29-Trascorsi

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"Un noto scrittore una volta disse che
chi è geloso non lo è mai per ciò che vede,
ma per ciò che immagina.
Oh, quanta saggezza, Mr Benavente.
Niente è più potente della gelosia e pare
che in casa Bridgerton ne stia scorrendo a fiumi ultimamente.
Fonti riportano sferruzzate a tavola,
dove i Bridgerton hanno avuto l'ardire di unire popolo e nobiltà.
E le due cose si sa, hanno sempre di che litigare.
Ci si chiede a questo punto quale sia il vero oggetto di contesa.
Se fosse un Bridgerton confidiamo nelle
vostre orecchie per venirne a conoscenza!"

High Society News- 9 luglio 10 pm

Aubrey Hall

La camera di Lady Dambury era al pian terreno, nella zona più illuminata della casa durante le ore pomeridiane, ed era sempre stata questa in tutti i suoi soggiorni ad Aubrey Hall. Era un'affezionatissima amica di famiglia dei Bridgerton, oltre che una lontana zia degli Hannover e alla sua presenza sembravano tutti restare col fiato sospeso per i suoi modi autoritari, fortunatamente scaldati da una buona dose di autoironia. Dopo la disastrosa figura che avevo fatto al suo arrivo, la fortuna si ricordò improvvisamente di me e rabbonì la signora, che non mi rivolse nemmeno mezzo sguardo di biasimo per tutto il tragitto dal giardino alla sua lussuosa camera da letto. L'avevo aiutata a portare le due sue enormi valige, che pesavano quintali, e mi aveva lasciata vagabondare nella sua stanza mentre lei nel suo bagno personale si cambiava d'abito. Non avevo capito perché mi avesse chiesto di restare lì ad aspettarla, ma se questo serviva a farmi perdonare dall'incidente allora potevo rimanere a farle compagnia anche per ore. Mi guardai intorno, la sua valigia aperta lasciava intravedere tailleur e abiti da sera bellissimi, che dovevano valere più di tutti gli stipendi che avessi mai guadagnato in tutta la mia vita e i bauli in pelle custodivano boccette di profumo e cosmetici pregiati dalla parvenza orientale. Ticchettai impaziente le dite sulla spalliera duna poltrona, lady Dambury aveva di certo passato i sessant'anni ed era normale che fosse lenta nel cambiarsi, specialmente con il suo evidente problema alla gamba e mi imposi di pazientare.

"Quello è il mio migliore amico."
Trasalì. Era uscita dal bagno in maniera talmente silenziosa che avrebbe potuto uccidermi e non me ne sarei accorta. Il suo aspetto era cambiato radicalmente, indossava un abito sagomato nero e rosso che le conferiva più imperiosità di quella che già sprigionava di suo e mi guardava dritta negli occhi con un'imponente curiosità.

"A cosa si riferisce?"

"Al mio bastone." indicò il suo ausilio appoggiato su una sedia. Mi accorsi solo dopo che mi ero persa a fissarlo in maniera del tutto inconsapevole per ingannare l'attesa. "E' un buon compagno di viaggio ed una buona minaccia per i più malandrini!"

Sorrisi, immaginandola intenta a bastonare qualche ladruncolo. "Sta benissimo, milady."

"Oh, lo so!" fece, per niente modesta, andando a sedersi nella console davanti allo specchio, pronta a rinfrescarsi il viso. "Lo metto solo per le occasioni importanti, questo."

"E oggi è una di quelle?"

"Vedo che la curiosità non le manca, Emma."

"Mi scusi."

"Ed è anche troppo propensa alle scuse." mi imbeccò subito dopo, fissandomi furbamente attraverso il riflesso dello specchio. Feci per parlare, ma mi zittì quando mi accorsi che non avrei avuto altro da dire se non porgerle altre scuse. La vidi ridacchiare sommessamente mentre spalancava i suoi bauli ricolmi di cosmetici profumatissimi. "Bisogna scusarsi solo quando è necessario, altrimenti si rischia di perdere in rispettabilità, ragazza mia."

La Giardiniera || Today's Bridgerton Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora