Capitolo 14

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Lui

Sono passati più di dieci giorni dal giorno in cui ho rivisto Chiara.

Le cose stanno cambiando piano piano.

E' un mese circa che non esco con una ragazza e che il mio pensiero è rivolto solo a LEI!

Grazie a Piero e Gianluca sto cambiando, mi stanno aiutando molto.

Mi hanno raccontato del loro pranzo con Chiara, di come sia felice solo al 90% della sua vita e come le si legga in faccia che in realtà le manca qualcosa o qualcuno, a detta di Piero sono io.

Questa cosa mi riempie il cuore di gioia, anche se ho molta paura, paura di un rifiuto, paura che mi possa mangiare le mani quando scoprirò che ho fatto aspettare molto e non sarà più mia.

Siamo stati cinque giorni a New York  come ospiti onorari di una serata di beneficenza e finalmente ho riacquistato un po' di serenità.

N. Y è una delle città che più amo al mondo, sto bene, mi diverto e ho passato questi giorni con i ragazzi pensando anche un po' a noi oltre che al nostro lavoro.

Purtroppo questo non accade sempre, spesso presi dallo stress litighiamo, ci mandiamo a quel paese, specialmente io e Piero, e poi facciamo pace quando ormai il tempo di goderci la città non c'è.

Questa volta invece abbiamo passato dei giorni fantastici, nessuno a pensare alle ragazze e al lavoro ma solo a divertirci fra di noi, non credo l'abbiano fatto solo per me, credo che stiamo anche crescendo e maturando.

Da cinque minuti siamo atterrati a Roma, Gianluca torna a Roseto con Ercole mentre io, Piero  e il resto prendiamo un altro aereo e torniamo a Bologna, abbiamo un po' di cose da sistemare.

Una delle sere scorse parlando con i ragazzi mi hanno aiutato a pensare a cosa posso fare per riconquistare Chiara.

Fra 4 giorni è il suo compleanno, ha invitato i ragazzi nella sua città per una festa, andrò pure io ma ci presenteremo prima a casa in modo tale da poterle parlare. Voglio comprarle anche un bel regalo.

< Piè mi accumpagni a vedere puru  pi regalu?>

< Cero> mi risponde il mio amico completamente distrutto.

Sono ormai le 22 e da poco siamo arrivati a casa.

< Buonanotte Ignà, domani a che ora ci vedimo?> mi chiede Piero mentre stiamo aprendo ognuno la propria porta di casa.

< 10?> rispondo

< A domani frati> mi dice Piero provando ad accennare un sorriso con la faccia stanca .

Finalmente a letto, finalmente a Bologna, finalmente pronto a ritornare a vivere.

< buongiorno mondo> urlo, sono felice oggi.

Mi giro e guardo la sveglia, sono appena le 8 e decido quindi di lavarmi prepararmi e andare a fare colazione giù al bar.

Indosso un jeans, una maglia nera a mezze maniche con una camicia sportiva da sopra e il mio giubbotto pesante, è il primo Dicembre e fa veramente freddo.

< Ciao Giacomo > sorrido felice al mio amico.

Giacomo è il portiere del palazzo, è un uomo sulla cinquantina, ed è una persona veramente squisita.

< Signor boschetto, com'è andata a N.Y?>  mi chiede.

< Bene Giacomo, molto bene, mi sono ricaricato. Ti porto un caffè? >

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