Tolsi le cuffiette e le arrotolai velocemente, stavo ubbediendo all'ordine che Hardin mi aveva dato.
"posso salutare i miei amici perlomeno?"
"come vuole lei" sputò acido.
lo liquidai e mi diressi verso i miei amici e con poche parole li lasciai lì mentre io dovevo andare a sorbirmi l'inferno. Diressi un'occhiata di disperazione a Theo che però non poteva fare nulla.Salimmo le scale a passo sostenuto e arrivati alla camera di Hardin, nella quale alloggiava da solo, mi tolsi la giacca di Mattheo e la appoggiai su una sedia.
Mi guardava senza dire mezza parola e mi si stava raggelando il sangue al pensiero di quello che stava pensando nella sua testa.
Si sedette sul letto a gambe divaricate e mi fece segno di andare verso di lui.
Seguì il suo gesto e mi posizionai in mezzo alle sue gambe.
Mi appoggiò delicatamente le mani sui fianchi e sospirò.
"Ti sto perdendo vero?" Potrei giurare che avesse quasi gli occhi lucidi.
Ma che diavolo di domanda era. La risposta era si ma non avevo il coraggio di dirglielo e mi limitai a guardare verso il basso distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.
"Ho capito. Non voglio costringerti a fare nulla di ciò che tu non voglia fare, perciò se vuoi uscire da questa stanza fallo, se mi vuoi mollare fallo, sei libera Liv, non posso costringerti ad amarmi"
Capii che forse era arrivato il momento della fine, eppure il mio cuore non era pronto, non riusciva a dirgli addio, nemmeno arrivederci.
Feci un passo indietro e mi misi a sedere sulla sedia su cui avevo appoggiato la giacca e respirai per metabolizzare quello che stava succedendo."Sai cosa Hardin? Mi hai fatto tanto male, tanto, anzi tantissimo e non è vero che non puoi costringermi ad amarti perché fino ad ora l'hai fatto.
Mi hai sempre costretta a fare ciò che non volevo, a venire a letto con te, a stare con te, a parlarti, a portarti rispetto, ogni giorno.
Nonostante io ti dessi il mondo, tu cosa mi davi? ceffoni in faccia, odio gratis, e te ne andavi da un'altra appena litigavamo e dio solo sa cosa ci facevi.
Ora dimmi con sincerità ti aspetti che io non esca da quella porta vero?"
"Mi aspetto che resti qui e mi ascolti"faceva sul serio?
"Ti ho ascoltato fin troppo"
"No, cioè si Liv, ma ti prego dammi un'ultima possibilità, devi solo ascoltarmi poi fai quello che vuoi"
"Hardin ti ho ascoltato tutti i giorni della mia vita, ti ho ascoltato nei tuoi momenti felici, in quelli tristi, in quelli di rabbia, ma tu dimmi quand'è che tu mi hai ascoltata? Nemmeno ora sembri farlo"
"Sto perdendo i miei poteri"
"So benissimo il motivo" lo dissi con una freddezza disarmante, avevo capito esattamente quello che gli stavo facendo.
"Che intendi?"
"La storia di mia mamma la sai, evidentemente i miei poteri li ho presi da lei e indovina indovinello, si sono manifestati qualche giorno fa, se io smetto di provare emozioni positive per te, tu ti prosciugherai e per quel che mi riguarda per tutto il male che mi hai fatto, te lo meriti"Sono una bomba a orologeria, chi odio, muore.
"Ascolta Liv, lo so che mi odi e odio me stesso per quello che ti ho fatto ma non potevo lasciar perdere una come te"
Una come me? Una che andava oltre ai suoi limiti perché credeva che le persone di merda potessero cambiare?
Al Diavolo Hardin Scott."Non voglio ascoltarti, risolviti i tuoi problemi da solo, non mi importa, va all'inferno"
Doveva importarmi che stesse morendo a causa mia? Avrebbe dovuto. Eppure.
A lui non importava quando io morivo ogni giorno un po' di più quando abusava del mio corpo solo perché non volevo assecondare le sue porcate, eppure mi costringeva.
A lui non importava quando mi lasciava lividi su tutto il corpo solo perché lasciava che la sua frustrazione cadesse indisturbata su di me a suon di calci, pugni e ceffoni.
A lui non importava che mi stesse uccidendo dentro e ora non doveva interessare a me.Uscii dalla sua stanza, mi chiusi nella mia, Pansy non era ancora tornata, decisi di mettermi giù, dormire fino all'indomani e cosi feci.
***
Quando le prima luci del giorno mi svegliarono, stroppiciai gli occhi e lentamente ogni parola della sera prima mi tornò in mente e lentamente mi abituavo alla mia nuova realtà, non avrei potuto legarmi a qualcuno sentimentalmente poiché sennò lo avrei distrutto se fosse andata a finire male.
"Buongiorno Liv"
Avevo lo sguardo fisso sul soffitto e quasi mi stupii di sentire la voce di Pansy.
Mi girai sul fianco e piano piano le raccontai tutto della sera prima su sua richiesta.
"Mi dispiace, ma ho sempre pensato fosse un grandissimo coglione, sapeva a cosa andava incontro legandosi a te e ha comunque deciso di trattarti male, alla fine che diventi una foglia secca non sarà un male"
Accenai una piccola risata, ero grata di avere lei come amica.
"E ora mia carissima amica tira su quelle chiappe, la settimana è appena iniziata, la tua vita è appena iniziata e ho grandi progetti per oggi"
"Spara"
"Prima di tutto ci prepareremo per le lezioni, poiché comunque siamo a scuola"
"Arriva alla parte divertente"
"Dopo le lezioni e un bel pranzo io, tu ed Herm, andiamo ad Hogsmade per prendere i vestiti per il ballo di inizio anno che sarà questo fine settimana"
Cavolo. Con tutte le cose che avevo per la testa me ne ero completamente scordata.
"Ci sto"***
Ciao ragazzi! scusate l'assenza, ma ecco a voi un nuovo capitolo, spero vi piaccia ♥️
a presto
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Vorrei saperti amare
Genç Kurguadolescenza, amore, passione, odio e insicurezze. La storia di Olivia: l'amore la consumerà prima che lei possa accorgersene ❗️contiene linguaggio volgare ed esplicito ❗️