La Giardiniera || Today's Bridgerton Vol.1

38- Presentimento

"L'aria non è mai stata così tesa.
Il Parlamento inglese è in subbuglio.
Sirene di volanti ed elicotteri hanno pervaso ogni parte di Londra.
Le strade sono quasi tutte bloccate, ed
High Society news si dichiara apertamente preoccupato.
Il Thorthon Medical Hospital è stato isolato e furgoni pieni di militari di servizi di sicurezza nazionale inglese
(e non solo) hanno blindato ogni accesso, preannunciando la probabile presenza di un ferito di importanza nazionale al suo interno.
L'ipotesi virano su componenti del governo, purtroppo non si hanno ulteriori notizie.
Cari lettori,
nessun gossip raggiungerà le vostre orecchie oggi.
L'Inghilterra stamattina sembra essersi svegliata su un letto di carboni ardentissimi e a noi non resta che sperare che la causa di
tutto questo bruci nel suo stesso male."

High Society News- 15 Luglio 11 am

***

Soburgo
Maggio 1995
Rifugio segreto di Rosenau

La luce quel giorno faticava ad attraversare la coltre fittissima di nuvole che si era addensata sui cieli di Rosenberg, una nebbia oscurava la visuale a pochi metri di distanza e l'umidità rendeva tutto più fastidioso. Le persiane della finestrella in legno erano rimaste aperte dalla sera precedente e Ernst ed Eveline avevano osservato l'albeggiare di quello sfortunato giorno con un macigno sul petto. Non era mai successo prima, che dividessero la stessa stanza, che si spartissero il letto, che dormissero abbracciati per tutta la notte. Il decoro, l'etichetta reale di Soburgo li aveva sempre mantenuti lontani e quello che avevano condiviso quella notte era stato per molto tempo qualcosa che avevano solo potuto immaginare, un'intimità categoricamente riservata alla prima notte di nozze e alla loro futura vita da marito e moglie. Ma il futuro in quelle settimane si sorreggeva su un filo sottilissimo, costantemente in bilico, tra la vita e la morte. La città di Rosenberg era stata assediata dai terroristi, non si contavano più le vittime del governo e nemmeno quelle della corona. Sarebbero potuti saltare in aria da un momento all'altro, sarebbero potuti essere catturati e uccisi, come era successo a tanti loro parenti, ai loro amici, ai loro colleghi. Stavano vivendo una tragedia, e in una tragedia dove ogni minuto può essere l'ultimo si erano aggrappati all'unica cosa pregna di bellezza rimasta nella loro vita: l'amore. Per Ernst lei era la sua unica speranza in quel mare di orrore e per Eveline lui era l'unica cosa rimasta al mondo. La famiglia di lei due settimane prima era stata assassinata durante il primo attacco al parlamento, era rimasta orfana, sola e lui era l'unica persona per cui si sentiva ancora in dovere di vivere ed impedire di lasciarsi andare. Ernst la sentì nascondere un singhiozzo e abbassò la testa verso di lei. Era appoggiata al suo petto, con la testa nascosta nell'incavo del suo collo ed era stata sconfitta dal pianto. La circondò con le braccia e la strinse forte e se, sentendo le lacrime affiorare ai suoi occhi. Quello era un giorno difficile, forse uno dei peggiori in quelle settimane di terrore.

"Eve." la chiamò accarezzandole i capelli. "Eve."

"Ti prego, Ernst." la sentì mormorare ancora stretta a lui. "Fammi restare."

Si gli strinse il cuore, come in una morsa mortale. Avrebbe fatto di tutto se ci fosse stata la possibilità di averla accanto senza metterla in pericolo, ma era impossibile. Ernst non avrebbe potuto sopportare un giorno di ricevere una notizia simile su di lei, ne sarebbe morto di conseguenza. Lei doveva andarsene, mentre ancora poteva, rifugiarsi in un paese tranquillo e rimanerci finchè a Soburgo non sarebbe ritornata la pace. Una buona parte del cuore di Ernst non coltivava molte speranze per quel proposito. La corona, il governo non erano mai stati così oggetto di violenza e non riusciva a immaginare un futuro dove il suo paese continuava a essere quello di sempre. Con molta probabilità sarebbe stato ammazzato anche lui, con molta probabilità la monarchia sarebbe caduta. Lui, per fedeltà al paese, non poteva andarsene. Ma lei si e doveva indiscutibilmente farlo.