2- L'invito

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"Udite, udite!
Notizie ci giungono da informatori speciali. Pare che al convegno "Salute e Informazione" saranno presente i vertici del parlamento e le maggiori figure pubbliche, per l'inaugurazione del nuovo polo biomedico Foster Sanity. Non siamo qui però per parlare del già trito e ritrito argomento sulla prevenzione, ma per concentrarci sulla soffiata scoppiettante che ci è stata donata:
al convegno sono stati infatti invitati gli esponenti maggiori del partito conservatorista e del partito laburista.
Fate due più due, gente!
Se dovesse essere così, assisteremmo alla prima comparsa ufficiale dei protagonisti dello scandalo Bridgerton.
Quale goduria!"


        High Society News - 3 maggio

È universalmente riconosciuto che possedere un amica impicciona porti a ritrovarsi nelle situazioni più disparate. E che in quelle situazioni disparate capiti ovviamente l'impensabile. La mattina era iniziata già male e sarebbe stata il preludio di un pomeriggio altrettanto burrascoso. A mezzogiorno il postino aveva bussato alla nostra porta in fretta e furia ed aveva lasciato un mazzo di buste incastrate sotto al portone. La maggior parte di esse erano indirizzate alla proprietaria dell'appartamento, nonché unica amica ed anima con cui interloquivo, e solo una a me.

"Oh" strillò euforica Susan, la mia coinquilina sventolando in aria due biglietti stampati magnificamente. "Lo sapevo, lo sapevo!"

"Ne è arrivato un'altro?" gli chiesi studiando da fuori l'unica mia corrispondenza, con una carta orribile. Non mi fidavo molto di quella busta, aveva l'aria di essere una rogna.

"Siiiiiiii!" saltellò per il soggiorno come una cavalletta impazzita. Poi si portò le mani al cuore e cercò di respirare a fondo. "È un segnale. È ovvio."

C'eravamo di nuovo. Erano appena ripartite le sue fantasie, i suoi voli pindarici. Schioccai la lingua sul palato e la guardai con un espressione di ammonimento. "Susan..."

"No. Lo so, lo so che non devo crearmi false speranze. Insomma è solo un invito ufficiale ad un evento piuttosto formale, ma ... guarda qua." si precipitò al mio fianco e piazzò i due inviti sotto al mio naso. "Sono due. Due! Capisci?"

Tentai di trovare il motivo della sua gioia incontenibile su quei cartoncini ben stampati con quei ghirigori in rilievo che annunciavano l'invito per un convegno biomedico, ma fallì. "Credo di no."

Lei sbuffò, tirò rumorosamente la sedia dall'altro angolo del tavolo e si sedette davanti a me pronta a infarinarmi di discorsi sui segnali di seduzione. "È la prova del nove!"

"La prova del nove?"

"Si, la prova del nove."

"Ho capito che è la prova del nove. Ma che significa?"

"Significa che mi sta mettendo alla prova."

Portai gli occhi al cielo contenendo un moto di fastidio. Ogni qualvolta Susan doveva spiegare qualcosa ci ronzava sempre attorno come un ape sui fiori. "Puoi andare al dunque, per favore?!"

"Sta verificando se ho o meno un fidanzato!" urlò perforandomi i timpani e con sorriso smagliante. "È chiaro!"

"Io non direi." lei smise di dimenarsi e si attenuò la gioia sulla sua faccia. "Susan... non voglio fare la guasta feste. Ma non è la prima volta che ti arrivano questi inviti. Sono mandati in serie a centinaia di persone. Non vuol dire che sia stato lui a richiedere per te il doppio biglietto."

Lei mi guardò per qualche secondo con un velo di tristezza che mi fece pentire di essere stata così cruda, ma non parlò subito e mi sembrò che stesse per la prima volta in vita sua prendendo in considerazione le mie parole. Susan aveva ricevuto almeno un triliardo di inviti di quel genere. Aveva sempre preso di petto ogni occasione, carica di speranze come non mai, aveva partecipato a tutti gli eventi sempre aspettando un passo in più da quello stupido che si ritrovava come datore di lavoro. Lei era infatti la sottosegretaria personale del ministro degli esteri inglese, laureata in lingue e capace di interloquire perfettamente in francese, spagnolo, tedesco, mandarino, giapponese, arabo e qualsiasi altra lingua esistente al mondo. Susan sarebbe stata capace di parlare anche con le popolazioni autoctone del Sahara. Era di un'energia disarmante, sprizzava allegria da ogni poro ed aveva una fila di ragazzi che pendevano dalle sue labbra per un solo appuntamento. Ma lei aveva avuto sempre e solo occhi per quel rimbambito di George Trevis.

La Giardiniera || Today's Bridgerton Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora