22- Terremoto

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"Londra è sotto assedio.
Se da una parte le proteste Irlandesi continuano senza lasciare
fiato alle forze dell'ordine,
dall'altra la nostra Regina rassicura il popolo sulla risoluzione dei conflitti.
Ma sembra non esistere pace per l'Inghilterra, che rivede il suo suolo calpestato dal peggior criminale degli ultimi trent'anni. Grandi sconvolgimenti, dunque attendono i nostri giorni. E pare che questi non siano solo politici, ma anche sentimentali. Se volete saperne di più chiedete ai Bridgerton, loro sono sicuramente meglio informati della sottoscritta!"

High Society News- 25 Giugno 5pm

Le catastrofi sono più simili all'amore di quanto non sembrino agli occhi della gente. Sono inaspettate, avvolte preannunciate, altre inevitabili. Un terremoto non chiede il permesso per sconvolgerti la vita, lo fa e basta. Se sei fortunato ti trovi all'aria aperta, se sei mediamente fortunato in un edificio antisismico, ma se non sei fortunato ... ti cade il mondo addosso. Un evento improvviso può trovarti nelle più disparate situazioni e in base a quello stravolgerti o meno l'esistenza. Nessuno mai associa questo meccanismo all'amore. Ma l'amore è la stessa identica cosa. Una catastrofe, un terremoto. Colpisce più forte quando meno te l'aspetti e ti stordisce così tanto da farti dimenticare chi sei, cosa dovresti fare, come dovresti reagire. Chi ero? Non lo sapevo più. Cosa dovevo fare? Non lo sapevo più. Come dovevo reagire? Non sapevo più nemmeno quello. Mi era appena caduto il mondo addosso e non mi ero trovata all'aria aperta, nè in un'edificio antisismico. Ero in trappola, stretta tra le macerie di una vita che avevo sempre cercato di non far crollare. Benedict Bridgerton, il terremoto più forte dei miei ventisei anni, aveva distrutto senza pietà tutto. Aveva scardinato porte, crepitato scale, abbatutto muri altissimi di resistenze. Mi aveva privato di finestre da cui scappare, tolto la luce, sparso polvere ovunque e fattomi mancare l'aria. Mi aveva stravolto l'esistenza, senza chiedere più alcun permesso. Emma Margaret Hale non aveva più colonne a reggere le sue convinzioni in piedi, più muri per difendersi dalle invasioni della vita, più spazio di manovra per divincolarsi e scappare. Ero di fronte all'evento che avevo da sempre cercato di evitare: l'amore. Non c'erano altre definizioni da dare a quello che mi era successo. A quell'inaspettato, demolitivo e meraviglioso bacio che avevo ricevuto e, cosa ancor peggiore, che avevo ricambiato senza alcun tipo di riserva. Avevo baciato Benedict Bridgerton. Lo avevo fatto, davvero, non solo in un remoto sogno, non solo nelle taciute fantasie a occhi aperti. Lo avevo baciato nella vita di tutti giorni, in carne e ossa e con tutto il desiderio del mondo, come se fosse l'ultima cosa da fare prima di morire. Lo avevo baciato e avevo desiderato che quel momento non finisse mai, che mi tenesse stretta in quel modo per sempre, che quel superamento di confini durasse in eterno. Avevo provato l'emozione più forte che l'essere umano può sperimentare, quella di sentirsi profondamente amato e completato da una e una sola persona al mondo. E la mia era lui. Questa era l'unica certezza che mi rimaneva, tra il disastro circostante. Benedict Bridgerton era arrivato laddove non era arrivato nessuno e non sarebbe arrivato nessun'altro. Aveva vinto. Benedict Bridgerton aveva vinto la guerra.

Triiin, triiin, triiin, triiin.

Botta sulla sveglia. Ritirai il braccio e lo rinfilai sotto le lenzuola che stavo usando come scudo contro il mondo. La notte mi era passata addosso senza scalfire la mia veglia per un istante. Come si ritornava a vivere dopo una cosa simile? Non ne avevo idea. Mi rannicchiai sul fianco, con il cuscino sotto al braccio mentre il sole del primo mattino mi batteva impunentemente addosso. Non avevo idea nemmeno su come avrei fatto a tornare a fare le cose più elementari. Tipo mangiare, parlare o andare a lavorare. Quest'ultima specialmente. Era successo tutto troppo velocemente e vertiginosamente. L'attimo prima mi aveva baciata e l'attimo dopo era sparito. Mi aveva lasciato lì, in quel laboratorio pieno di piante, col fiatone e la vita sottosopra. Se n'era andato di tutta corsa, senza dirmi niente, nemmeno una parola, era salito sull'elicottero ed era partito lasciandomi in un limbo. Quella mi sembrò una punizione divina per tutte le volte che lo avevo impietosamente rifiutato. Che stupida ero stata! Avevo creduto di poter essere al di sopra di tutto, che con la determinazione anche i sentimenti potevano essere ammaestrati, che non c'era niente nella vita che non si potesse frenare. Niente di più lontano. Mi portai una mano al cuore, me l'ero sentito sù per la gola tutta la notte. Non avevo avuto tregua. Avevo respirato lentamente per calmarmi e cercare di addormentarmi, ma non era servito a nulla. Benedict Bridgerton mi aveva risvegliato da un sonno profondissimo durato decenni e ogni fibra del mio corpo sembrava essersi fatta un bagno di elettricità. Le mani avevano formicolato ogni volta che la sensazione dei suoi capelli mi era venuta a trovare nei ricordi. Il collo, la clavicola, la schiena e ogni altro punto toccato dalle sue mani o dalla sua bocca erano stati in costante tensione. Nemmeno un'intera boccetta di benzodiazepine poteva fermare quel fiume in piena di adrenalina. Nemmeno tutta la volontà del mondo sarebbe servita ad assopire quelle sensazioni. Era come se avessi bevuto cento caffè di fila, come se non avessi più bisogno di riposo o qualsiasi altro mezzo di sostentamento. Niente avrebbe potuto spegnere le immagini di quel momento. Mi portai una mano alla bocca e chiusi gli occhi ricordandomi dell'ultimo bacio leggerissimo e tenerissimo che mi aveva lasciato prima di andarsene. A differenza del primo, l'ultimo era stato senza foga e impulsività, dolce e lento. Era stato una una dichiarazione di amore incondizionata, una confessione di intenti. Aggirare le mie resistenze non era stato un improvviso quanto fugace impeto di passione che desiderava solo essere appagato, quanto piuttosto il mantenimento della sua promessa: non lascerò niente di intentato con te.

La Giardiniera || Today's Bridgerton Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora