Capitolo 13 "Me lo dici dove sei stata stanotte?"

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Evelyn aprì gli occhi e si trovò la figura di Jeanice molto vicina, la donna le appoggiò una mano sulla spalla e le sorrise

"Complimenti Evelyn, il tuo test è terminato"

Un brivido la percosse interamente ma si sforzò di accennare un sorriso. La prova l'aveva turbata molto, negli allenamenti precedenti non aveva affrontato sfide così difficili, si sentiva molto scossa.

L'aver visto le sue paure le dava un'idea più chiara di che persona fosse, le aveva mostrato lati di sè che non conosceva.

La paura su Quattro e quella su Cristina e Will l'avevano fatta riflettere molto. Aveva così tanta paura di essere dimenticata? Abbandonata, trascurata dalle persone che la circondavano.

Quattro era dall'altra parte della stanza che la osservava, non aveva assistito alla simulazione vera e propria ma gli sembrava che Jeanice ed i suoi collaboratori si fossero comportati in modo normale. Doveva essere stata brava a non far trasparire nulla, e questo lo rasserenava molto. Quando guardò nella sua direzione accennò appena un sorriso, che gli scomparve immediatamente quando vide che lo sguardo della ragazza non era rivolto a lui ma ad Eric che era appena arrivato nella sala.

Il fratello le si avvicinò soddisfatto e le mise una mano sulla spalla

"Tutto ok?"

Evelyn sorrise appena, le era sempre stato difficile non dirgli la verità

"è normale che ti senti scossa, le prove mentali sono le peggiori. L'importante è che le hai superate senza far sospettare nulla, da adesso possiamo stare molto più tranquilli."

Le lasciò un bacio sulla fronte e lei gli sorrise. Si rese conto solo con quel gesto che non si sarebbe più dovuta preoccupare di prove o di dimostrare quanto valesse. Ora era un intrepida.

"Ascolta, non dobbiamo parlarne adesso... Ma Quattro è rimasto ad aspettare che finissi. Mi devi dire qualcosa?"

Evelyn si morse il labbro indecisa su cosa dire, prima che potesse rispondergli Jeanice lo chiamò per aiutarla a visionare gli ultimi esami

"Non dobbiamo parlarne adesso... ma ne parleremo"

Lo rassicurò lei prima di lasciarlo andare.

Eric si sentiva come un grosso peso addosso, aveva appena nascosto alla sorella che ci fossero degli sviluppi sul piano degli eruditi. Max aveva accennato più chiaramente ad un piano per fermare gli abneganti dalla presunta accusa di furto di provviste. Il fratello non voleva farla agitare, non adesso, per questo aveva deciso che fino alla sera stessa o addirittura il mattino dopo non le avrebbe detto nulla.

Evelyn aveva bisogno di tempo per riprendersi, da quando era entrata negli intrepidi era sempre stata messa a dura prova.

Quando Eric la lasciò si accorse che Quattro la stava osservando dall'altra parte della stanza. Si morse il labbro e si avvicinò verso di lui. Si sentiva come se durante la simulazione non avesse sconfitto la sua paura, ma l'avesse solo amplificata. Essere consapevole di tenere al ragazzo, di aver paura di come lui si comportasse nei suoi confronti, la rendeva ancora più vulnerabile.

"Sembra sia andato tutto bene"

"Sì... Cristina e Will?"

Quattro la guardò perplesso e abbassò lo sguardo prima di dirle che avevano raggiunto gli altri iniziati al Pozzo per festeggiare. Si stupì che la sua prima richiesta era dove fossero i suoi amici, non si aspettava nessun tipo di manifestazione ma era rimasto lì per lei, sperava che questo contasse qualcosa. Evelyn al contrario voleva solo allontanarsi da lui. Aveva bisogno di tempo per metabolizzare ciò che aveva visto e provato durante il suo scenario. Forse a questo punti, la sua paura più grande era che lui non ricambiasse le sue paure. Non sapeva se anche Quattro temesse di provare qualcosa che lei non ricambiava.
Quello vissuto fino adesso per Evelyn contava, ma per non rimanere scottata preferiva porre lei stessa delle distanze

In me c'è una parte di ogni fazione - DivergentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora