Capitolo 10 "La paura ti accende"

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Nella prima simulazione i due si trovarono in un cornicione molto stretto, in cui stavano uno di fronte all'altro a mala pena, a molti metri dall'altezza. Questa paura era l'unica di Quattro che conosceva, ma nel vederla proiettata nella sua simulazione le tornò in mente la sera sulla ruota panoramica.

Se aveva così tanta paura, perchè l'aveva seguita ugualmente? Era il suo responsabile, ma non il suo babysitter.

Era stata una sua scelta salire così in alto dopo un duro allenamento, lei si era messa in gioco ed in pericolo allo stesso tempo. L'assurdità è che quella sera era stata contenta di aver capito da sola la paura del ragazzo, ma adesso si sentiva di nuovo spaesata davanti a quella persona che non comprendeva. 

"Paura dell'altezza"

Quattro annuì cercando di alzarsi, deglutì rumorosamente ed Evelyn gli porse la mano

"Non è reale...

Ma dobbiamo comportarci come se lo fosse. Raggiungiamo la fine del cornicione"

Lui annuì e le prese la mano, camminavano lentamente per non cadere mettendo un piede dietro l'altro. Arrivati alla fine entrarono nel palazzo e la simulazione cambiò.

La porta si chiuse di scatto dietro di loro ed il tentativo di Quattro di riaprila fu inutile. Superare la prima prova era stato molto semplice, ed Evelyn era avvantaggiata perchè ciò che vedeva non erano le sue paure. L'esercitazione con Quattro doveva servirle per capire come evitare che la sua simulazione si complicasse, che le sue paure prendessero il controllo della prova. 

Davanti alle paure del ragazzo era razionale, aveva molto dalla sua parte, e poteva capire come cambiare scenario prima di perdere il controllo. 

"Paura degli spazi chiusi"

Le spiegò Quattro guardandosi intorno, cercava disperatamente una via d'uscita ma purtroppo erano intrappolati. Evelyn annuì lentamente pensando a come agire

"Okay... Siediti di fronte a me. Più siamo piccoli e più lo spazio intorno a noi sembrerà grande"

Fece come gli aveva detto e poggiò la testa contro la parete, cercando di non pensare a dove si trovasse

"Cosa ti può aiutare?"

"Mh?"

"Devo capire cosa ti può aiutare a superarla. Eric mi ha spiegato che quando non provi più paura la simulazione finisce, cosa ti può servire per non pensare alla paura?"

Evelyn sapeva che doveva calmarlo come prima cosa, non c'era via d'uscita quindi era Quattro che doveva tirarli fuori di lì.

"Se ci penso o ne parlo può solo peggiorare,

Raccontami qualcosa"

Evelyn strabuzzò gli occhi.

Odiava sia le domande troppo intime e specifiche che quelle molto aperte. Nel primo caso si sentiva costretta ad affrontare questioni private, amava i suoi spazi e che questi non venissero invasi. Nel secondo caso invece si trovava sempre spiazzata. Il suo timore era dire la cosa sbagliata, raccontare qualcosa fuori contesto o di inaspettato.

Credeva, in definitiva, di non essere in grado di aprirsi rispondendo a questioni o domande. 

"Chiedimi qualcosa..."

"Mh, sei una che si apre facilmente eh...

Okay

Perchè gli intrepidi?"

"Perchè no gli intrepidi?"

Sì morse il labbro rendendosi conto di aver risposto con un'altra domanda. Era un meccanismo di difesa per sviare dall'argomento centrale.

In me c'è una parte di ogni fazione - DivergentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora