Tsukishima
Non gli aveva fatto piacere battere in maniera così decisiva la squadra di Yamaguchi a Quidditch. Sicuramente si era sentito in colpa ad ogni pluffa dal suo ragazzo che era riuscito a parare. Che sarebbero stati nemici sul campo di gioco, Tsukishima l'aveva messo in conto ancor prima di mettersi con Yamaguchi. Non per questo il 10 novembre il serpeverde non si svegliò con l'obiettivo di farsi perdonare. Lui odiava festeggiare il proprio compleanno, ma tutt'altra storia era Tadashi! Per questo già da una settimana si stava preparando per quella giornata. Avrebbe raggiunto Yamaguchi in Sala Grande, ma invece di asciolvere lì come al solito, Tsukishima avrebbe afferrato cibo e succo per poi fare insieme un pic-nic nel cortile interno del Castello. Avrebbero avuto poco tempo, ma il bello sarebbe arrivato dopo le lezioni dell'intera giornata! Non era stato facile organizzarlo, ma Yamaguchi amava le stelle e Tsukishima aveva intenzione di ricreare il più possibile l'atmosfera del loro osservatorio. Aveva quindi chiesto aiuto al professore che più di ogni altro era incline ad assecondare le pazzie d'amore dei suoi studenti. All'inizio Takeda era stato restio a concedergli il permesso per una festa nella Torre d'Astronomia oltre l'orario del coprifuoco, ma un rapido colloquio con il preside Furudate fece sì che Tsukishima avesse il permesso tra le mani in un paio d'ore. Non rimaneva che addobbare l'osservatorio della scuola e attendere che la fatidica sera arrivasse.
Di nuovo a causa di Yamaguchi alla stregua delle più ridicole ragazzine, Tsukishima si era cambiato d'abito già tre volte. Voleva essere elegante, ma non troppo; voleva apparire ben vestito, ma senza dare l'impressione che gl'importasse così tanto. A quel pensiero, rise tra sé e sé: "Eccome se m'importa così tanto!". Alla fine, scelse d'indossare abiti babbani. Lui era un purosangue, e – se non si considerava l'uniforme sportiva – non aveva mai provato i pantaloni se non prima che Yamaguchi gliene avesse parlato. Da allora li indossava ogni volta che poteva. Aveva quindi tirato fuori dal baule un completo blu scuro con gilet verde, abbinato il tutto con una cravatta, sistemato i capelli e lasciato il dormitorio.
Mentre si dirigeva verso le cantine per recuperare il suo ragazzo all'ingresso della Sala Comune Tassorosso, il cuore di Tsukishima prese a correre impazzito. Era da quando erano andati ad allenarsi al Campo per la prima volta quell'anno che se lo chiedeva: "Yamaguchi ha bisogno che io lo baci per capire che stiamo insieme?" eppure mai nessun momento gli era sembrato adatto. "Yachi, poi," pensò con stizza il serpeverde "è sempre tra i piedi!" scosse la testa "Non questa volta!" disse tra sé e sé compiaciuto. Non credeva veramente che a Yamaguchi servisse una dimostrazione tanto palese quanto un bacio per capire che intenzioni avesse Tsukishima con lui "Ma," pensò "tanto vale levarsi ogni dubbio e cogliere l'occasione per buttarsi una volta per tutte!".
Il serpeverde era appena arrivato davanti l'ingresso della Sala Comune quando la porta a forma di grande coperchio di botte si aprì per lasciare uscire il suo ragazzo. Tsukishima sorrise; anche Yamaguchi aveva deciso di indossare abiti babbani: un largo maglione giallo lasciava intravedere la camicia bianca che indossava di sotto. Il colore esaltava i suoi occhi e – forse a causa della sua Casa d'appartenenza – urlava a gran voce: "Yamaguchi!". Eppure, erano i pantaloni ad aver attirato tutta l'attenzione di Tsukishima: erano dei semplici jeans neri, ma abbastanza attillati da rendere uno spettacolo tutto ciò che fasciavano. Il tassorosso dovette schiarirsi la gola perché l'altro riuscisse a distogliere lo sguardo dalle sue cosce.
"Yamaguchi, sei stupendo!" disse non appena si ridestò. L'altro arrossì.
"Anche tu sei stupendo, Tsukki!" il serpeverde sorrise, poi iniziò a fargli strada su per le scale. Tsukishima aveva preferito tacergli tutta l'organizzazione in modo che una volta giunti a destinazione Yamaguchi si sarebbe ritrovato a sorpresa nel luogo del loro primo appuntamento. Mentre camminavano, la mente di Tsukishima iniziò ad immaginarsi tutte le possibili reazioni del suo ragazzo. Aveva fatto in modo di coprire le pareti con una magica coperta stellata e lo stesso aveva fatto con il pavimento; aveva lanciato un incantesimo in aria così che tante piccole fiaccole veleggiassero per tutta la stanza; ed infine, aveva chiesto ad un elfo domestico di portare alla Torre tutte le pietanze preferite di Yamaguchi per due persone. La stanza, adesso, era irriconoscibile, e lì – tra le stelle, le fiaccole incantate e i dolci – Tsukishima e Yamaguchi si sarebbero dati il loro primo bacio.
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Hogwarts' Stories || Haikyuu!!
Fanfic[Iwaoi | Kuroken | Daisuga | Tsukkiyama | Bokuaka | Sakuatsu + accenni di Kagehina | Tanakiyo]. Haikyuu ad Hogwarts: segue le vicende dei nostri protagonisti per un anno (quinto per Hinata e co; settimo per Daichi e co). Daichi è il papà di tutti i...