15 - Tutti amano Oikawa (pov. Atsumu - Iwaizumi - Daichi - Iwaizumi)

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Atsumu

L'ultimo scherzo andato male aveva fatto sì che Atsumu si prendesse una pausa dai Corvonero. Aveva sicuramente fatto incazzare suo fratello come mai prima d'allora e, vista la disastrosa sconfitta inflitta alla sua squadra, Atsumu incredibilmente era restio ad incontrare persino il loro schizzinoso e suscettibile Capitano. Aveva quindi evitato di indossare ancora i panni di Osamu ed aveva cercato il più possibile di stare alla larga da entrambi durante le lezioni che avevano in comune. E questo gli aveva dato modo di pensare:

"Come posso occupare il mio tempo?" si era chiesto un giorno in cui – vista la pila di temi già finita e l'assenza di allenamenti di Quidditch – la noia aveva preso piede nella sua Sala Comune. La risposta era arrivata insieme all'ingresso di Oikawa nella stanza. Atsumu sorrise: era giunto il momento di sbarazzarsi della minaccia del cacciatore.

Miya non poteva negare che Oikawa fosse più abile di lui sulla scopa. Se c'era stato qualche dubbio, questo era del tutto scomparso a seguito della partita disputata contro i Tassorosso. Dubitava seriamente che Wakatoshi o qualsiasi altro membro della squadra avrebbe avuto qualcosa da ridire sulla sua relazione con Iwaizumi, ma una cosa era certa: grazie a quel pettegolezzo Oikawa avrebbe abbassato la cresta senza avere altra scelta che incassare gli insulti che un presunto donnaiolo come lui si meritava. Eppure, nonostante Atsumu trepidasse all'idea di vedere Oikawa imbarazzato e con le spalle al muro, non era quella la ragione principale che lo spingeva a trovare un modo perché la storia con il grifondoro venisse allo scoperto: Atsumu era stanco; stanco di farsi mettere i piedi in testa; stanco che il suo posto in squadra derivasse solo dal fatto che Oikawa gli permetteva misericordialmente di restare. Il più grande era stato chiaro: Atsumu non avrebbe mai dovuto dire a nessuno quello che aveva scoperto o Oikawa si sarebbe vendicato. Gli bastarono pochi minuti per mettere a punto un piano:

"Cosa potrebbe dirmi il caro Tooru se fosse Iwaizumi stesso a dichiarare il loro grande amore davanti a tutti?" sorrise, si alzò dal divano e corse nella sua stanza.

Il dormitorio del sesto anno era vuoto: "Meglio per me!" pensò, si inginocchiò davanti al proprio baule e iniziò a tirare fuori tutto ciò che vi era all'interno. Era sicuro che fosse lì, ma doveva essere finito molto in fondo dal momento che era passato piuttosto tempo da quando l'aveva riposto nel baule.

"Bingo!" Atsumu afferrò trionfante il filtro d'amore che aveva comprato un anno prima e ne baciò la boccetta. I suoi piani iniziali erano quelli di rifilarlo a Sakusa, ma poi si era detto che mai e in nessun caso il corvonero avrebbe mangiato caramelle o cioccolatini apparsi dal nulla sul proprio letto e la pozione era quindi rimasta dimenticata nel suo baule. Il serpeverde ricordò a tradimento anche lo strano e confuso stato d'animo in cui si era ritrovato quando aveva pensato di far ingerire il filtro d'amore a Sakusa, ma scacciò subito via quel pensiero e tornò a focalizzarsi su Oikawa. Secondo l'etichetta della boccetta, il liquido al suo interno era scaduto da qualche mese. "Non è poi così tanto tempo." pensò dopo aver letto la data "Non accadrà nulla di grave". Ora non restava che prendere qualche capello di Oikawa, mettere la pozione dentro qualche dolce, farla arrivare nel dormitorio maschile del settimo anno di Grifondoro con un biglietto e godersi la scena.


***

Iwaizumi

Dopo una lunga e sfiancante sessione di studio in biblioteca, Iwaizumi era contento di poter infine riposare in tutta tranquillità sul proprio letto. Quando aprì la porta del dormitorio, però, tutto ciò che riuscì a pensare fu: "Avrei dovuto aspettarmelo". Con Kuroo e Bokuto come compagni, raramente i ragazzi del settimo anno di Grifondoro avevano la possibilità di riposare, quindi Iwaizumi non fu del tutto sorpreso di vedere i due agitarsi per la stanza. Bastò un rapido sguardo, tuttavia, perché si rendesse conto che qualcosa non andasse. Per quanto eccentrici, i suoi colleghi cacciatori non avevano mai messo a soqquadro il dormitorio come quel pomeriggio, inoltre – apprese con orrore – i due migliori amici si stavano picchiando. Il suo primo pensiero fu quello di separarli, ma prima che potesse muovere anche un solo muscolo un pensiero più saggio attraversò la sua testa: "Mi servono rinforzi." senza distogliere gli occhi dai compagni, quindi, fece un passo indietro e urlò in direzione della Sala Comune: "QUALCUNO CHIAMI I RAGAZZI DELL'ULTIMO ANNO!!" sperò che qualche grifondoro l'avesse sentito, dopodiché avanzò verso Kuroo e Bokuto.

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