Non dire mai addio, perché
dire addio significa andare via ed
andare via significa dimenticare.(Peter Pan)
Di certo Julie non si sarebbe mai aspettata una difesa del genere, deglutì prendendo la pistola tra le mani tremolanti.
Si mise vicino al fratello, una volta arrivati da Lily le aveva raccontato del giorno precedente e la donna aveva insistito per far venire anche il fratello, la donna si ricordava del ragazzo ma pensava che non lo avrebbe più rivisto.
《Ok, è semplice. Dovete mirare il punto rosso da questa distanza.》disse mettendosi vicino a loro, gli altri si misero in posizione, JJ fu il primo a sparare e dopo di lui Theo, la ragazza prese un respiro profondo e prese la mira, premette il grilletto e il colpo centrò il puntino rosso.
Abbassò la pistola, non era la prima volta che sparava, abitando in campagna saper usare un'arma poteva tornare sempre utile.
Il padre ogni estate la faceva esercitare con il fucile facendole colpire le lattine delle bibite messe a distanze e ad angolazioni differenti.
La bionda le passò accanto facendole i complimenti e toccandole una spalla, mentre riportava lo sguardo sul cartone incrociò quello del corvino, la guardava come se le stesse scavando l'anima e nessuno riusciva a guardarla in quel modo se non lui.
Continuarono ad allenarsi fin quando iniziò a farsi buio, i ragazzi tornarono all'orfanotrofio e JJ promise alla sorella di fare un salto da lei in quei giorni cosicché potessero parlare.
Julie scese dalla macchina con il viso rivolto verso l'alto e sbuffò, entrarono nell'edificio e vennero subito investiti dal calore del camino, la ragazza sentì subito la pelle gelida del viso riscaldarsi e si tolse il giacchetto.
Quando alzò lo sguardo si ritrovò davanti un ciuffo di capelli castani 《Noah ?》chiese sorpresa di vederlo lì 《Già.》rispose lui grattandosi il collo 《Posso, posso parlarti un secondo ?》le chiese e nei suoi occhi si poteva leggere tutta l'incertezza che stava cercando di nascondere nel suo tono di voce.
La ragazza sbattè un paio di volte le palpebre 《Si, certo. Vieni, saliamo di sopra.》disse facendogli strada e sentì la pelle andare a fuoco sotto lo sguardo di qualcuno ma non ci fece molto caso e proseguì a salire le scale.
Arrivarono in camera della ragazza la quale lo fece mettere seduto sul letto, il ragazzo puntò lo sguardo sul pavimento 《Mi dispiace, mi dispiace da morire se non mi fossi allontanato non saresti caduta e-》iniziò ma Julie lo interruppe 《No, no. Non è colpa tua, non è colpa di nessuno. Se fossi stato lì anche tu magari a cadere saremmo stati in due. 》disse avvicinandosi a lui 《E poi sto bene.》aggiunse indicandosi con le mani dalla testa ai piedi.
Noah la guardò con il pentimento negli occhi, si alzò dal letto e fece qualche passo verso di lei 《 Non riesco a non sentirmi in colpa.》disse 《Fallo per me, non sopporterei sapere che tu ti senta in colpa per qualcosa in cui tu non centri niente.》gli disse mettendogli una mano su un braccio e lui annuì titubante.
Il castano uscì dalla camera mentre lei rimase lì a sistemare il giacchetto e i libri che aveva lasciato sulla scrivania, quando si girò per poco il cuore non le saltò fuori dal petto, si portò una mano in corrispondenza del cuore e sospirò riconoscendo la figura appoggiata allo stipite della sua porta 《Mi hai fatto prendere un accidente.》disse guardandolo 《Cosa voleva il cameriere ?》chiese lui appoggiando la testa alla colonna in legno 《Per tua informazione il cameriere si chiama Noah e poi è venuto a scusarsi anche se di colpe non ne ha.》rispose continuando a mettere a posto 《Mh, certo.》disse lui ironico 《Quindi si è anche scusato.》disse alzando le sopracciglia 《Già, era anche molto dispiaciuto.》disse lei.
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Sempre te
Roman d'amourTutto inizia la sera di Natale. In poche ore Julie perde tutto ciò che aveva, è costretta a trasferirsi in un orfanotrofio dove farà nuove amicizie e conoscerà il ragazzo dai capelli corvini. Dopo di lei nell'orfanotrofio arriva un altro ragazzo...