Capitolo 3

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Ancora ridendo fino alle lacrime arriviamo davanti ad un bel portone signorile nella bellissima piazza che ospita la basilica Santo Stefano che tanto amo per la bellezza delle sette chiese.

< Chiara noi dobbiamo andare a prendere delle cose da Michele, sali con noi? > mi dice Ignazio < ma veramente > sto per finire la frase con un po' di incertezza ma Piero mi ferma

< no dai, se saliamo non scendiamo più,  salgo io voi due aspettatemi qui> .

Ecco mi ha salvata, anche  se ora resterò  sola con Ignazio e il cuore riprende a battere forte.

< Va bene Piero, ti aspettiamo li sulle gradinate >  risponde Ignazio.

Mentre Pietro sale Ignazio mi prende sotto il  braccio e ci incamminiamo verso le gradinate più vicine alla Basilica, li dove un giovane molto bravo suona la chitarra e canta. 

< allora, come mai stai qui a Bologna? Sei salita solo per venire a trovare Serena?> mi chiede

< vorrei proseguire i miei studi di ingegneria qui, e fare un corso che mi sta molto a cuore,è  un piccolo sogno>

< ah un ingegnere> mi dice ridendo < promettimi che non mi farai domande di nessuna materia che studi> .

< no tranquillo,anche seee...2+2?>  gli dico ironizzando.

< no domanda difficile> mi risponde lasciando ai miei occhi un raggio di luce con il suo sorriso.

 < di che cosa si tratta invece il tuo piccolo sogno? Se n sono indiscreto> continua.

< vorrei fareun corso che ha a che fare con la musica, mette insieme due mie passioni> .

< bellissimo,può  essere che lavoreremo insieme allora> mi dice.

 < magari, sarebbe  un sogno, per il momento mi accontento di iniziare il corso >.

< musica passione? Che suoni?> mi chiede curioso.

< possiamo dire che strimpello la chitarra e il piano, ma lo strumento che  meglio suono è  la mia voce> gli dico mentre sento di diventare tutta rossa.

< veramente?Voglio sentirti,intoniamo qualcosa, vado dal ragazzo e gli chiedo di suonarla >

< no Ignazio no, qui davanti a tutti?! e poi  io a cantate con te,mi vuoi far morire? È  un sogno per me>

< e allora realizziamolo dai > mi dice mentre sento che mi sta per venire un mancamento.

< ora no ho vergogna> gli dico timida.

< allora dopo, mentre mangiamo intoniamo qualcosa al karaoke, propongo io ai ragazzi dove andare> e mi fa un occhiolino ponendo la mano sul suo viso per spostarsi il ciuffo.

< va bene, ma è quasi l'1, non credi che è tardi per il karaoke? > Gli faccio notate.

< dove ci sono io non è mai tardi> mi dice mentre stringe la sua spalla contro la mia.

< è bello parlare con te, sei una ragazza semplice, e non mi fai sentire diverso> mi dice ancora.

Ecco ora mi sciolgo, che bel complimento, già mi piace stare in sua compagnia e non poco!

< anche per me, è  proprio vero che l'umiltà vi è rimasta> .

Ci scambiamo qualche istante di sorrisi e occhi negli occhi, poi veniamo interrotti  da Piero.

< ecco fatto, andiamo a posare queste cose e a prendere Luigi e Serena, scendiamo tutti insieme vero?> .

 < sisi,andiamo > diciamo insieme io e Ignazio mentre ancora ci scambiamo qualche sorriso.

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