Capitolo 29

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Le giornate iniziavano ad essere più calde, le piante cercavano di mettere le prime foglie e le persone cercavano, timide, di mettere via le pesanti giacche invernali.

Mattia se ne stava in cortile a fumare pensando alla fine della giornata, quando sarebbe tornato a casa e avrebbe invitato Christian da lui, non potendo più fare il contrario. Stava pensando a cosa preparare di buono per distrarlo da quelle giornate terribile che passava nella propria casa, anche se non voleva ammetterlo, perché anche se non gli era accanto in quel momento, il moro era sempre nei propri pensieri. Non avevano ancora chiarito cosa fossero, se stessero insieme, se lui potesse definirlo il proprio ragazzo, ma andava bene così, perché sapeva che ora tutta la scuola sapesse di loro e che Christian fosse libero per lui.

Quando allontanò la sigaretta dalle labbra, buttando a terra un po' di cenere, immerso totalmente nei propri pensieri, qualcuno gli premette due dita sulla spalla.

Si voltò, sorpreso nel trovarsi di fronte Dario.

Aveva pensato che non avrebbe più voluto parlargli dopo lo sguardo che gli aveva lanciato in aula poco prima, eppure eccolo lì che lo fissava con quegli occhi chiari con cui aveva avuto modo di passare così tante serate che nemmeno se lo ricordava. Un po' perché erano state davvero tante, un po' perché erano più le volte in cui era fatto o ubriaco, o entrambi e il proprio cervello si ritrovava ad espellere tutte le informazioni ricevute.

"Ma quindi fumi ancora?"

Mattia osservò la sigaretta che stringeva tra le dita per qualche secondo e poi tornò a fissare l'amico che ancora lo guardava, come se volesse qualcosa da lui. Il biondo si era ritrovato in molte situazioni poco piacevoli ultimamente, ma in quel momento si trovava in soggezione più che mai, come se fosse sotto esame.

"Luigi mi aveva detto che avessi smesso con tutto"

"Luigi non sa molte cose"

Decise di affrontare quella situazione, perché il nero era sempre stato un buon amico per lui, perché nonostante avesse deciso di andarsene, per lui era sempre stato al pari di Luigi. Tutti e tre sapevano tutto degli altri e anche se erano andati insieme verso la strada sbagliata, a Mattia era sempre piaciuto avere qualcuno con cui condividere tutto, specialmente prima, quando pensava di essere solo al mondo e che a nessuno importasse di lui.

"Quindi tutto quello che mi ha raccontato non è vero? Nemmeno che ora ti piacciono i ragazzi?"

"Oltre che picchiarlo hai avuto anche il tempo di parlarci?"

Dario lo fissò per qualche istante, mentre, attorno a loro, la gente iniziava a rientrare nell'edificio, dopo aver sentito il suono della campana. Il pensiero di Mattia volò inesorabilmente a Christian che lo stava aspettando in aula, sicuramente lì con la merenda che gli aveva promesso, ma rimase fermo davanti al nero che non accennava a smettere di fissarlo.

"Sono cambiate tante cose da quando te ne sei andato"

"E in queste cose che sono cambiate ci sei anche tu, noto. Una volta non avresti mai abbandonato un amico che aveva bisogno di te. Cos'hai preferito fare quella sera?"

Dario si riferiva ancora alla sera dell'arresto di Luigi, come se con la propria presenza Mattia avrebbe potuto evitare l'accaduto. Il biondo si ritrovò ad abbassare la testa, più per trovare una risposta giusta da dargli che altro. Eppure, invece, un altro fattore gli venne in mente.

"Si è fatto tua sorella, l'ha trattata di merda e ora vieni a fare la morale a me?"

Quello non sembrò reagire alla provocazione appena lanciata dal biondo e Mattia rimase come congelato per qualche istante, mentre attorno a loro il cortile si era completamente svuotato. Lasciò cadere a terra la sigaretta che stringeva ancora tra le dita e prese davvero in considerazione che Dario volesse picchiare anche lui. Non si fece vedere timido, non si tirò indietro, ma sostenne il suo sguardo, fiero di se stesso e di quello che aveva deciso di essere. tutto quello che era capitato dal giorno della sua partenza, era successo per un motivo e se era andata così un motivo c'era.

Fino a quando Dario gli sorrise.

In un istante si ritrovò stretto tra le sue braccia, mentre una mano gli dava pacche sulla schiena. Spalancò gli occhi in un primo momento, confuso da quello che stava accadendo, poi ricambiò con una mano sulla schiena dell'amico.

"Io glielo avevo detto che se anche ti sei messo con quel perfettino di Stefanelli, tu sei sempre lo stesso!" esclamò Dario, mentre ancora se lo stringeva al petto e Mattia rise, sempre più sconvolto, non solo dai suoi gesti, ma anche dalle parole strane che gli stava riferendo. Quando si staccò e lo riportò a guardarlo in faccia, il biondo ricambiò il suo sorriso, anche se non capiva ancora bene a cosa si stesse riferendo.

"Ma di cosa stai parlando?"

"Luigi credeva che fossi d'accordo col tuo tipo nel denunciarlo, ma io gliel'ho detto che fosse impossibile. Sei sempre il nostro bro!"

Mattia lo guardò ancora confuso, ma scoppiò a ridere, pensando che nonostante fosse stato lontano, l'animo del proprio amico non fosse stato scalpito, anche se le cose che erano capitate alle persone nella sua casa, non fossero delle più piacevoli. Si rese conto che Dario e Luigi potessero aver fatto pace e si rallegrò al pensiero che tutte le negatività che aveva pensato di dover affrontare dopo aver ammesso i propri sentimenti per Christian, in realtà non si stavano avverando. Anzi, il tutto sembrava solo migliorare, come se avesse solo perso tempo nel tardare così tanto.

"Quindi tu e Luigi avete fatto pace?"

"Una sorta, anche se mi deve pagare un sacco di uscite per farsi perdonare"

Mattia avrebbe voluto portarsi una mano alla fronte per quanto stessero affrontando in modo bambinesco la situazione che avevano creato, ma potè capire Dario, che forse sentiva che fosse leggermente colpa sua: non aveva mai detto ai propri amici di avere una sorella, altrimenti avrebbero protetto anche lei, esattamente come avevano sempre fatto tra di loro, anche se con qualche caduta qua e la. Il proprio pensiero si indirizzo anche verso Christian e pensò che ora, se tutto fosse tornato come prima, escludendo le uscite indirizzate unicamente ad ubriacarsi e farsi, anche lui dovesse far parte di quella combriccola. Si chiese se avrebbe apprezzato la compagnia dei suoi amici, perché il biondo sarebbe andato ovunque il moro avesse voluto, con chiunque lui avesse gradito.

"Ma quindi con Stefanelli è una cosa seria?"

Prima ancora che Mattia si potesse voltare, Dario sorrise e lui fece la stessa cosa a sua volta, riconoscendo la voce di Luigi alle sue spalle. Il ragazzo si avvicinò a loro, serio in volto, ma mutando immediatamente lo sguardo quando vide l'espressione di entrambi. Nonostante tutte le cattiverie che aveva commesso verso entrambi, anche se in due modi diversi. Sia Mattia che Dario avevano perdonato Luigi.

Il biondo tirò per il braccio il castano appena gli fu a portata di mano e lo strinse in un abbraccio, come poche volte avevano fatto. A loro si aggiunse Dario esclamando un 'vi voglio bene fratelli miei!', mentre Mattia sentiva i muscoli del viso tirare talmente stava sorridendo allegramente.

Il futuro non si prospettava così terribile come credeva, forse.

Ancora sveglio - Remake [Zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora