35 • Sempre te •

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Se ti amo così male,
è perché ti amo troppo.

(Paul Geraldy)



Non si parlavano da due giorni, Ryan aveva provato più volte ad andare da lei ma, Julie, lo aveva sempre respinto per paura di ferirlo.

Mangiava sempre di meno, parlava poco ma si perdeva sempre ad osservarlo, più volte il suo sguardo era stato attirato dalle sue labbra.

Avrebbe voluto baciarlo, toccargli i capelli, abbracciarlo.

La scuola finiva quello stesso giorno e il lunedì sarebbero andati da Cole, avevano cambiato data per via di alcune incertezze sul luogo. La bionda-cenere girava per il corridoio con i libri tra le braccia e lo sguardo assente, vide una chioma corvina e due iridi grigie guardarla, si bloccò e si fissarono, da lontano, in silenzio.

Sentì il rumore dei tacchi battere contro il pavimento, girò la testa notando Alyssa che si dirigeva verso Ryan, per poco non le caddero i libri a terra quando vide la bionda circondare il braccio del ragazzo il quale continuava ad avere lo sguardo fisso nei suoi occhi marroni.

Sentì una leggere pressione all'avambraccio sinistro, girò di poco la testa vedendo una chioma rossa, la ragazza la trascinò via da lì borbottando degli insulti verso la bionda.

Non si parlavano molto ma, Cassandra, era molto meno antipatica rispetto alle settimane precedenti. 《È una stronza.》disse entrando in classe e lei la rimase a guardare stupita dal suo comportamento 《Che c'è ?》chiese poi acida, Julie scosse la testa in segno di negazione 《Beh allora non guardarmi così.》disse mettendosi seduta al suo banco 《Cassandra ?》la richiamò la bionda-cenere, la ragazza girò la testa verso di lei 《Grazie.》disse sorridendole gentilmente, la rossa abbassò la testa borbottando un " prego" per poi prendere il libro di storia e ripassare.



La bionda-cenere sorrise prima di
mettersi seduta, Cassandra, anche se non le aveva fatto passare un bel periodo, non era così cattiva come voleva far credere.


Suonò la campanella e la classe si riempì, con la coda dell'occhio, Julie, vide il ragazzo fissarla dal suo banco. Aveva una mano poggiata a pugno contro la sua guancia e un braccio steso sul banco, sentiva il suo sguardo bruciarle ogni centimetro di pelle ma scosse la testa e portò la sua concentrazione sulla lavagna che lentamente si riempiva di simboli troppo difficili da comprendere di prima mattina.

Seguì la lezione di matematica svogliatamente e così tutte le altre, per poco non saltò in piedi dalla gioia quando sentì la campanella che segnava l'ora di pranzo suonare.

Chiuse tutti i libri e rimise le penne nell'astuccio per poi infilare tutto nello zaino e dirigersi, insieme a Zoe, in mensa non prima, però, di essersi fermata al suo armadietto per poter prendere i libri dell'ora successiva.



《Stai bene ?》le chiese la ragazza dai capelli rosa mentre la osservava con dolcezza《Certo.》rispose lei sorridendole per poi aprire l'anta dell'armadietto e aprire lo zaino per estrarre i libri che ormai non le servivano più per quella giornata. Zoe annuì anche se non credeva alla sua risposta, aveva imparato a conoscerla e se le avessero chiesto quale era la cosa che odiava della sua amica avrebbe risposto il fatto che non voleva essere mai aiutata.

Si ostinava a voler fare da sola, a non chiedere aiuto a nessuno, anche se non ne veva mai capito il motivo.

《Eih bellissime.》disse Trevis salutandole sorridendo, si avvicinò a loro scompigliando i capelli della bionda-cenere che gli regalò un sorriso distratto mentre frugava nell'armadietto e posò un dolce bacio sulle labbra della ragazza 《Andiamo ?》chiese lui, Zoe annuì ma Julie gli disse di cominciare ad andare, che li avrebbe raggiunti appena avrebbe finito.

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