Capitolo 15 "Dobbiamo liberare gli intrepidi"

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Evelyn si svegliò per il rumore che proveniva dai dormitori. Aperti gli occhi trovò i suoi compagni intenti a vestirsi, erano spaventosi da guardare. Corpi senz'anima, sguardi vuoti e corpi che si muovevano perchè controllati da qualcun altro.

In fretta si vestì anche lei, fece un respiro profondo e cercò di comportarsi come gli altri.

Gli intrepidi si radunarono nel Pozzo, tutti in fila mentre venivano armati. Max ed Eric spuntarono da un corridoio e gli passarono accanto, il primo guardava soddisfatto il suo piccolo esercito che si muoveva ai comandi di un ente superiore.

"Hai visto? Perchè chiedere quando puoi avere..."

Il discorso di Max fu interrotto da un ragazzo intrepido che girava fra di loro, era spaventato e non capiva cosa succedesse. Era un divergente, ed in quanto tale non riceveva i comandi come tutti gli altri.

Uno dei ragazzi al servizio di Max si avvicinò a lui tranquillizzandolo, per poi sparargli sul volto. Evelyn non mosse un muscolo, non poteva permetterselo. Per smantellare l'operazione doveva sopravvivere, non doveva fare mosse sciocche.

Eric distolse lo sguardo per poi seguire Max lontano da quella scena.

Il ragazzo si sentiva sotto pressione, costante. Da quando quella storia era venuta a galla conviveva con i sensi di colpa.

Aveva scelto la strada giusta, aiutare gli altri, ma non poteva salvare tutti. Vedere la gente uccisa davanti ai suoi occhi, immischiarsi con chi faceva da carnefice non lo rendeva in pace con sè stesso.

Doveva tenere duro, gli mancava il respiro davanti a tanta crudeltà ma se avesse provato a fermarli le cose sarebbero state ancora peggio, e non solo per lui.

Stava facendo tutto ciò con la speranza di aiutare il maggior numero di persone innocenti possibili e smantellare l'organizzazione, il piano doveva riuscire per il bene della gente.

L'esercito di Intrepidi venne condotto al treno, dove li aspettava un viaggio verso la fazione degli abneganti. Evelyn aveva notato Quattro ma per maggior sicurezza non si era avvicinata a lui, guardare da lontano che stava bene e che il piano procedesse doveva bastarle.

Sul vagone si trovò in mezzo a Will e Cristina, le venne come un nodo alla gola. Avrebbe voluto portarli via, al sicuro da tutta quella situazione invece era impotente. 

Ma non poteva fare niente, non poteva aiutarli in nessun modo. In questo momento i suoi amici erano alleati con la parte contro cui Evelyn combatteva, erano schierati su fronti opposti anche se non volontariamente.

La ragazza pensò che ci dovesse essere un modo per liberare i suoi amici e gli altri intrepidi da quello stato di trans,il problema era che non sapeva come funzionasse il siero e non aveva il tempo di scoprirlo.

Gli intrepidi non dovevano diventare soldatini di un esercito al quale non avevano scelto di appartenere, non dovevano mietere vittime senza esserne coscienti.


Arrivati dagli abneganti gli intrepidi presero il controllo. Uomini e donne armati costringevano le persone ad uscire dalle loro case con la forza, li minacciavano e nei casi peggiori li uccidevano.

Voci registrate chiedevano agli abneganti di non opporre resistenza, che si cercavano informazioni e tutte le case sarebbero state perquisite.

"Non fate resistenza e non vi verrà fatto del male"

Evelyn trovò sconcertante quell'affermazione, perché davanti ai suoi occhi la situazione aveva perso il controllo. L'intera fazione degli abneganti era terrorizzata, venivano minacciati da persone armate e vedevano i loro compagni morire senza capirne il motivo.

In me c'è una parte di ogni fazione - DivergentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora