano già bagnata del liquido preseminale di entrambi, si fece spazio lenta nell'ano di Mattia che rimase rilassato mentre quello usciva ed entrava regalandogli pace.

"Più veloce, di più"

Il biondo prese la mano esitante di Christian e gli piegò il mignolo e il pollice, facendogli comprendere cosa potesse fare con le altre tre dita. Il moro sembrava completamente fuori di se, non stava comprendendo molto di quello che stava accadendo e fu quel gesto a farlo risvegliare da una sorta di stato di trance. Osservò il biondo che se ne stava oscenamente aperto davanti a lui, scalpitante e fare quello che fece fu più facile di quello che credeva.

Mattia urlò per il dolore quando Christian, senza nemmeno averlo preparato, gli entrò dentro, iniziando a spingere senza farlo abituare. Dagli occhi del biondo uscirono alcune lacrime, ma non disse nulla, perché era esattamente quello che voleva. Affondò le unghie nella schiena liscia del ragazzo e si godette ogni stoccata in avanti che emetteva, fino a che lo percepì toccargli la prostata. Iniziò a vedere le stelle ogni volta che quel punto gli veniva toccato e venne sul suo stesso petto qualche minuto dopo, con Christian che gli veniva dentro, per poi abbandonarsi sul suo petto sfinito.

Era stato veloce, violento, ma esattamente come Mattia lo aveva sempre desiderato. Forse perché il desiderio che avevano entrambi accumulato era troppo, qualcosa di molto intenso per poter essere protratto nel tempo. Percepiva il proprio ano dilatato, probabilmente se avesse controllato, avrebbe visto del sangue, ma non gli importava, perché il dolore era il minimo, una soglia sopportabile per avere ciò che desiderava.

Ancora sveglio - Remake [Zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora