Sempre te

23 • Il falò •

Non fidarti di quello che vedi,
anche il sale
sembra zucchero.

(Anonimo)

Aveva deciso di non pensarci perché pensarci non avrebbe fatto altro che renderla triste e lei non poteva proprio permetterselo.

Si alzò controvoglia strisciando i piedi sul pavimento freddo, non vedeva l'ora che la scuola finisse, non ne poteva più e la stanchezza iniziava a farsi sentire.

Si preparò e quella mattina si truccò anche, niente di esagerato solamente un po' di correttore, un ombretto rosa chiaro, un po' di cipria, del blush, del mascara e del lucidalabbra. Si pettinò i capelli lasciandoli sciolti. Indossava un paio di jeans neri leggermente strappati all'altezza delle ginocchia e una maglietta bianca a maniche corte.

Uscì dalla stanza con lo zaino in spalla, scese al piano di sotto per fare colazione e salutò il bambino che stava parlando con il corvino. Incrociarono i loro sguardi ma poi la bionda-cenere fu richiamata dall'amica 《Eih, è per caso accaduto un miracolo ?》chiese osservandola e lei alzò gli occhi al cielo sorridendo, sapeva a cosa si riferiva, 《Da quando ti trucchi di tua spontanea volontà ?!》chiese l'amica e lei fece spallucce 《Beh, stai benissimo.》continuò 《Grazie Zoe.》rispose lei.

Una volta che tutti ebbero finito di mangiare uscirono per andare a prendere l'autobus.

Arrivarono a scuola e le ragazze, dopo aver salutato i ragazzi, di diressero in classe, il giorno seguente sarebbero andati a cercare qualcosa riguardo ai loro genitori e la ragazza dai capelli rosa aveva insistito molto per poter andare con loro ma la bionda-cenere non voleva così arrivarono ad un compromesso, lei e Trevis sarebbero restati all'orfanotrofio e li avrebbero aiutati tramite il computer.

Le lezioni passarono in fretta e la ragazza si ritrovò a camminare verso la segreteria a testa bassa, ci stava pensando da tanto ormai, non avrebbe voluto farlo ma alcune volte bisogna fare dei sacrifici.

Abbassò la maniglia entrando nella stanza, la signora del primo giorno era intenta a sistemare una pila di fogli 《Buongiorno.》disse avvicinandosi 《Oh, ciao cara. Come mai sei qui ? Non dirmi che hai ricevuto una punizione come il tuo amico.》chiese la donna, la ragazza corrugò la fronte non sapendo di chi stesse parlando e la donna se ne accorse 《Quello con i capelli corvini, emh... Ryan, si, Ryan Walker.》disse, il cuore della ragazza perse un battito al suo nome, perché era finito in punizione ? Cosa aveva combinato? Aveva per caso picchiato qualcuno ?

Julie scosse la testa ritornando alla realtà 《No, io in verità》iniziò 《Dovrei togliermi dal laboratorio di scrittura. 》disse mentre si torturava le mani, ci stava pensando da più di un mese.

Le ricerche sugli assassini dei loro genitori le prendevano troppo tempo e non aveva tempo per seguire i corsi pomeridiani. Stava solamente aspettando che qualcun altro si decidesse ad iscriversi e visto che, una settimana prima un certo David si era iscritto prese la sua decisione definitiva.

La donna annuì e iniziò a cercare tra mille fogli, le fece firmare un foglio e poi se ne andò.

Mentre usciva dalla scuola incontrò il castano 《Eih ragazza del cocktail. 》la richiamò avvicinandosi a lei 《Eih Noah, è da tanto che non ti vedo.》disse avvicinandosi a lui 《Già, ho avuto dei problemi a casa.》disse e la ragazza si accorse che aveva uno zigomo viola 《Cos'hai fatto alla faccia?》chiese preoccupata, lui sorrise sarcasticamente 《Un regalino del tuo amico Walker.》rispose.

Allora aveva ragione, aveva davvero fatto a botte, ma perché lo aveva fatto e perché aveva picchiato un suo amico ?

《Mi dispiace.》disse la ragazza mentre lui scrollava le spalle 《Nah, non è colpa tua.》le disse guardandola e in quel momento la ragazza avvertì qualcosa, non sapeva come interpretarlo ma era qualcosa di brutto 《Beh, io ora vado, ci vediamo.》disse per poi salutarlo con la mano e correre fuori.