Ci sarà sempre qualcuno che
non comprenderà una tua scelta.
Ma si sceglie per proseguire, non
per essere compresi.( Anonimo )
Svegliarsi di sabato per Julie era sempre una tortura, avrebbe voluto rimanere nel letto fino a mezzogiorno per recuperare il sonno perduto durante la settimana, soprattutto quello passato a vedere le stelle dal davanzale della sua finestra.
Si alzò contro voglia e andò a prepararsi. Scese in sala pranzo e fece colazione, chiacchierò un po' con la ragazza dai capelli rosa e poi quando l'orologio segnava le dieci prese il cappotto e uscì di casa diretta verso la casa della bionda.
Non sapeva quale scelta avessero preso gli altri due ma qualunque fosse, la sua non sarebbe cambiata.
Mentre camminava vedeva i bambini rincorrersi sorridenti, chi camminava mano nella mano con la madre o chi si trovava sulle spalle del padre.
Un'ondata di nostalgia si abbattè sulla ragazza, le mancavano i suoi genitori, avrebbe voluto piangere ma era da più di un mese che non lo faceva, preferiva rifugiarsi nello studio o tenere comunque la testa occupata perché sapeva, che se avesse lasciato la mente libera, sarebbe stata risucchiata nel vortice del dolore.
Arrivò davanti la porta della casa e quando alzò lo sguardo trovò i due ragazzi già lì, appoggiati con le spalle al muro bianco dell'edificio, appena si trovò vicino a loro il corvino bussò come se stessero aspettando solamente lei. Dopo qualche istante la porta si aprì e davanti a loro comparve la bionda alla quale comparve subito un sorriso.
Se lo aspettava.《Sono contenta che siate qui. In questo momento non posso farvi accomodare ma vi arriverà una lettera con scritto tutto quello che dovete sapere. 》disse guardandoli seria, si sentivano voci provenire dall'interno della casa perciò, probabilmente, quel giorno aveva degli ospiti.
Il biondino lasciò i due dicendo di dover fare un giro per prendere delle cose per la scuola, così, i due rimasero da soli.
Durante il tragitto ci fu il silenzio totale fin quando arrivarono vicino ad un parco, il quale era pieno di piccioni, la ragazza vide il corvino irrigidirsi e lei aggrottò le sopracciglia.
Vide un piccione avvicinarsi a loro e per quanto il ragazzo cercò di cacciarlo via l'uccello continuò ad avvicinarsi, d'un tratto Julie si sentì afferrare per un polso e si ritrovò a correre insieme al ragazzo senza sapere neanche la meta.
Arrivarono in un prato enorme, poco distante dall'orfanotrofio, dove la ragazza si inginocchiò per riprendere fiato mentre il corvino si piegò in avanti appoggiando le mani sulle ginocchia mentre prendeva grandi respiri e quando sentì la risata cristallina della ragazza non potè fare a meno che alzare lo sguardo su di lei.
Teneva una mano davanti le labbra, aveva le guancia arrossate per la corsa e rideva, rideva come mai il ragazzo l'aveva sentita ridere.
Il corvino corrugò la fronte 《 Perché ridi ?》chiese confuso 《Hai paura dei piccioni Ryan ?》chiese lei arrestando lentamente la risata, non sapeva perché ma vedere l'espressione che aveva fatto il ragazzo prima di correre l'aveva fatta ridere, e l'aveva fatta ridere anche la corsa senza meta, Julie non correva così da molto e le era mancato.
Correre così la riportava sempre alla felicità. Il corvino alzò gli occhi al cielo 《 Non ridere e alzati che torniamo all'orfanotrofio, Bambi.》disse trattenendo un sorriso.
Ryan non era cattivo, affatto, era silenzioso, riservato, alcune volte insopportabile ma non era mai stato cattivo.
Aveva solamente paura di affezionarsi, anche solamente per amicizia, e problemi a fidarsi ma, con la ragazza era diverso.
E pian piano se ne stava accorgendo anche lui.
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Sempre te
RomanceTutto inizia la sera di Natale. In poche ore Julie perde tutto ciò che aveva, è costretta a trasferirsi in un orfanotrofio dove farà nuove amicizie e conoscerà il ragazzo dai capelli corvini. Dopo di lei nell'orfanotrofio arriva un altro ragazzo...