Capitolo 42

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POV T/N

Ormai è passata una settimana da quando condivido la camera con Jacob. Mio fratello viene molto spesso in camera, dice che vuole passare più tempo con me, anche se so benissimo che vuole controllarci. Io e Jacob non ci vediamo tanto durante il giorno, per le lezioni ma anche perché lui ha quasi sempre gli allenamenti di calcio, poi quando deve studiare rimane in camera oppure va in biblioteca. Solo la sera parliamo tanto, finché uno dei due dice "sto morendo di sonno".  Mi ha raccontato tutto quello che ha fatto dopo la nostra rottura ed è stato strano, in molte cose non è cambiato per nulla. Le sue battute le fa comunque, anche quelle peggiori.
Non credevo di riuscire a parlare con lui di nuovo di queste cose.

J: t/n hai visto per caso i miei calzini neri?- 

-No, vedi cosa succede a lasciare tutto in giro- gli rispondo senza distogliere lo sguardo dal libro che sto leggendo, quello mia mamma mi regalò per il mio sedicesimo compleanno. 

Sento dei passi, ma non ho intenzione di guardarlo, è appena uscito dalla doccia. 

J: Piccola puoi...-

"Piccola..."

-Non chiamarmi così- chiudo il libro, mi alzo dal letto ed ecco che i miei occhi incrociano i suoi. Quei occhi verdi, pieni di speranza ma anche di dolore, il dolore che ha subito in passato. 

J: dai t/n in passato ti chiamavo così, piccola...-

-Non voglio che tu mi chiami così- mi guarda ma non dice nulla. 

J: pure Marcus ti chiamava così vero?- 

-Devo andare da mio fratello- prendo il mio zaino, ma mi blocca il passaggio e le nostre facce si trovano vicinissime. Nessuno dei due si muove, ne indietro ne in avanti. 

J: non puoi sempre scappare, lo sai- 

-Ok si, pure lui mi chiamava così. Lo adoravo, mi faceva sentire speciale, unica e mi rendeva felice. Il modo in cui lo diceva era bellissimo, mi sentivo una principessa. Con lui tutto era magico, beh quasi tutto. Amavo che lui mi chiamasse così, ora invece quando lo sento dire da un'altra persona mi fa male, molto male...- dalla sua espressione in faccia, capisco che è rimasto stupito, rimane in silenzio e mi abbraccia. 

Un'abbraccio inaspettato che ricambio, perché ne avevo davvero bisogno. Anche se è il mio ex,
è pur sempre una persona a cui vorrò sempre bene nonostante tutto. Lui è stato il mio primo amore, con lui ho perso la verginità, è stato il primo a sapere che se in futuro avrò una bambina mi piacerebbe chiamarla Sophie, insomma molti ricordi del mio passato li condivo con lui. 

J: quando te lo dicevo io invece cosa sentivi?- Rimango zitta per qualche secondo, non mi aspettavo questa domanda da lui. 

-Mi facevi sentire le farfalle nello stomaco, mi sentivo dentro a una delle favole che mi raccontavi, quelle con un lieto fine bello però- si mette a ridere.

J: sei speciale peste- mi da un bacio sulla fronte.

-Mi hai davvero chiamata "peste"?-

J: si peste, non mi dire che pure lui...- 

-No cretino, solo tu mi chiamavi così e sinceramente non mi mancava- fa la faccia da finto offeso e si avvicina per darmi un'altro abbraccio, solo che stavolta inizia a farmi il solletico. 

J: ti mancavo ammettilo-

-Per niente!- ridiamo come due bambini. 



POV MARCUS

 V: Marcus non capisco cosa tu voglia da me, sei qui da mezz'ora- 

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 19, 2023 ⏰

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