Capitolo 2 "Chi salta per primo?"

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Cercò lo sguardo del fratello e quando lo incontrò si scambiarono un mezzo sorriso.

Venne accolta calorosamente dai membri della sua nuova fazione ed insieme corsero fuori dall'edificio; senza che se ne accorgesse Eric l'affiancò.

"Sono felice della tua scelta, da oggi comincia la tua nuova vita.

Seguimi andiamo a prendere il treno, sono sicuro che ti piacerà"

Nessuno si accorse che un'iniziata stava parlando con uno dei capi fazione, perché erano troppo intenti a correre verso i binari.

Eric si arrampicò ed Evelyn lo seguì a ruota reggendosi con tutta la forza che aveva. Arrivato il treno capì quello che i membri del gruppo avrebbero fatto: bisognava salire mentre il treno era in corsa. Bizzarro ma non troppo per quella fazione.

Si mise a correre e senza pensarci due volte saltò sul treno. Una scarica di adrenalina le invase tutto il corpo. Era stanca, aveva il fiatone e le sembrava di aver fatto una follia ma si sentiva bene.

Aveva tagliato i ponti con la sua vecchia vita e ora poteva ricominciare.

Eric le mise una mano sulla spalla cercando di non farsi vedere, non voleva che si scoprisse subito che i due fossero parenti. La cosa che lo spaventava di più è che si credesse che Evelyn avesse dei trattamenti di favore in quanto sua sorella. Ma lei non aveva bisogno di trattamenti di favore, Eric era convinto che lei avrebbe superato le prove perché era una persona molto tenace.

In aggiunta era spaventato di riavvicinarsi alla sorella. In quegli anni in cui erano stati separati si era chiuso ancora di più, non averla al suo fianco lo aveva fatto cambiare. Ma lei aveva scelto di seguirlo e nullo lo avrebbe reso più contento.


Il resto del viaggio trascorse tranquillamente, Evelyn si insospettì quando i ragazzi sul vagone aprirono le porte, si alzò per vedere cosa guardassero e li vide buttarsi.

Pensò che come erano saliti sul treno saltando, lo avrebbero fatto scendendo.

Sospirò e ripensò alle sensazioni che le aveva procurato farlo la prima volta, trovò il coraggio e saltò per raggiungere il suo gruppo.

Atterrati, Eric si mise davanti a tutti e cominciò un discorso.

"Statemi a sentire. Io sono Eric, uno dei capi fazione.

Oltre il bordo del cornicione c'è l'ingresso per entrare negli Intrepidi. Se non avete il fegato di saltare, sappiamo già che il vostro posto non è fra di noi."

La sua voce era autoritaria, ma sapeva che l'Eric suo fratello era diverso dall'Eric capofazione.

"Cosa c'è sul fondo? Come possiamo saltare a vuoto?

Chiese uno degli iniziati, un'erudita.

"Lo scoprirete. Il treno, l'ingresso e l'allenamento che farete nelle successive settimane vi servono a capire come comportarsi da Intrepidi.

Un intrepido non si chiede cosa c'è sul fondo, salta con coraggio.

Un intrepido sconfigge le proprie paure.

Allora chi vuole iniziare?"

Evelyn concordava con il discorso del fratello, sapeva che essere un intrepida richiedeva molto coraggio e che non tutti fossero tagliati. Ma lei ormai aveva preso la sua decisione, quindi era inutile scappare o cercare di rimandare l'inevitabile.

Ora era un Intrepida, si doveva comportare da tale

"Salto io"

Disse superando il resto dei ragazzi e mettendosi sul bordo del cornicione. Eric le accennò appena un sorriso, gesto che le trasmise un pò di coraggio.

In me c'è una parte di ogni fazione - DivergentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora