10. Uno straccio d'amore

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Madama Virginia di Montbart, precedentemente Virginia Barbarigo-Balestra.
Questo era il nome della donna che era approdata a Palazzo Barbarigo la notte della tempesta, balzata fuori dai ricordi di Manuel come un fantasma avrebbe fatto dalla propria tomba per perseguitare il proprio assassino.

Non era una donna molto alta, non rispetto al nipote e al resto dei Barbarigo che Manuel aveva conosciuto, ma in qualche strana maniera compensava la scarsa altezza con uno charme e un portamento tale da farla sembrare un gigante in mezzo ad una corte di nani. Elegante nei modi e oltremodo raffinata nei gusti, Virginia di Montbart era una donna sulla sessantina, i capelli già argentei che acconciava personalmente ogni mattina raccogliendone una grossa parte in una retina tempestata di topazi e di ambre e la pelle chiara come tutte le nobildonne che Manuel aveva incontrato in vita sua.
Vestiva abiti stretti, alla moda della corte francese come retaggio della sua vita come Madame di Montbart, genericamente delle tonalità del blu così che potessero intonarsi a quei magnetici occhi che possedeva e con cui indagava, più che osservava, il mondo attorno a lei.

Gli occhi.

Raramente Manuel era stato segnato così tanto da uno sguardo ma quello di quella donna gli era rimasto dentro fin dalla prima volta che lo aveva visto, quando si era presentata in una notte di tempesta a casa  sua e di Giulia chiedendo di essere ricevuta dalla padrona di casa per usufruire dei suoi particolari servigi. Ricordava anche del forziere carico di preziosi che era giunto qualche tempo dopo e del carteggio di ringraziamento prontamente arso nel camino dalla donna affinché la storia non serbasse mai il ricordo delle particolari circostanze in cui il barone di Montbart era venuto a mancare.

Se non fosse stato per i loro trascorsi e per la minaccia che ella rappresentava per lui e il suo delicato equilibrio Manuel avrebbe potuto anche ammirare quella donna e la sua storia, esattamente come l'ammirava il suo signore.

Virginia Barbarigo era la sorella del defunto Marco Barbarigo, quarta figlia di Berenice Falier ed Enrico Barbarigo, il bisnonno mai conosciuto di Simone morto parecchi anni prima e, pur non essendolo di fatto, Simone l'aveva sempre chiamata nonna per via dell'atteggiamento affettuoso che aveva nei suoi riguardi le rare volte che riusciva a venire a fargli visita.
Tentando di consolidare il potere e l'influenza della famiglia all'interno degli ingranaggi del potere che regolavano la Serenissima, Enrico Barbarigo aveva mandato in sposa la giovanissima Virginia ad un barone di un vasto feudo nella Francia occidentale, quasi al confine col Sacro Romano Impero affinché, attraverso la parentela col barone di Montbart, ella potesse introdursi tanto nella corte francese quanto nelle corti asburgiche, parlando per i Barbarigo a nome di Venezia. Questo, almeno secondo la logica del vecchio patrizio, avrebbe portato non solo vantaggi alla Repubblica ma anche alla causa della famiglia giacché sarebbe diventata capace di agire su due dei più pericolosi contendenti che la città lagunare avesse e che abbastanza soventemente, nonostante vicende alterne che Manuel non aveva capito, avevano minacciato la sua esistenza e la sua integrità. Allo stesso tempo il legame di sangue avrebbero reso la famiglia, da poco ascesa al comando, molto influente negli ambienti del Senato e del governo veneziano. Sulla strada che avrebbe dovuto condurli al potere tuttavia il vecchio patriarca non aveva mai tenuto conto dei desideri della figlia, che era letteralmente stata costretta a abbandonare una delle città più belle e popolose d'Europa per recarsi in un feudo sperduto in mezzo alla campagna francese né, tantomeno, delle attitudini del marito che le andava scegliere, il quale si era rivelato a detta della stessa donna un completo idiota oltreché, Manuel lo sapeva dalla sua vita passata, un uomo violento e tendente tanto all'alcol quanto al sesso con tutte fuorché con la moglie.
La coppia aveva avuto la benedizione di un solo figlio, che era ancora molto piccolo quando la donna si era presentata a casa Tofana per richiedere assistenza e, quando l'acqua ebbe esercitato la sua funzione, ella era rientrata nel suo castello in Francia e l'aveva amministrato fino alla maggiore età del figlio. Soltanto dopo la morte del marito Virginia aveva potuto esprimere completamente sé stessa e, negli anni, era riuscita a creare una fitta rete di contatti e amicizie ad altissimo livello, cosa che alla fine aveva portato il figlio ad accedere direttamente alla corte di Versailles come favorito del re. Siccome a quanto pareva però Luigi XIV, l'autoproclamatosi Re Sole secondo la dicitura che al ragazzo suscitava soltanto risate di scherno, pretendeva che fossero suoi rappresentanti ad amministrare le terre dei nobili che ospitava nella sua reggia scintillante Virginia aveva colto al volo l'occasione, se così la si poteva chiamare, della morte del fratello: avvisata infatti dal nipote dell'evento luttuoso aveva raccolto le sue cose e si era congedata dalla Francia, facendo ritorno alla città da cui era partita quando era soltanto poco più di una bambina con lo scopo palesemente dichiarato di succedere al fratello nella gestione degli affari domestici e non, almeno fino a quando Dio le avesse concesso luce allo sguardo e Simone non fosse stato capace di agire in piena autonomia e consapevolezza.

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