42- Il matrimonio

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"C'è l'abbiamo gente!
Dopo mesi di assidua ricerca abbiamo l'identità della donna più chiaccherata quanto sconosciuta dell'Inghilterra con annessa foto della suddetta.
Di chi parliamo?
Beh...
È ovvio.
Della donna di Benedict Bridgerton!
Ed il suo nome è..."

High Society News- 26 Settembre 8 pm

Aubrey Hall
26 Settembre

"Dici che stavolta è la volta buona?"

"Dipende." rispose lei. "Se non ti viene un malore prima della cerimonia, potrebbe esserlo."

"Molto divertente!" fece lui sarcastico.

"Oh, lo so." ridacchiò lei. "Sono la migliore delle spose!"

La porta della camera padronale di Aubrey Hall, adibita a camerino personale di Katherine Sheffield per il gran giorno, stava facendo da spartiacque ai due sposini in procinto di donarsi l'uno all'altro per la vita. Era di buona usanza non far vedere gli sposi prima del matrimonio e dunque, per non sfidare la sorte, si era deciso di farli parlare attraverso la porta della camera, al riparo da ogni scaramantica visione. Il matrimonio avrebbe avuto formalmente inizio alle 4 del pomeriggio, ma ovviamente non sarebbe cominciato prima delle 5. Anthony era già pronto, Benedict l'aveva scortato fino al piano superiore, e gli aveva concesso un breve colloquio con Kate, stando ben attento a non far avvicinare troppo il fratello alla porta. Dall'altra parte, Helen Sheffield stava facendo la medesima cosa. Kate era nel bel mezzo dei preparativi, era stata truccata e acconciata e tra non molto avrebbe indossato il suo abito da sposa. In suo soccorso, in camera, erano presenti Daphne, Raul Rivière, un make-up artist, un parrucchiere ed io. Si beh, io con i miei fiori.

"Dopo la morte di Sua Maestà mi aspetto di tutto!" sospirò pesantemente Anthony Bridgerton. Meno di tre settimane prima era infatti venuta a mancare l'insostituibile Regina Elisabetta II. L'Inghilterra l'aveva pianta, la stava ancora piangendo e l'avrebbe pianta per sempre. Il matrimonio, fissato il 10 settembre, era dunque saltato per la seconda volta e sembrava ormai un'utopia riuscire ad arrivare su quel benedetto altare senza che qualche disgrazia avesse l'effetto di ritardare nuovamente il tutto.

"Questa volta è la volta giusta, Anthony."
Kate si appoggiò alla porta. Helen rimase ben attenta che non l'aprisse. La vedemmo sospirare contro il legno, stava avendo sicuramente l'istinto di avvicinarsi per abbracciare il suo sposo e rincuorarlo, ma le tradizioni erano le tradizioni e andavano mantenute. Quindi poggiare la mano sulla porta, forse alla stessa altezza di quella di Anthony, era l'unico modo per sentirlo vicino in quel momento. "Me lo sento."

"Davvero?"

"Beh... sono sul punto di vestirmi." rispose lei, con una punta gioiosa nella voce. "Dovrà esserlo!" Risero insieme, immensamente innamorati. "Altrimenti si sgualcirà inutilmente l'abito!"

"Lo sento anch'io, in qualche modo." disse lui, un pò sollevato. Una tosse al di là della porta ci raggiunse. La riconobbi, era quella di Benedict, era un segnale per avvertire lo sposo di tagliare la conversazione. Erano già le 4:15 e di quel passo non avrebbe fatto tardi solo la sposa, ma anche lo sposo!

"Kate..."
La voce leggermente tremante ed urgente del visconte raggiunse tutte le nostre orecchie. Raul Rivière si fermò dall'impresa titanica di spiegazzare il lunghissimo velo che aveva scelto la sposa, Daphne dal compito di aprire i mille bottoncini applicati alla schiena dell'abito maestoso di Kate, il make-up artist dall'incombenza di recuperare una cipria a lunga tenuta, il parrucchiere dal cercare una lacca tra mille flaconi ed io dal sistemare in silenzio il suo bouquet e i fiori da applicare sui suoi capelli. Quel tono aveva catturato l'attenzione di tutti, Anthony sembrava quasi aver cambiato voce.

La Giardiniera || Today's Bridgerton Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora