Una ragazza saggia conosce i suoi limiti,
ma una intelligente sa che non ne ha.(Marilyn Monroe)
Un'altra settimana era passata, Julie si trovava ancora in ospedale ma non aveva più neanche il gesso al braccio.
Lentamente stava riprendendo ad usare il braccio in modo tale da ri-allenare il muscolo. Lì dentro stava diventando pazza, non ne poteva più, odiava il fatto di dover star ferma in quelle quattro mura mentre degli psicopatici erano a piede libero e magari stavano rapendo altre persone.
L'argomento Ryan preferiva non toccarlo, le uniche volte che lo aveva visto era quando si decideva di andarla a trovare con gli amici e si portava dietro la bionda. James non lo sopportava, erano poche le volte in cui era serio e continuava a chiamarla bambolina.
Mano nella mano con Tony che, accompagnato da Mary, era andato a trovarla si dirigeva nel cortile. Il bambino le raccontava di tutte le cose che faceva durante il giorno, della bambina che aveva conosciuto a scuola, dei suoi disegni, le faceva anche domande che fanno parte del periodo del perché dei bambini e lei cercava sempre di dargli una risposta.
Passava i pomeriggi interi insieme a lui.
Si sedettero su una panchina e il bambino con in mano un delle matite colorate e un foglio iniziò a disegnare mentre lei lo guardava dolcemente e ripensò a Chiara si domandò se stesse bene, dove fosse, se quella famiglia la rendeva felice.
Gli occhi iniziarono a diventarle lucidi, si girò con la testa dalla parte opposta del bambino per non farglielo vedere e morendosi le labbra ricacciò le lacrime indietro.
Pensò anche a Theo, non riusciva a capire cosa avesse e quando era sul punto di dirglielo si tirava sempre indietro.
Osservò il disegno del bambino e sorrise, stava disegnando lei, Zoe, Trevis, James e Ryan.
Quasi scoppiò a ridere quando si soffermò sul modo un cui aveva disegnato gli ultimi due, tutti e due avevano delle corna rosse e una coda con alla fine un triangolino rosso.
Finito di disegnare il bambino iniziò a fissarla, lei corrugò la fronte per chiedergli cosa succedesse e lui la guardò serio ma anche triste 《Quando torni ?》le chiese con il tono di voce affranto, lei si sentì perdere un battito, non le piaceva vederlo triste 《Non lo so ma, l'infermiera dice che accadrà molto presto.》gli rispose accarezzandogli una guancia.
Sospirò, glielo aveva detto una settimana fa ma lei ancora si trovava lì dentro.
Riaccompagnò il bambino davanti la sua stanza, dove li aspettava Mary, e quando se ne andò lei entrò afflitta.
Controllò l'ora, erano le cinque del pomeriggio, da un momento all'altro sarebbero dovuti arrivare i ragazzi.
Si mise seduta sul letto e iniziò a far oscillare le gambe come una bambina, la porta si aprì e lei alzò lo sguardo verso di essa vedendo la figura del corvino, si guardarono negli occhi.
Julie deglutì, sentiva una morsa allo stomaco, si distrasse quando vide James spingere il corvino per poi entrare seguito da gli altri, anche da Alyssa.
Angel e Zoe si misero sedute vicino a lei chiedendole quando sarebbe stata dimessa e lei gli diede la stessa risposta che aveva dato al bambino solamente con tono meno dolce e mentre guardava la bionda attaccarsi al braccio del ragazzo.
Si morse il labbro inferiore per poi girare la testa, incontrò lo sguardo di James ma lo distilese subito riportandolo sulle amiche sorridendo.
Ce la doveva fare.
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Sempre te
RomanceTutto inizia la sera di Natale. In poche ore Julie perde tutto ciò che aveva, è costretta a trasferirsi in un orfanotrofio dove farà nuove amicizie e conoscerà il ragazzo dai capelli corvini. Dopo di lei nell'orfanotrofio arriva un altro ragazzo...