Capitolo 10

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Lui:

Siamo a Bologna, stiamo registrando il nuovo album, sono stanco e non vedo l'ora di tornare a casa.

Piero mi guarda < Ignà che è?>

< Niente Piè so stancu> gli rispondo un po' scocciato.

< Domani prima della registrazione del programma io e Gianluca ci vediamo con Chiara, vieni con noi?> mi chiede Piero facendo finta di niente come se mi avesse chiesto che voglio stasera per cena.

Sa bene come la penso, sa bene che sono mesi che cerco di evitare il discorso Chiara per scappare dalla realtà, da quello che voglio eppure ogni tanto ci prova, è un bravo amico, so che mi vuole bene e lo fa per me, ma odio quando pronuncia quel nome.

< Chiara chi? > gli rispondo facendo finta di non capire.

Mi guarda come per dirmi " come? quella che guardi sempre su face book, quella che mi chiedi di contattare per vedere come sta e come va la sua vita, quella che stai deludendo, quella che vuoi ma non hai il coraggio di riprendere la tua vecchia e vera vita"

< Piero lo sai> gli dico abbassando lo sguardo.

< Fai come vuoi> mi dice freddo mentre usciamo dal cancello.

Ora stiamo in macchina, i ragazzi parlano di domani mentre io sono assorto nei miei pensieri, mi ritorna tutto nitido in mente.

Quel weekend, quella splendida ragazza che mi ha fatto ribattere il cuore dopo tempo che non succedeva, ripenso a quel bacio e a quella promessa.

So che lei l'ha e la sta mantenendo, ha cambiato molte cose della sua vita, si è lasciata con Marco, si è Laureata e ora lavora con Lorenzo.

Ho paura che si sia dimenticata di me, e del nostro patto, ho paura perché io a differenza sua la mia vita l'ho lasciata così.

Ho continuato a frequentare modelle, belle ragazze per una notte per poi scomparire, e i giornali sono sempre lì pronti ad immortalare ogni bacio.

L'unica persona che sa tutta la verità è mia sorella Nina, che cerca di aiutarmi e con la quale mi sfogo. Quando è uscito l'ultimo articolo con la bella modella venezuelana mi ha chiamata e mi ha detto " ancora fai il coglione tu?"  e teneva ragione.

Non ho il coraggio di incontrarla, non ho il coraggio di cambiare, ho paura, come devo fare?

Eppure abbiamo una promessa, eppure io la voglio mantenere, eppure io la voglio, ma se la faccio soffrire? Se in realtà non sono ancora in grado di cambiare?

Forse sono semplicemente un codardo!

Sono le 22 e sto pensando di andare a dormire, oggi la giornata è stata molto stancante, sia fisicamente che mentalmente.

Spengo la tv, ma bussano alla porta, chi sarà mai?

< chi è?>

< so Gianluca apri>

Che vuole? Che è successo?

< Gianlù tuttu bene?> gli chiedo allarmato.

< Certo> mi risponde e continua < guarda che ho trovato? Questo nostro articolo su Vanity fair risale al 29 aprile 2015, guarda un po' che dicevi più di un anno fa>

< E tu mi bussi alle 22 dopo la giornata che abbiamo avuto per dirmi questa cretinata?> gli dico innervosito

< No, veramente Piero si è già addormentato e sono venuto a vedere che facevi dato che di dormire non ho voglia> mi risponde con un sorriso furbetto, si era già preparato la risposta.

Lo guardo un po' storto e mi siedo sul letto porgendogli la mano per farmi dare il giornale e leggere l'articolo.

Inizio e dopo un po' mi soffermo su qualcosa, non so perché ma già sapevo che di qualcosa del genere si trattava.

" I: [...] Io sono quello però che esce con le ragazze normali, sono da pantofole e televisione. Loro invece hanno sempre modelle e modelline, e non dite che non è vero"

< E pensare che ora Piero è fidanzato da più di due mesi con una ragazza normale, io sto in cerca dell'anima gemella e tu esci con modelle e modelline ed ogni giorno una diversa> mi dice Gianluca quando comprende che mi sono soffermato a leggere proprio questa frase.

Vorrei dargli un cazzotto per questa provocazione fatta con tranquillità, ma non ci riesco, c'ha ragione cazzo, che sto facendo della mia vita?

Sto in silenzio, Gianluca sta stiracchiato sul divano guardando il soffitto, è consapevole che non dirò nulla e che mi ha appena pugnalato, ma sa che ha fatto bene.

< va bene, io vado latin lover > mi dice sghignazzando e aggiustandosi quel dannato ciuffo come al suo solito.

Gli lancio un occhiataccia ed esce di fretta dalla porta di casa per paura che lo rincorro.

Resto sul divano, non riesco a dormire, prendo il cellulare, apro face book, Chiara  De Luca, inizio a sfogliare tutto il suo profilo e le sue foto.

Non ci sono molte foto nuove, le ultime risalgono alla sua laurea, come è bella e felice, che bel sorriso che tiene.

A pensare che quel giorno sono stato uno stronzo, i ragazzi le hanno fatto un video messaggio e io un po' costretto le ho detto giusto auguri.

Ero nervoso, perché lei stava mantenendo la sua promessa e io invece stavo e continuo a stare fermo lì a fare la bella vita con tutte le ragazze che mi capitavano d'avanti.

Nervoso con me, ma me la sono presa con lei.

Anche il giorno del mio compleanno, mi scrisse gli auguri e io le ho risposto un semplice grazie.

Ho fatto e sto facendo del male all'unica persona che mi può risollevare, come spesso capita ce la prendiamo sempre con chi dovremmo solo amare.

Sono stanco e sto per addormentarmi mentre osservo la foto che ci facemmo tutti insieme la domenica sera a cena a casa mia.

Il mio corpo così viene percosso da tutte le sensazioni che provai quei due giorni, sono così forti intense e belle perché le ho dimenticate? Forse volevo farmi del male, molto spesso si scappa dalla felicità e non sappiamo neanche perché.

Credo che domani andrò anche io con i ragazzi, e affronterò Chiara, le dirò tutto.

Forse!

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