Capitolo 5

370 22 2
                                    

Si avvicina prima Serena vicino a me < tesoroooo, ho voglia di perdonarlo> mi guarda con gli occhi innamorati e maliziosi allo stesso tempo.

 < tesoro vai da lui, fate l'amore e perdonalo> le dico sorridendo.

 < ma Chiara non voglio lasciarti sola, sei venuta qui per stare con me > mi dice.

< Serena tranquilla, ora vado a vincere le mie sfide con Ignazio, torno a casa verso le 6 e mi addormento poi ci vediamo alle 11 in chiesa. E questa vero?>  le indico una piccola chiesetta sotto i portici.

< si è questa tesoro, ma sei sicura?> .

< ci vediamo domani a messa Sere, dammi le tue chiavi > le dico sorridendo.

Ci siamo conosciute nel quartiere in parrocchia. La nostra amicizia è particolare, ci legano molte cose e se a volte capita di sentirci e vederci poco, quando poi ci ritroviamo, è come se non ci fossimo lasciate mai.

Siamo entrambe di una splendida città a prova di uomo che si trova sull'incantevole costa campana. Io per studio mi son trasferita 4 anni fa a Roma, rispetto a Serena torno quasi ogni fine settimana a casa, sono legata molto alla mia famiglia, ma so che è ora di spiccare il volo.

Saluto Luigi e Piero mentre Ignazio dopo aver salutato i ragazzi mentre parlavo con Serena,era già in macchina ad aspettarmi.

Mi avvicino verso l'auto, mi guarda e mi sorride.

Chiara mantieni la calma, mi ripeto. Avrei voglia di abbassare la testa ma no devo avere coraggio. Lo guardo e lo sorrido mentre il cuore batte e dall'agitazione le mani tremano. Mi devo calmare se voglio vincere almeno questa di scommessa mi dico.

E si anche perché in realtà volevo che l'altra la vincesse lui, ma prima volevo che non si facesse condizionare da Marco e dalle nostre foto, non prima di capire cosa realmente volevo.

< Dai piccolo pilota, fammi vedere quanto vali. Anche se sono sicuro che non partiremo neanche> mi dice ridendo e muovendo quel ciuffo mosso che tanto mi fa sangue.

< caro, ti faccio rimangiare tutto quello che pensi delle donne al volante! Non vedo l'ora!> Gli dico mentre entro in macchina muovendo i miei ricci e con un atteggiamento da donna forte.

< guidi con quelli? > mi dice indicando i miei trampoli.

< ora li levo, ma solo perché non conosco ancora la frizione, a ritorno guido anche con questi > gli dico con una finta rabbia guardando poi verso il volante e sorridendo.

< ci credi molto nella tua indipendenza vero? > mi chiede seriamente.

Mi spiazza questa domanda, ma sono sicura della risposta.

< si, voglio essere una persona indipendente e non voglio che qualcuno mi guardi come un essere inferiore. Certo dall'amore amo essere coccolata, amo essere protetta ma non voglio dipendere> gli dico seriamente ma con un filo di sorriso.

< è una bella cosa, sono cresciuto in mezzo a donne indipendenti e forti e sono meglio delle altre. > mi dice riferendosi sicuramente alla mamma e alla sorella senza mai levarsi quel sorriso dal viso.

 Sono consapevole di essere diventata tutta rossa e ho voglia immediatamente di smorzare questo silenzio

< partiamo?> gli dico, mi sorride.

Giro le chiavi mettendo in moto l'auto, alzo piano la frizione mentre lascio il freno ed ecco che partiamo!

Sono agitata, non poco, ma dopo quello che mi ha detto voglio dimostrargli quanto valgo.

Perchè tutto può cambiare, basta volare!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora