13 - Normale routine per i Miya (pov. Osamu - Atsumu)

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Osamu

Osamu era stato contento di poter rivedere sua madre, ma non poteva negare che tornare a scuola fosse stata una liberazione. L'odio che provava verso suo fratello era fasullo. I due gemelli se ne dicevano di tutti i colori e non perdevano mai occasione per lanciarsi tiri mancini a vicenda, eppure quando uno dei due era in difficoltà l'altro – finisse il mondo – era sempre lì per lui. Non lo avrebbe mai ammesso davanti ad Atsumu, ma Osamu amava suo fratello e sapeva perfettamente che il serpeverde provava lo stesso per lui. Eppure, dividere la stanza come erano costretti a fare quando non erano ad Hogwarts era per Osamu ogni volta devastante. Il corvonero – lo aveva imparato ormai da tempo – aveva un certo limite di sopportazione, superato il quale si sfociava in disastri che, giusto a titolo d'esempio, potevano portare un compagno di classe a collassare nel bel mezzo di una lezione di Erbologia scatenando il panico generale.

Al suo rientro ad Hogwarts, quindi, Osamu era parecchio soddisfatto di sé: aveva trascorso venti giorni a stretto contatto con Atsumu giorno e notte ed era riuscito a non avere nessuna crisi di nervi. Erano passati già cinque giorni dalla ripresa delle lezioni e i due Miya incredibilmente continuavano a reggere. Se avessero resistito fino alla fine della settimana, avrebbero stabilito un nuovo record non litigando per un mese intero.

Il corvonero si trovava tranquillo nella propria Sala Comune quando Sakusa lo aveva raggiunto con aria furibonda:

"Eccoti, finalmente! Sono felice di vedere che tu ti stia leggendo spensierato un buon libro dopo il pasticcio che hai fatto!!" il Capitano aveva persino rimosso l'incantesimo testa-bolla per poterlo sgridare meglio. Osamu era talmente scioccato che non riuscì a rispondere subito, quindi Sakusa continuò:

"CREDEVO CHE FOSSE ATSUMU L'IDIOTA DELLA FAMIGLIA! COME HAI POTUTO FARTI METTERE IN PUNIZIONE UNA SETTIMANA PRIMA DELLA PARTITA!?" fu allora che l'altro si riscosse.

"Ma di cosa stai parlando!" disse alzandosi.

"Pensavi di ricoprire il professor Washijo di polpa e poi farla franca?? Ti hanno dato dieci giorni di punizione!"

"Ti ripeto che non so di cosa tu stia parlando!" urlò di rimando Osamu "Non ho fatto proprio niente al professor Washijo!" i due si scrutarono inviperiti per qualche secondo, poi la consapevolezza colpì entrambi nello stesso momento: "Atsumu!".

"Io vado nei sotterai." si limitò a dire Osamu.

"Io lo cerco in Sala Grande." fu la risposta di Sakusa.


***
Atsumu

Ancora scosso dopo il rimprovero del Direttore della sua Casa, Atsumu stava cercando di riprendersi nella sua Sala Comune. Inpanicato com'era, quasi non aveva sentito la punizione che il professore di Difesa gli aveva assegnato, e quando poi aveva capito che secondo il professore lui era Osamu, Atsumu non aveva saputo decidere se tirare un sospiro di sollievo o iniziare a programmare la sua fuga da Hogwarts. Con gambe tremanti, aveva lasciato il corridoio che portava alla torre ovest ed era tornato nei sotterranei rimpiangendo quella che solo poche ore prima aveva definito un'idea strepitosa.

Erano giorni che non provocava Sakusa con qualche scherzo, ma quella mattina aveva avuto l'illuminazione! Sebbene nessuno ci credesse, Atsumu non era del tutto uno stronzo. Conosceva più che bene il disturbo del corvonero e – anche se questi non ci credeva – era stato sinceramente rammaricato quell'unica volta, al loro primo anno, in cui aveva per caso superato il limite. Non per questo il serpeverde poteva negare di divertirsi a stuzzicarlo. Era difficile trovare qualcosa che lo infastidisse ma che non lo facesse stare male, e quando appena sveglio aveva trovato la soluzione – pensò adesso a mente lucida – era stato forse troppo eccitato ed impaziente per assicurarsi che tutto andasse bene.

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