38 • Le giostre •

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Le parole fanno molto
più male di uno schiaffo
perché non feriscono il corpo,
ma fanno
sanguinare il cuore.

Julie si rigirò più volte nel letto fin quando decise di aprire gli occhi, venne accecata dalla luce del sole che entrava dalla finestra.

Strinse gli occhi e li riaprì piano piano per abituarsi alla luce, venne invasa da un profumo di caffè e cioccolata, si rese conto di non essere in camera sua ma  bensì in quella del corvino. I ricordi della sera precedente si fecero spazio nella sua mente, le guance le si dipinsero di rosso mentre sul viso aveva stampato un sorriso.

Sentì una pressione sul fianco e abbassando lo sguardo vide la mano del ragazzo, si girò delicatamente per evitare di svegliarlo. Gli sfiorò la guancia con il polpastrello, sembrava un angelo.

I muscoli del viso erano rilassati, le labbra erano leggermente dischiuse e qualche ciocca di capelli ricadeva morbida sugli occhi. Cercò di trattenere l'impulso di spostare le ciocche di capelli ma non ci riuscì così, allungò una mano e, delicatamente, spostò i capelli corvini in modo tale che non ricadedsero sui suoi occhi i quali dopo qualche istante si aprirono.

La prima cosa che fece il ragazzo fu regalare un sorriso alla bionda-cenere la quale ricambiò subito 《Ti ho svegliato ?》chiese e lui scosse la testa in segno di negazione mentre le portava una ciocca di capelli dietro l'orecchio 《Come stai ?》le chiese, aveva continuato a chiederglielo fin quando non si erano addormentati, lei sorrise 《Bene.》rispose e lui annuì per poi lasciarle un bacio sulla fronte.

Restarono ancora un po' a letto abbracciati, lei indossava una maglia del ragazzo mentre lui aveva solamente i pantaloni della tuta. Quando uscì dalla camera del ragazzo controllò più volte il corridoio per accettarsi che non ci fosse nessuno, non voleva che qualcuno la vedesse vestita in quel modo.

Corse in camera sua richiudendosi la porta alle spalle, si guardò allo specchio, aveva i capelli spettinati e la maglia la copriva fino al di sopra delle ginocchia. Senza accorgersene si ritrovò a sorridere, scosse la testa e si avvicinò all'armadio per prendere i panni e andare a farsi una doccia. Prese dei pantaloncini e un toppino a maniche corte per poi correre in bagno e aprire il getto d'acqua calda.

Finito di prepararsi scese in sala pranzo per fare colazione, sorrise al corvino e per poco non lanciò una forchetta contro il riccio che continuava a darle fastidio. Adorava i suoi amici, riuscivano sempre a farla stare bene. Avrebbero trovato quelle persone e gliel' avrebbero fatta pagare, per i loro genitori, per le persone rapite, per Cole e per Noah.

Visto che la sera sarebbero dovuti andare in quella casa decisero di uscire tutti insieme per passare un po' di tempo senza nessuna preoccupazione. Tutti accordarono e così decisero di andare alle giostre.

Julie non ci era mai andata, viveva lontano da lì e poi in casa c'era bisogno di aiuto. Salì in camera per sistemarsi, si lasciò i panni che indossava e si sistemò i capelli, li pettinò e li lasciò sciolti, si mise l'elastico al polso, era pur sempre estate e sicuramente avrebbe sentito caldo.

Si sentiva di buon umore perciò si mise anche un filo di mascara, prese i soldi e il cellulare per poi scendere di nuovo al piano di sotto. 《Theo, JJ, Angel e William ci aspettano lì.》disse Trevis riponendo il telefono nella tasca posteriore dei jeans, tutti annuirono e si diressero verso la porta.

Ryan affiancò la ragazza e le mise un braccio intorno le spalle, lei alzò la testa verso di lui e gli sorrise per poi accocolarsi a lui.

La bionda-cenere continuava a guardarsi intorno con curiosità, c'erano tantissime giostre, la ruota panoramica, le montagne russe, tiri al bersaglio ecc. Mentre camminava si girava sempre a guardare tutto con interesse e il corvino se ne accorse 《Non sei mai stata alle giostre Bambi ?》le chiese e lei scosse la testa 《Beh, allora dobbiamo rimediare.》disse Angel parandosi davanti loro.

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