24 • Ti prego •

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Lieve è il dolore che parla.
Il grande è muto

(Seneca)



Era passata una settimana da quando i due si erano baciati e non si parlavano.

La ragazza scese le scale velocemente, si sistemò lo zaino sulle spalle per poi entrare nella camera da pranzo e prendere una fetta biscottata.

Mentre si dirigevano verso la fermata dell'autobus la bionda-cenere era ancora intenta a mangiare la sua fetta biscottata mentre ascoltava la sua amica che le parlava di cosa si sarebbe messa quella sera alla cena di beneficenza.

I ragazzi erano qualche metro più avanti di loro così la ragazza dai capelli rosa ne approfittò 《Ho sentito che potrebbe venire anche Alyssa.》disse guardando l'amica la quale per poco non si strozzò con il cibo 《Va bene.》rispose solamente riprendendosi, ma non andava bene.

Non andava affatto bene, aveva passato tutte le notti, per un settimana, a deprimersi e cercava di capire il corvino ma proprio non ci riusciva e non riusciva a capire neanche il suo comportamento.


Il giorno dopo il falò, a scuola, Julie cercò Noah per ridargli la felpa e Ryan aveva insistito per accompagnarla e mentre i due parlavano lui se ne usciva sempre con qualche frase pungente.
Mentre quando erano andati a cercare delle informazioni sui genitori non faceva altro che starle appiccicato.




《Jul》 iniziò Zoe ma l'autobus arrivò proprio in quell'istante 《Andiamo.》 disse sorridendole per tranquillizzarla, per farle capire che andava tutto bene anche quando bene non andava nulla.





Arrivarono a scuola e appena entrarono nell'edificio il corvino fu assalito dalla bionda che lo baciò ma prima lanciò un'occhiataccia alla bionda-cenere la quale fece un bel sospiro e mordendosi il labbro inferiore se ne andò in classe.

Avere un po' di pace in quella scuola sembrava iniziare a diventare impossibile, sospirò ancora quando vide la rossa e le sue amiche guardarla e ridere mentre si dicevano chissà cosa, l'unica cosa che voleva in quel momento era finire il prima possibile le lezioni e andarsene.



Dopo ore di lezioni e risatine da parte del gruppetto finalmente Julie potè alzarsi da quella sedia per andare a mangiare, non aveva fame ma avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di andarsene da quella classe.





Si sedette al solito tavolino con il piatto pieno di pasta davanti, ne prese una forchettata e iniziò a masticare svogliatamente, gli amici se ne accorsero, anche il corvino che continuava a guardarla, 《Jul》la chiamò per la seconda volta Theo 《Mh ?》chiese alzando di scatto la testa verso di lui il quale fece un cenno verso il suo piatto, lei lo guardò per poi riguardare l'amico con gli occhi lucidi.


Theo le fece cenno di alzarsi e di seguirlo e così fece. Andarono nell'aula d'arte, l'aula più vicina alla mensa, il moro si mise appoggiato ad un banco mentre lei si mise di fronte a lui e iniziò a raccontargli tutto.

Appena finì l'attirò a sé mentre qualche lacrima le solcava le guancie calde 《Shh, è tutto ok.》disse accarezzandole i capelli.

Restarono così per qualche minuto 《Giuro che se ti fa qualcosa gli spezzo le gambe.》disse scendendo dal banco strappando un sorriso alla bionda-cenere 《Vieni ?》le chiese 《Tra qualche secondo, mi sistemo un po'.》rispose indicando il viso e lui annuì lasciandole un bacio sulla fronte per poi uscire dall'aula.


Prese un fazzoletto dallo zaino e iniziò ad asciugarsi le guancie rigate dalle lacrime, la porta si aprì d'improvviso, alzò lo sguardo e vide la rossa dirigersi verso di lei.



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