30 • Non dire bugie •

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Tu sei il mio sole,
la mia luna
e tutte le mie stelle.
(E.E. Cummings)

Era mezzanotte, la ragazza si affacciò dalla porta per vedere se ci fosse qualcuno ancora sveglio, il corridoio era buio e tutte le camera avevano la luce spenta. Girò la testa a destra e a sinistra per poi uscire dalla camera e accostare delicatamente la porta.

Iniziò a scendere le scale in punta di piedi facendo il meno rumore possibile.

Arrivò all'ingresso, aprì la porta e la lasciò accostata, scese gli scalini per poi correre verso il grande cancello, a pochi metri da esso potè notare una figura alta poggiata al muro 《Ciao.》disse lei dall'altra parte del cancello, non poteva aprirlo altrimenti avrebbe fatto troppo rumore e avrebbe svegliato tutti quanti 《Non avresti dovuto scrivermi.》le disse avvicinandosi alle sbarre, lei abbassò la testa e i capelli sciolti le coprirono il viso 《Lo so ma, tu sei l'unico che può aiutarci.》rispose, il ragazzo sospirò 《Cosa vuoi sapere ?》chiese a bassa voce 《Cole, dov'è ?》chiese ma lui scosse la testa.

Sapeva che avevano un'altra vittima ma non sapeva dove si trovasse e neanche chi fosse, fino a quel momento, la ragazza si morse una guancia mentre continuava a guardarlo 《Dio se lo scoprono mi uccidono.》disse nervoso mentre si passava una mano tra i capelli 《Julie devi stare attenta, stai sempre insieme a qualcuno dei ragazzi ok ?》gli chiese mettendo le mani sopra quelle della ragazza, lei annuì non capendo il perché 《Vogliono prenderti, ti prego fai attenzione.》la implorò guardandola negli occhi.

Non era cattivo, affatto, era una persona buona capitata tra persone cattive che gli facevano fare cose orribili ma lui era ricattato. Nei suoi occhi poteva leggere la paura, l'ansia, la preoccupazione e la sincerità.

《Starò attenta.》disse continuando a guardarlo negli occhi, lui annuì e si staccò dalle sbarre facendo qualche passo indietro per poi girarsi di spalle per andarsene.

Fece qualche passo prima di essere richiamato 《Noah.》sussurrò la ragazza, si girò verso di lei 《Fa attenzione.》disse sentendo gli occhi pizzicare, non avevano un rapporto speciale ma gli voleva bene e non voleva che gli succedesse qualcosa 《Sempre ragazza dei cocktail. 》disse sorridendo per poi farle l'occhiolino e andarsene.

Julie restò lì fin quando vide la schiena del ragazzo scomparire. Si sfregò le mani sulle braccia quando l'aria frizzantina della notte le provocò un brivido, sospirò dirigendosi verso la porta.

Volevano lei, ormai era chiaro, avevano preso Cole perché sapevano che sarebbe andata a riprenderlo e se così non fosse sarebbero andati loro da lei.

Chiuse la porta il più silenziosamente per poi salire le scale, si fermò davanti la porta del corvino vedendo che la luce era accesa, scosse la testa e andò in camera sua per poi mettersi a letto. Il giorno seguente la ragazza fu costretta ad alzarsi anche se ancora assonnata, aveva fatto molte assenze a causa dell'incidente e ora che la scuola stava finendo si era promessa di farne il meno possibile, solo se strettamente necessarie.

Si preparò velocemente per poi scendere giù in sala pranzo dove tutti stavano facendo colazione, prese un pancake e ci spalmò sopra la marmellata alle fragole.

Lo mise in bocca e il sapore gli ricordò quelli che aveva fatto il corvino nella casa in campagna.

Alzò lo sguardo e lo vide già intento a guardarla, lo vide abbassare lo sguardo sulle sue labbra, il cuore le iniziò a battere all'impazzata. Anche il suo sguardo scese sulle labbra del ragazzo, aveva voglia di baciarlo, di sentire ancora le sue labbra morbide contro le proprie di sentire il suo sapore di caffè e cioccolata.

A spezzare l'atmosfera ci pensò James che comparve dal nulla dietro le spalle della ragazza 《Buongiorno Bambolina.》disse mettendole un braccio intorno le spalle, lei si girò verso di lui ma James potè vedere perfettamente l'occhiata di fuoco che gli stava riservando Ryan.

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