"Le temperature sono decisamente
molto alte per essere primavera.
Sarà che l'alta società ha scaldato gli ambienti con troppi scandali, ultimamente.
Voci indiscrete ci hanno rivelato che le due famiglie più chiacchierate di Londra faranno conoscenza informale questa settimana. Sarà forse per dividere le spese di un matrimonio colossale o per studiare il giusto modo di attentare alla vita altrui mediante scherzetti matrimoniali!?
Staremo a vedere.
Intanto ci dilettiamo a seguire le vostre orme sulla sabbia, come detective di cui non vi libererete
mai!""High Society News" - 10 maggio 12 am
"Sono qui!"
"Santo cielo!"
"Tutti in posizione."
Una baraonda di occhi si staccarono dalle grandi finestre e numerose scarpe partirono per correre ai propri posti. Un paio di risatine di eccitazione si propagarono tra i più giovani e sguardi di ammonimento si fecero strada invece dai veterani. Quel giorno doveva essere tutto perfetto. Nulla doveva sembrare fuori posto o arraffazzonato. Questi erano stati gli ordini supremi della viscontessa madre Lady Violet Bridgerton!
La data del dieci maggio era stata stabilita come giornata di presentazioni ufficiali. Tra, niente di meno, che la famiglia Sheffield e la nobile famiglia Bridgerton!
Era un incontro che si prospettava epocale. Le due famiglie erano da sempre state in opposizione. Al parlamento, come nei modi di pensare e di vivere. Una industrialista, l'altra conservatorista. E quel pranzo aveva l'arduo, se non impossibile, compito di appianare ogni divergenza prima del matrimonio. Un impresa non da poco.
Si era sentito il fermento dei preparativi già alle prime luce dell'alba. Anthony non aveva fatto altro che rigirarsi nel letto, ogni minuscolo rumore era funto da pretesto per non chiudere occhio. Era stata una notte ventosa e non aveva smesso di pensare a Kate. Alla loro vita insieme. Alla sua famiglia. Lo avrebbero mai accettato? Sarebbero mai potuti vivere in pace nonostante le divergenze familiari, la conflittualità parlamentare e un mondo di sciacalli pronti a vederli fallire? Sperò con tutto se stesso di si. Tre ore prima che tutto cominciasse si era alzato dal letto, ed era sceso come di consueto al pian terreno. Ma quel giorno invece di virare per la sala da pranzo per fare colazione, come guidato da una forza misteriosa si era ritrovato fuori, nella mattina ancora mezza buia, a guardare il piccolo monumento in pietra dedicato al padre, nel giardino sul retro. Era stato incerto se rimanere li, si era stretto nella giacca per combattere il fresco mattutino e poi si era seduto sulla panca lì di fronte. Non lo aveva mai fatto in quindici anni, da quando era morto Edmund. Anthony non aveva mai amato parlare né soffermarsi sulle memorie del padre. Non perché non gli avesse voluto bene, ma perché glie ne aveva voluto troppo. E ricordarlo faceva male. Aveva chiuso gli occhi per nascondere a sé stesso un ondata di commozione e aveva parlato con suo padre Edmund per un'ora intera. Di tutto quello che lo preoccupava. Si era sentito leggermente svuotato di ogni cosa, poi aveva sussultato quando la mano di sua madre si era poggiata sulla sua spalla. Si erano abbracciati, lacrimando silenziosamente insieme. Si erano poi guardati negli occhi e si erano promessi che avrebbero fatto di tutto perché ogni cosa andasse bene quel giorno. Alcuni veterani del personale di servizio vedendo la scena e si erano messi a singhiozzare. Non era mai capitato di vedere Anthony Bridgerton in quel posto. Nell'aria c'era davvero qualcosa di strano. Qualcosa di forte, di intenso. Un cambiamento! Quando madre e figlio erano rientrati in casa era ufficialmente cominciata la battaglia. Nessuno si era più fermato un attimo. La casa era stata pulita e ravvivata da cima a fondo. Le finestre tirate a lucido, i fiori sostituiti con quelli nuovi, le cucine in piena attività sfornavano ogni tipo di prelibatezza. La biblioteca era stata smistata e spolverata a prova di bomba. Quadri, tappeti, divani, tavoli, cristalliere, lampadari, tende. Tutto era stato spolverato. Ognuno aveva ricevuto i suoi compiti e le cose erano fluite molto bene, tra questi ovviamente vi erano anche i Bridgerton stessi. Lady Violet aveva ordinato ad Anthony di sistemare le attrezzature da scherma in giardino, aveva costretto Benedict a riaccordare il pianoforte del salotto, Colin doveva assecondarla nello spostare il tavolo nella sala da pranzo affinché il sole non disturbasse gli invitati, Francesca e Gregory dovevano ripulire le cucce dei loro amati quanto pasticcioni cani, mentre Hyacinth doveva occuparsi di... svegliarsi in tempo. Avrebbero avuto il loro da fare anche Daphne e Eloise, se solo fossero state lì. La prima sarebbe arrivata giusto in tempo per il pranzo, direttamente da Parigi. Tornava a casa dopo una lunga assenza di tre mesi durante i quali aveva lavorato presso uno dei più famosi atelier mondiali. Eloise invece si era detta segregata a Cambridge per un'imminente esame universitario ed aveva mandato un messaggio di scuse con il sincero proposito, ma non poi così impaziente, di incontrare la sua futura cognata e la sua famiglia. Benedict aveva scommesso con Colin cento sterline che Eloise non avesse nessun esame e che semplicemente non voleva essere preda della follia generale dei Bridgerton durante eventi di quel tipo. Ordine supremo era stato anche quello di pulire e rassettare tutte le camere da letto. Benedict, Colin e Francesca ebbero il loro gran da fare in quella missione. I tre fratelli non smisero di brontolare un solo istante chiedendosi perché mai dovessero risistemare le loro camere, se erano spazi privati dove nessuno degli Sheffield avrebbe messo piede.
A mezzogiorno la loro auto spuntò lungo il vialetto di casa. Erano là. Pronti a giudicare se le loro fatiche erano state vane o avrebbero portato frutto.
Anthony sospirò sulla porta come un quindicenne in preda al panico durante le interrogazioni. Lui, un leader politico, in soggezione davanti ad una famiglia. Benedict dietro di lui si concesse una risatina. Gli arrivò una gomitata.
La madre guardò male entrambi. Anthony doveva smetterla di agitarsi e Benedict di di divertirsi sulle disgrazie altrui. Colin accanto a loro trangugiava tramezzini al prosciutto. Francesca gli tirò uno schiaffo su una mano non appena ne stava per afferare un altro e come se non bastasse Gregory ed Hyacinth si fissavano in tralice, offesi l'uno con l'altro. Si erano infatti azzuffati poco prima su questioni di prestito monetarie. Violet pregò il cielo che quella giornata finisse presto.
L'autista dei Bridgerton si affrettò ad indicare agli Sheffield dove poter parcheggiare. L'auto poco dopo si fermò. Ed insieme pure il respiro dei Bridgerton.
Ne scesero qualche secondo dopo due giovani sorelle. La prima, minuta e riccioluta, la seconda alta e spavalda. Dalle portiere anteriori scesero invece i loro genitori, il signor Robert Sheffield e la signora Amanda Sheffield. I quattro dopo aver ringraziato l'autista si diressero verso l'ingresso. Anthony scattò, scese i gradini con un sorriso teso e andò dritto a salutarli, stringendo le mani alla sorella e ai genitori e depositando un bacio sulla guancia di Kate.
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La Giardiniera || Today's Bridgerton Vol.1
FanfictionTenere un bisturi o una forbice da potare tra le mani è sempre stato più facile per Emma Margaret Hale che accettare le avance di un qualsiasi ragazzo interessato a lei. Instancabile lavoratrice, ragazza riservata e studentessa devota alla scienza...