6 - Halloween e le sue conseguenze (pov. Kenma - Shimizu - Daichi)

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n.a.
da ora in avanti i «...» diventeranno "...". Il mio computer ha deciso così, quindi ignoratelo.
Buona lettura!
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Kenma

L'euforia per la vittoria di due giorni prima, aggiunta alla ritrovata salute del loro Capitano, aveva reso il tavolo di Grifondoro più rumoroso del solito. Se a questo ci si aggiungeva poi anche il fatto che erano tutti in trepida attesa che il banchetto di Halloween cominciasse, la faccenda si faceva più che seccante.

Entrato in Sala Grande, Kenma sospirò e – cercando d'ignorare gli schiamazzi – raggiunse il tavolo della propria Casa. Si sedette di fronte ad Akaashi, tra Osamu e Sakusa, e lì tirò fuori la propria PSP.

"Vorrei tanto sapere perché per le occasioni speciali dobbiamo aspettare che tutti siano entrati in Sala Grande prima di poter iniziare a mangiare." sentì Osamu lamentarsi "Che rimangano senza cibo, se proprio non vogliono decidersi a venire!" in realtà, pensò Kenma, era ancora relativamente presto, ma il suo compagno di dormitorio si riduceva alla stregua di un serpeverde ogni volta che si parlava di cibo.

"Mancherà poco, ormai." gli rispose Ennoshita, e fu allora che Kenma sollevò lo sguardo. Ennoshita guardava sorridente Osamu, Kunimi chiacchierava rumorosamente con Shirabu, mentre Akaashi si guardava in giro annoiato in attesa che il banchetto iniziasse.

"Non ti girare." Kenma avvertì quest'ultimo quando vide Kotaro Bokuto varcare il portone d'ingresso della Sala. Quel ragazzo era sempre stato eccessivamente esuberante, ma quello superava tutto!

Akaashi lo guardò confuso e, spinto dalla curiosità, fece per voltarsi.

"Credimi!" gli aveva quasi urlato Kenma "Non farlo, o ti noterà." Bokuto, infatti, stava chiaramente cercando d'intercettare Akaashi lungo il loro tavolo, ma fu lo sguardo di Kenma, invece, a trovare.

"Accidenti." fu quindi la reazione dell'animago "Ci ha visti." a quel punto, Akaashi si voltò e – come lui – poté rimanere stupefatto dall'outfit 'pugno-in-un-occhio' del loro amico grifondoro.

Alle spalle di Kenma si sentì una risata:

"Vi piace?" si girarono entrambi per vedere Kuroo che – ammirando da lontano il costume da gufo del suo amico – sorrideva. "Ha chiesto aiuto a me. Io ho scritto ai miei che l'hanno ordinato in un negozio babbano di costumi per Halloween!" disse fiero "Bello, vero?" Kenma pensò che fosse meglio non rispondere e, nel frattempo, Bokuto lo aveva raggiunti.

"Akaaashi!!" si era subito rivolto al prefetto del sesto anno "Guarda, Akaashi!" aprì le braccia e iniziò a sbatterle mentre bubolava nella chiara imitazione di un gufo. Kenma distolse lo sguardo mentre molti altri ne erano attirati nella loro direzione per l'atteggiamento del grifondoro.

Fu mille volte grato al preside per aver scelto quel momento per alzarsi in modo da andare al leggio per dare inizio al banchetto. Kuroo e Bokuto si affrettarono a tornare al proprio tavolo e Osamu anticipò tutti afferrando già forchetta e coltello.

E fu mentre il preside Furudate parlava che Kenma si rese conto per la prima volta dello stato di Sakusa:

"Tutto bene?" gli chiese. Il compagno sembrava tutt'altro che tranquillo, tanto che l'incantesimo testa-bolla che come sempre gli circondava la testa non faceva altro che appannarsi e spannarsi seguendo il respiro affannato del mago.

"Miya mi fa sempre uno scherzo prima che il banchetto cominci." spiegò senza aver bisogno di specificare a quale gemello si riferisse. Kenma sospirò, poi guardò verso il tavolo serpeverde e verso il tavolo dei professori

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